Il bullismo interetnico rappresenta una piaga rilevante del mondo della scuola attuale. In questo studio, ci siamo focalizzati sul contatto indiretto, e specificamente sul contatto vicario, come un modo efficace di affrontarlo. Hanno preso parte allo studio 117 bambini italiani dalle classi prima, seconda e terza di scuola primaria. Si sono create tre fiabe ad hoc, strutturate in modo che il/la protagonista fosse una persona straniera discriminata, emarginata e trattata sistematicamente male a causa della sua diversità. Le fiabe, accompagnate da attività miranti a riconoscere l’appropriatezza o meno del comportamento verso il/la protagonista e ad identificare le proprie reazioni emotive, sono state realizzate in tre incontri della durata di un’ora ciascuno, nelle quali i bambini ascoltavano la storia letta dagli sperimentatori, svolgevano le attività e discutevano in piccolo gruppo. Una settimana circa dopo il termine dell’intervento, si somministrava un questionario. Vi era anche un gruppo di controllo, in cui ai bambini era semplicemente chiesto di compilare il questionario. I risultati hanno evidenziato un effetto della condizione sperimentale su misure di empatia e di norme sociali contrarie al bullismo. Sebbene non si siano ottenuti effetti diretti su una misura di reazione a una situazione di bullismo, si è rilevato un effetto indiretto, mediato dall’empatia. Il tema del bullismo interetnico va affrontato sin da piccoli. In questo studio si è dimostrato che storie ad hoc, pensate per bambini delle prime classi di scuola primarie, è efficace per promuovere reazioni contrarie ai bulli e alle loro azioni vessatorie nei confronti di bambini stranieri.
Contatto vicario e bullismo interetnico / Cocco, Veronica Margherita; Vezzali, Loris; Cadamuro, Alessia; Bisagno, Elisa; Pecini, Chiara. - (2019). (Intervento presentato al convegno XVI Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia tenutosi a Roma nel 12-14 settembre 2019).
Contatto vicario e bullismo interetnico
Vezzali, Loris;Cadamuro, Alessia;BISAGNO, ELISA;PECINI, CHIARA
2019
Abstract
Il bullismo interetnico rappresenta una piaga rilevante del mondo della scuola attuale. In questo studio, ci siamo focalizzati sul contatto indiretto, e specificamente sul contatto vicario, come un modo efficace di affrontarlo. Hanno preso parte allo studio 117 bambini italiani dalle classi prima, seconda e terza di scuola primaria. Si sono create tre fiabe ad hoc, strutturate in modo che il/la protagonista fosse una persona straniera discriminata, emarginata e trattata sistematicamente male a causa della sua diversità. Le fiabe, accompagnate da attività miranti a riconoscere l’appropriatezza o meno del comportamento verso il/la protagonista e ad identificare le proprie reazioni emotive, sono state realizzate in tre incontri della durata di un’ora ciascuno, nelle quali i bambini ascoltavano la storia letta dagli sperimentatori, svolgevano le attività e discutevano in piccolo gruppo. Una settimana circa dopo il termine dell’intervento, si somministrava un questionario. Vi era anche un gruppo di controllo, in cui ai bambini era semplicemente chiesto di compilare il questionario. I risultati hanno evidenziato un effetto della condizione sperimentale su misure di empatia e di norme sociali contrarie al bullismo. Sebbene non si siano ottenuti effetti diretti su una misura di reazione a una situazione di bullismo, si è rilevato un effetto indiretto, mediato dall’empatia. Il tema del bullismo interetnico va affrontato sin da piccoli. In questo studio si è dimostrato che storie ad hoc, pensate per bambini delle prime classi di scuola primarie, è efficace per promuovere reazioni contrarie ai bulli e alle loro azioni vessatorie nei confronti di bambini stranieri.Pubblicazioni consigliate
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