La nota si propone di analizzare criticamente la tecnica argomentativa utilizzata nella sent. n. 125 del 1992, con la quale la Corte costituzionale si è pronunciata per l'inammissibilità di una quaestio concernente l'art. 79, comma 1, della l. n. 354 del 1975 (recante norme sull'ordinamento penitenziario).L'analisi viene condotta, dapprima, esaminando le singole "unità argomentative" che compongono la motivazione della pronuncia in oggetto, e successivamente tali argomentazioni nel loro complesso.L'A. conclude evidenziando che la sent. n. 125 costituisce un precedente significativo sia perchè la Corte giunge a motivare in maniera più precisa ed esauriente, rispetto al passato, la propria scelta dispositiva di pronunciarsi per l'inammissibilità della questione sindacata in ragione dell'esigenza di proteggere la sfera di discrezionalità politica riservata al legislatore ordinario, nonostante l'acclarata incostituzionalità della disciplina sub iudice; sia perchè, così facendo, la Consulta rende esplicito che la ratio sottesa all'utilizzo di questa tecnica di giudizio consiste, contrariamente alle apparenze, nel tentativo di differire gli effetti caducatori di una dichiarazione di incostituzionalità.
Discrezionalità legislativa ed efficacia temporale delle dichiarazioni di incostituzionalità: la sentenza n. 125 del 1992 come decisione di «incostituzionalità accertata ma non dichiarata» / Pinardi, Roberto. - In: GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. - ISSN 0436-0222. - STAMPA. - 2:(1992), pp. 1083-1089.
Discrezionalità legislativa ed efficacia temporale delle dichiarazioni di incostituzionalità: la sentenza n. 125 del 1992 come decisione di «incostituzionalità accertata ma non dichiarata»
PINARDI, Roberto
1992
Abstract
La nota si propone di analizzare criticamente la tecnica argomentativa utilizzata nella sent. n. 125 del 1992, con la quale la Corte costituzionale si è pronunciata per l'inammissibilità di una quaestio concernente l'art. 79, comma 1, della l. n. 354 del 1975 (recante norme sull'ordinamento penitenziario).L'analisi viene condotta, dapprima, esaminando le singole "unità argomentative" che compongono la motivazione della pronuncia in oggetto, e successivamente tali argomentazioni nel loro complesso.L'A. conclude evidenziando che la sent. n. 125 costituisce un precedente significativo sia perchè la Corte giunge a motivare in maniera più precisa ed esauriente, rispetto al passato, la propria scelta dispositiva di pronunciarsi per l'inammissibilità della questione sindacata in ragione dell'esigenza di proteggere la sfera di discrezionalità politica riservata al legislatore ordinario, nonostante l'acclarata incostituzionalità della disciplina sub iudice; sia perchè, così facendo, la Consulta rende esplicito che la ratio sottesa all'utilizzo di questa tecnica di giudizio consiste, contrariamente alle apparenze, nel tentativo di differire gli effetti caducatori di una dichiarazione di incostituzionalità.Pubblicazioni consigliate
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