-L’Italia, per la sua particolare collocazione tra Oriente e Occidente e per le radici della sua cultura è il Paese più ricco di variabilità viticola (circa 1/3 di quella presente al mondo) e per questa ragione è quello più minacciato. Attualmente oltre 400 vitigni tradizionali italiani, la cui coltivazione è autorizzata o raccomandata sul territorio nazionale, sono iscritti al catalogo delle varietà. Accanto a questo, già di per se cospicuo, patrimonio si stimano altri 1000 vitigni, raccolti e presenti in collezioni, ma non adeguatamente descritti e 400-500 vitigni ‘relittuali’, la cui rappresentatività è limitata a pochi individui, presenti in vigneti in stato di abbandono e pertanto a rischio di scomparsa. Ciò premesso appare manifesta la necessità di definire protocolli di ricerca-recupero, catalogazione ed infine protezione dell’immenso patrimonio, presente in Italia come in tutte le Regioni Mediterranee che sin dalla preistoria hanno ospitato la nascita e lo sviluppo della viticoltura. L’attività di ricerca, attualmente in corso, si propone di realizzare un’approfondita caratterizzazione morfologica, fenologica, metabolica, bio-molecolare, tecnologica e fisiologica dei vitigni delle regioni Emilia Romagna e Lazio. La completezza di informazioni ottenuta combinando le metodologie ampelografiche ed ampelometriche e estremamente dettagliate e sempre più scevre dalla possibilità di errore umano alle tecnologie basate su marcatori molecolari microsatellite (SSR) e alla caratterizzazione chimica (polifenoli e aromi), permette di catalogare i vitigni realmente autoctoni, e come tali testimoni della cultura locale e della tradizione del nostro ambiente. Consentendo di mantenerne viva la memoria e di permettere, tramite la divulgazione, una conoscenza più capillare di questi tesori, mettendo chiunque sia interessato (addetti ai lavori e non) nella condizione di poter approfondire le sue conoscenze in questo settore; conferendo, così, maggiore dignità ai nostri prodotti e all’ambiente che da sempre li ospita e dalla tutela del quale dipende la loro stessa sopravvivenza.

Strategie di studio e conservazione della biodiversità viticola dell’Emilia Romagna e del Lazio / Imazio, Serena Anna; Antonelli, Andrea; Barbieri, Cristina; Filippetti, I.; Masino, Francesca; Matrella, Valentina; Montevecchi, Giuseppe; Muganu, M.; Paolocci, M.; Sgarbi, Elisabetta; Bignami, Cristina. - STAMPA. - (2011), pp. ---. (Intervento presentato al convegno ARSIAL – La biodiversità agricola del Lazio custodita dalle Comunità locali e tutelata dalla L.R. 15/2000 tenutosi a Grottaferrata (RM, Italy) nel 17-18 novembre 2011).

Strategie di studio e conservazione della biodiversità viticola dell’Emilia Romagna e del Lazio

IMAZIO, Serena Anna;ANTONELLI, Andrea;BARBIERI, CRISTINA;MASINO, Francesca;MATRELLA, VALENTINA;MONTEVECCHI, Giuseppe;SGARBI, Elisabetta;BIGNAMI, Cristina
2011

Abstract

-L’Italia, per la sua particolare collocazione tra Oriente e Occidente e per le radici della sua cultura è il Paese più ricco di variabilità viticola (circa 1/3 di quella presente al mondo) e per questa ragione è quello più minacciato. Attualmente oltre 400 vitigni tradizionali italiani, la cui coltivazione è autorizzata o raccomandata sul territorio nazionale, sono iscritti al catalogo delle varietà. Accanto a questo, già di per se cospicuo, patrimonio si stimano altri 1000 vitigni, raccolti e presenti in collezioni, ma non adeguatamente descritti e 400-500 vitigni ‘relittuali’, la cui rappresentatività è limitata a pochi individui, presenti in vigneti in stato di abbandono e pertanto a rischio di scomparsa. Ciò premesso appare manifesta la necessità di definire protocolli di ricerca-recupero, catalogazione ed infine protezione dell’immenso patrimonio, presente in Italia come in tutte le Regioni Mediterranee che sin dalla preistoria hanno ospitato la nascita e lo sviluppo della viticoltura. L’attività di ricerca, attualmente in corso, si propone di realizzare un’approfondita caratterizzazione morfologica, fenologica, metabolica, bio-molecolare, tecnologica e fisiologica dei vitigni delle regioni Emilia Romagna e Lazio. La completezza di informazioni ottenuta combinando le metodologie ampelografiche ed ampelometriche e estremamente dettagliate e sempre più scevre dalla possibilità di errore umano alle tecnologie basate su marcatori molecolari microsatellite (SSR) e alla caratterizzazione chimica (polifenoli e aromi), permette di catalogare i vitigni realmente autoctoni, e come tali testimoni della cultura locale e della tradizione del nostro ambiente. Consentendo di mantenerne viva la memoria e di permettere, tramite la divulgazione, una conoscenza più capillare di questi tesori, mettendo chiunque sia interessato (addetti ai lavori e non) nella condizione di poter approfondire le sue conoscenze in questo settore; conferendo, così, maggiore dignità ai nostri prodotti e all’ambiente che da sempre li ospita e dalla tutela del quale dipende la loro stessa sopravvivenza.
2011
ARSIAL – La biodiversità agricola del Lazio custodita dalle Comunità locali e tutelata dalla L.R. 15/2000
Grottaferrata (RM, Italy)
17-18 novembre 2011
Imazio, Serena Anna; Antonelli, Andrea; Barbieri, Cristina; Filippetti, I.; Masino, Francesca; Matrella, Valentina; Montevecchi, Giuseppe; Muganu, M.;...espandi
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/788489
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact