Questo capitolo si inserisce in un volume, a cura di Federico Corni, a cui hanno collaborato i seguenti autori: A. Contini, F. Corni, M. D’Anna, K. Egan, H.U. Fuchs, E. Giliberti, P. Lubini, C. Mariani, M. Villa. Il volume cerca di impostare in modo innovativo la didattica delle scienze, facendo interagire l’approccio scientifico-naturalistico con quello umanistico. Centrale, in tale contesto, appare il tema della metafora, considerata non come semplice orpello retorico, ma come strumento euristico-cognitivo in grado di riconnettere diversi domini concettuali ed esperienziali, e di attivare feconde sinergie tra la dimensione razionale e quella immaginativa. Il capitolo parte dalla concezione interattiva formulata dal filosofo Max Black, che ha aperto la strada a una lettura della metafora come struttura del pensiero oltre che del linguaggio; dà poi ampio spazio alla teoria della metafora concettuale sviluppata dal linguista George Lakoff e dal filosofo Mark Johnson, mostrandone i profondi legami con una teoria della embodied cognition che conferisce un ruolo cruciale agli schemi embodied dell’immaginazione; si sofferma infine sulla prospettiva avanzata da due psicologi cognitivisti, Sam Glucksberg e Boaz Keysar, che, rifacendosi ad alcune tesi di Nelson Goodman, scorgono nell’enunciato metaforico un’asserzione di inclusione in classe mediante cui vengono generate nuove categorie. Per tutti questi autori, la somiglianza non preesiste alla metafora, ma è frutto della nuova organizzazione semantica e categoriale che essa promuove. Inoltre, come sottolinea Black, lo stesso ragionamento scientifico ricorre spesso a procedimenti di tipo metaforico: ad esempio, i modelli teorici della scienza trasferiscono idee e concetti dal “sistema primario” (il dominio da cui è ricavato il modello) al “sistema secondario” (il dominio a cui il modello si applica). Non si tratta di un semplice espediente per rappresentare in termini concreti qualcosa di astratto, bensì di un modo per riorganizzare il sistema primario, evidenziandone aspetti non visibili in altri modi. Dunque, la valorizzazione congiunta di metafora e immaginazione implica anche una nuova visione della razionalità scientifica, non più appiattita sulla semplice trascrizione di una realtà oggettiva.
Metafora e razionalità immaginativa / Contini, Annamaria. - STAMPA. - (2013), pp. 35-57.
Metafora e razionalità immaginativa
CONTINI, Annamaria
2013
Abstract
Questo capitolo si inserisce in un volume, a cura di Federico Corni, a cui hanno collaborato i seguenti autori: A. Contini, F. Corni, M. D’Anna, K. Egan, H.U. Fuchs, E. Giliberti, P. Lubini, C. Mariani, M. Villa. Il volume cerca di impostare in modo innovativo la didattica delle scienze, facendo interagire l’approccio scientifico-naturalistico con quello umanistico. Centrale, in tale contesto, appare il tema della metafora, considerata non come semplice orpello retorico, ma come strumento euristico-cognitivo in grado di riconnettere diversi domini concettuali ed esperienziali, e di attivare feconde sinergie tra la dimensione razionale e quella immaginativa. Il capitolo parte dalla concezione interattiva formulata dal filosofo Max Black, che ha aperto la strada a una lettura della metafora come struttura del pensiero oltre che del linguaggio; dà poi ampio spazio alla teoria della metafora concettuale sviluppata dal linguista George Lakoff e dal filosofo Mark Johnson, mostrandone i profondi legami con una teoria della embodied cognition che conferisce un ruolo cruciale agli schemi embodied dell’immaginazione; si sofferma infine sulla prospettiva avanzata da due psicologi cognitivisti, Sam Glucksberg e Boaz Keysar, che, rifacendosi ad alcune tesi di Nelson Goodman, scorgono nell’enunciato metaforico un’asserzione di inclusione in classe mediante cui vengono generate nuove categorie. Per tutti questi autori, la somiglianza non preesiste alla metafora, ma è frutto della nuova organizzazione semantica e categoriale che essa promuove. Inoltre, come sottolinea Black, lo stesso ragionamento scientifico ricorre spesso a procedimenti di tipo metaforico: ad esempio, i modelli teorici della scienza trasferiscono idee e concetti dal “sistema primario” (il dominio da cui è ricavato il modello) al “sistema secondario” (il dominio a cui il modello si applica). Non si tratta di un semplice espediente per rappresentare in termini concreti qualcosa di astratto, bensì di un modo per riorganizzare il sistema primario, evidenziandone aspetti non visibili in altri modi. Dunque, la valorizzazione congiunta di metafora e immaginazione implica anche una nuova visione della razionalità scientifica, non più appiattita sulla semplice trascrizione di una realtà oggettiva.File | Dimensione | Formato | |
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