Lo strumento ideato da Jacobson (1995), con l’obiettivo di identificare precocemente le difficoltà di lettura all’interno della popolazione svedese, è stato adattato per la lingua italiana. Si tratta di due prove a somministrazione collettiva: una di lettura di lettere (letter chain) e l’altra di lettura di parole (word chain). Al fine di verificare la validità e l’attendibilità del test, sono state proposte a tutto il campione le prove di lettura di parole e non parole tratte dalla DDE-2 (Sartori et al., 1995; 2007) e la lettura di un brano tratto dalla batteria MT (Cornoldi e Colpo, 1995; 1998). I risultati mostrano come, nella prima fase di apprendimento della lettura, i bambini (in particolare quelli di classe prima) individuino più facilmente le lettere (avvalendosi di una strategia di tipo visivo), per poi passare nelle fasi più avanzate della scolarizzazione, e cioè a partire dalla classe terza quando ormai il processo di acquisizione della lettura risulta automatizzato nella maggior parte dei bambini, a una strategia più di tipo lessicale.
Letter chain e word chain. Un nuovo strumento di screening per l’identificazione dei bambini con difficoltà di lettura / Scorza, Maristella; Boni, Claudia Daria; Scortichini, Francesca; Morlini, Isabella; Stella, Giacomo. - In: DISLESSIA. - ISSN 1724-9767. - STAMPA. - 12:3(2015), pp. 287-301.
Letter chain e word chain. Un nuovo strumento di screening per l’identificazione dei bambini con difficoltà di lettura
SCORZA, Maristella;SCORTICHINI, Francesca;MORLINI, Isabella;STELLA, GIACOMO
2015
Abstract
Lo strumento ideato da Jacobson (1995), con l’obiettivo di identificare precocemente le difficoltà di lettura all’interno della popolazione svedese, è stato adattato per la lingua italiana. Si tratta di due prove a somministrazione collettiva: una di lettura di lettere (letter chain) e l’altra di lettura di parole (word chain). Al fine di verificare la validità e l’attendibilità del test, sono state proposte a tutto il campione le prove di lettura di parole e non parole tratte dalla DDE-2 (Sartori et al., 1995; 2007) e la lettura di un brano tratto dalla batteria MT (Cornoldi e Colpo, 1995; 1998). I risultati mostrano come, nella prima fase di apprendimento della lettura, i bambini (in particolare quelli di classe prima) individuino più facilmente le lettere (avvalendosi di una strategia di tipo visivo), per poi passare nelle fasi più avanzate della scolarizzazione, e cioè a partire dalla classe terza quando ormai il processo di acquisizione della lettura risulta automatizzato nella maggior parte dei bambini, a una strategia più di tipo lessicale.File | Dimensione | Formato | |
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