Benché indagato prevalentemente negli atleti, l’orientamento motivazionale (compito vs io) è un costrutto focale anche per allenatori e allenatrici, specialmente in relazione ai suoi risvolti educativi (Duda et al., 2014). Boardley e Kavussanu (2010) hanno identificato una relazione negativa tra motivazione al compito e comportamento antisociale in giovani calciatori; tuttavia, la relazione tra l’orientamento motivazionale degli allenatori e le loro intenzioni educative è meno esplorata. Per colmare questa lacuna, abbiamo studiato la relazione tra motivazione, comportamento prosociale e antisociale nello sport e intenzione di intervenire in caso di bullismo in un campione di allenatori di calcio giovanile. Mille e quaranta allenatori e allenatrici di calcio giovanile (NF=100; Metà=42.07 anni) provenienti da Croazia, Finlandia, Grecia, Portogallo e Svizzera hanno compilato un questionario comprendente il Task and Ego Orientation in Sports Questionnaire (Duda, 1989), un adattamento della Prosocial and Antisocial Behavior in Sport Scale (Kavussanu & Boardley, 2009) e una scala sviluppata ad hoc sulle loro intenzioni di intervenire in caso di episodi di bullismo. Dall’ANOVA a una via emerge che gli allenatori e le allenatrici con più elevata specializzazione (Diploma UEFA A, B e PRO) sono significativamente più orientati all’io e più propensi a condonare comportamenti antisociali nei confronti di avversari e avversarie (ps<.01) rispetto a colleghi e colleghe con una formazione di taglio più educativo (es: corsi nazionali di 1° e 2° livello). Dall’analisi di mediazione emergono effetti indiretti positivi dall’orientamento al compito all’intenzione di intervenire in caso di bullismo, mediati dall’indesiderabilità attribuita ai comportamenti antisociali verso compagni di squadra e avversari (-.11 <-.12, p<.001). L’orientamento all’io è invece associato negativamente all’intenzione di intervenire, sia direttamente (B=-.06, SE=.03, p<.01), sia indirettamente attraverso maggiore desiderabilità attribuita a comportamenti antisociali e minore desiderabilità attribuita a comportamenti prosociali. Lo studio si allinea con la precedente letteratura che individua nell’orientamento motivazionale un costrutto-chiave per quanto concerne il comportamento prosociale e antisociale in contesti sport-specifici (e.g., Kavussanu, 2005), ed estende tali evidenze ad allenatori e allenatrici in relazione al fenomeno del bullismo. I risultati indicano che allenatori orientati prevalentemente all’io possono perdere di vista gli aspetti educativi della professione, ritenendo meno prioritario agire in caso di bullismo. Da un punto di vista applicativo, ciò rimarca l’importanza di offrire loro training psicoeducativi che li supportino nell’allenare al successo sportivo nella tutela del benessere socio-affettivo dei propri atleti, specialmente i più giovani.

Orientamento Motivazionale degli Allenatori di Calcio Giovanile e Contrasto al Bullismo: Quali relazioni? Un’Indagine su Cinque Paesi Europei. Relazione presentata al XXIV Congresso Nazionale AIPS, Torino / Bisagno, Elisa; Lucarini, Alice; Basciano, Martina; Vezzali, Loris; Cadamuro, Alessia. - (2024). (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso Nazionale AIPS tenutosi a Torino nel 24-26/05/2024).

Orientamento Motivazionale degli Allenatori di Calcio Giovanile e Contrasto al Bullismo: Quali relazioni? Un’Indagine su Cinque Paesi Europei. Relazione presentata al XXIV Congresso Nazionale AIPS, Torino.

Bisagno, Elisa
;
Lucarini, Alice;Basciano, Martina;Vezzali, Loris;Cadamuro, Alessia
2024

Abstract

Benché indagato prevalentemente negli atleti, l’orientamento motivazionale (compito vs io) è un costrutto focale anche per allenatori e allenatrici, specialmente in relazione ai suoi risvolti educativi (Duda et al., 2014). Boardley e Kavussanu (2010) hanno identificato una relazione negativa tra motivazione al compito e comportamento antisociale in giovani calciatori; tuttavia, la relazione tra l’orientamento motivazionale degli allenatori e le loro intenzioni educative è meno esplorata. Per colmare questa lacuna, abbiamo studiato la relazione tra motivazione, comportamento prosociale e antisociale nello sport e intenzione di intervenire in caso di bullismo in un campione di allenatori di calcio giovanile. Mille e quaranta allenatori e allenatrici di calcio giovanile (NF=100; Metà=42.07 anni) provenienti da Croazia, Finlandia, Grecia, Portogallo e Svizzera hanno compilato un questionario comprendente il Task and Ego Orientation in Sports Questionnaire (Duda, 1989), un adattamento della Prosocial and Antisocial Behavior in Sport Scale (Kavussanu & Boardley, 2009) e una scala sviluppata ad hoc sulle loro intenzioni di intervenire in caso di episodi di bullismo. Dall’ANOVA a una via emerge che gli allenatori e le allenatrici con più elevata specializzazione (Diploma UEFA A, B e PRO) sono significativamente più orientati all’io e più propensi a condonare comportamenti antisociali nei confronti di avversari e avversarie (ps<.01) rispetto a colleghi e colleghe con una formazione di taglio più educativo (es: corsi nazionali di 1° e 2° livello). Dall’analisi di mediazione emergono effetti indiretti positivi dall’orientamento al compito all’intenzione di intervenire in caso di bullismo, mediati dall’indesiderabilità attribuita ai comportamenti antisociali verso compagni di squadra e avversari (-.11 <-.12, p<.001). L’orientamento all’io è invece associato negativamente all’intenzione di intervenire, sia direttamente (B=-.06, SE=.03, p<.01), sia indirettamente attraverso maggiore desiderabilità attribuita a comportamenti antisociali e minore desiderabilità attribuita a comportamenti prosociali. Lo studio si allinea con la precedente letteratura che individua nell’orientamento motivazionale un costrutto-chiave per quanto concerne il comportamento prosociale e antisociale in contesti sport-specifici (e.g., Kavussanu, 2005), ed estende tali evidenze ad allenatori e allenatrici in relazione al fenomeno del bullismo. I risultati indicano che allenatori orientati prevalentemente all’io possono perdere di vista gli aspetti educativi della professione, ritenendo meno prioritario agire in caso di bullismo. Da un punto di vista applicativo, ciò rimarca l’importanza di offrire loro training psicoeducativi che li supportino nell’allenare al successo sportivo nella tutela del benessere socio-affettivo dei propri atleti, specialmente i più giovani.
2024
XXIV Congresso Nazionale AIPS
Torino
24-26/05/2024
Bisagno, Elisa; Lucarini, Alice; Basciano, Martina; Vezzali, Loris; Cadamuro, Alessia
Orientamento Motivazionale degli Allenatori di Calcio Giovanile e Contrasto al Bullismo: Quali relazioni? Un’Indagine su Cinque Paesi Europei. Relazione presentata al XXIV Congresso Nazionale AIPS, Torino / Bisagno, Elisa; Lucarini, Alice; Basciano, Martina; Vezzali, Loris; Cadamuro, Alessia. - (2024). (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso Nazionale AIPS tenutosi a Torino nel 24-26/05/2024).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1339786
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