La nostra ricerca vuole aggiornare i risultati ottenuti nel precedente studio (Stella & Cerruti Biondino 2002).Le conclusioni presentate in quel lavoro sulla base dei dati raccolti possono essere così riassunte:• L’evoluzione della lettura nei dislessici italiani nel corso dei 7 anni che intercorrono fra la 2a elementare e la 3a media inferiore risulta migliore per la variabile accuratezza rispetto alla velocità, che evolve molto più lentamente. • La velocità sembra essere la variabile prognostica più attendibile per prevedere la successiva evoluzione delle capacità di lettura.• Sulla base della velocità di decodifica è possibile attribuire un gradiente di severità e identificare due sottogruppi di dislessici che sono stati definiti lievi e severi. • La possibilità di discriminare fra lievi e severi sembra possibile a partire dalla 3a elementare, in quanto precedentemente la bassa variabilità dei valori non consente di discriminare fra lievi e severi.• L’attribuzione del sottotipo lieve-severo in 3a elementare rimane stabile nel corso degli anni fino alla 3a media inferiore, indipendentemente dagli interventi di rieducazione effettuati.• I valori della rapidità rilevati in 3a elementare sembrano costituire un indice di predittività in grado di stabilire con sufficiente affidabilità se un dislessico da adulto sarà un dislessico compensato o persistente.
La dislessia evolutiva lungo l’arco della scolarità obbligatoria / Stella, Giacomo; E., Savelli; Scorza, Maristella; Morlini, Isabella. - STAMPA. - (2010), pp. 161-178.
La dislessia evolutiva lungo l’arco della scolarità obbligatoria
STELLA, GIACOMO;SCORZA, Maristella;MORLINI, Isabella
2010
Abstract
La nostra ricerca vuole aggiornare i risultati ottenuti nel precedente studio (Stella & Cerruti Biondino 2002).Le conclusioni presentate in quel lavoro sulla base dei dati raccolti possono essere così riassunte:• L’evoluzione della lettura nei dislessici italiani nel corso dei 7 anni che intercorrono fra la 2a elementare e la 3a media inferiore risulta migliore per la variabile accuratezza rispetto alla velocità, che evolve molto più lentamente. • La velocità sembra essere la variabile prognostica più attendibile per prevedere la successiva evoluzione delle capacità di lettura.• Sulla base della velocità di decodifica è possibile attribuire un gradiente di severità e identificare due sottogruppi di dislessici che sono stati definiti lievi e severi. • La possibilità di discriminare fra lievi e severi sembra possibile a partire dalla 3a elementare, in quanto precedentemente la bassa variabilità dei valori non consente di discriminare fra lievi e severi.• L’attribuzione del sottotipo lieve-severo in 3a elementare rimane stabile nel corso degli anni fino alla 3a media inferiore, indipendentemente dagli interventi di rieducazione effettuati.• I valori della rapidità rilevati in 3a elementare sembrano costituire un indice di predittività in grado di stabilire con sufficiente affidabilità se un dislessico da adulto sarà un dislessico compensato o persistente.File | Dimensione | Formato | |
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