In campo parodontologico sono da anni già in uso materiali che inseriti nelle tasca parodontali, evitano ai tessuti molli di occupare tale spazio e talvolta agiscono come elemento›ponte per l'osso, così da ripristinare la situazione precedente alla patologia. Il presente studio ha verificato il comportamento in vivo su osso mandibolare di pecora di tre vetri bioattivi con diverso contenuto in silice, valutando e l’accrescimento osseo e la loro degradazione mediante microscopia elettronica a scansione e con una microsonda a raggi X. I tre vetri hanno dimostrato delle caratteristiche diverse: il vetro meno degradabile si è mostrato essere il 55S seguito dal 525 e dal Bioglass®. Nel caso del vetro Bioglass® la biodegrazione è molto veloce, sicuramente più veloce della osteogenesi, ma ugualmente ne influenza la velocità; pertanto si presta a riempire difetti parodontali e cisti ossee. Il vetro 52S,invece potrebbe aiutare nei rialzi di creste ossee ove la quantità d”osso in gioco è maggiore e quindi occorre avere un materiale bioattivo, ma che rimane in sede per un tempo più lungo. Questi primi risultati non sembrano particolarmente favorevoli al vetro 55S, anche se si è vista una certa precipitazione di fosfati di calcio, probabilmente non sufficienti per l’osteostimolazione.
Le nuove frontiere dei trattamenti parodontologici: i materiali bioattivi / Gatti, Antonietta; Monari, Emanuela; S., Bulgarelli. - STAMPA. - (1997), pp. II/867-II/873. (Intervento presentato al convegno IV Congresso Nazionale del "Collegio dei Docenti di Odontoiatria tenutosi a Roma nel 16-19 Aprile 1997).
Le nuove frontiere dei trattamenti parodontologici: i materiali bioattivi.
GATTI, Antonietta;MONARI, Emanuela;
1997
Abstract
In campo parodontologico sono da anni già in uso materiali che inseriti nelle tasca parodontali, evitano ai tessuti molli di occupare tale spazio e talvolta agiscono come elemento›ponte per l'osso, così da ripristinare la situazione precedente alla patologia. Il presente studio ha verificato il comportamento in vivo su osso mandibolare di pecora di tre vetri bioattivi con diverso contenuto in silice, valutando e l’accrescimento osseo e la loro degradazione mediante microscopia elettronica a scansione e con una microsonda a raggi X. I tre vetri hanno dimostrato delle caratteristiche diverse: il vetro meno degradabile si è mostrato essere il 55S seguito dal 525 e dal Bioglass®. Nel caso del vetro Bioglass® la biodegrazione è molto veloce, sicuramente più veloce della osteogenesi, ma ugualmente ne influenza la velocità; pertanto si presta a riempire difetti parodontali e cisti ossee. Il vetro 52S,invece potrebbe aiutare nei rialzi di creste ossee ove la quantità d”osso in gioco è maggiore e quindi occorre avere un materiale bioattivo, ma che rimane in sede per un tempo più lungo. Questi primi risultati non sembrano particolarmente favorevoli al vetro 55S, anche se si è vista una certa precipitazione di fosfati di calcio, probabilmente non sufficienti per l’osteostimolazione.Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris