Gli autori descrivono i diversi strumenti per la raccolta dei dati utilizzati nel corso dell'indagine: la lezione testimonianza; l'intervista; il focus group. Da un punto di vista metodologico, le lezioni-testimonianza possono essere considerate l’aspetto peculiare del progetto CORE, in quanto pur basandosi su esperienze di ricerca ben consolidate – in particolare di tipo etnografico e narrativo – esse rappresentano un contributo del tutto originale del gruppo di ricerca del centro Valfor. Nello specifico, alcuni insegnanti “storici”, cioè rappresentativi per storia personale ed esperienza dei due gradi scolastici, sono stati invitati a narrare a un pubblico di colleghi il proprio modo di “fare scuola” nel contesto di quella che il gruppo di progetto ha definito “lezione-testimonianza”. Tali lezioni, della durata di circa 45 minuti, si sono tenute presso un’aula della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. “Lezione” perché richiama un contesto tradizionale, un’aula universitaria e un pubblico “in formazione” che sostanzialmente si pone in una posizione di ascolto. “Testimonianza” sia perché la finalità della lezione è proprio quella di ricostruire un’esperienza per presentarla a un pubblico che condivide la stessa condizione professionale, sia perché il suo contenuto è strettamente legato all’esperienza professionale del relatore. L'intervista e il focus group vengono descritti nella metodologia e illustrati nel protocollo utilizzato dagli intervistatori con i dodici insegnanti intervistati. Sebbene la scelta del gruppo di ricerca sia stata per un’intervista strutturata, si è inteso costruire una matrice che al suo interno avesse particolare attenzione: da un lato a creare un clima di ascolto e massima fiducia in cui l’astensione del giudizio e la neutralità dell’intervistatore risultavano aspetti irrinunciabili per raccogliere informazioni sull’intervistato e su esperienze, comportamenti, opinioni e atteggiamenti personali; dall’altro lato a lavorare in profondità, sicché da garantire quanto più possibile autenticità e processi revisionali di ristrutturazione del nesso emozione-azione-pensiero tramite una messa in parole/simboli del proprio mondo professionale interno ed esterno, implicito ed esplicito. L’intervista focalizzata di gruppo (focus group) è stata utilizzata per meglio comprendere e, di conseguenza, operare nella realtà, tenuto conto che conoscere e capire differenti punti di vista consente di revisionare prospettive e azioni. Il focus group è stato scelto per il suo potenziale sia conoscitivo e revisionale-formativo di opinioni, idee, atteggiamenti, livello di consapevolezza, comportamenti e valutazioni situato nella tecnica, sia per la ricorsività che innesca fra dimensione cognitiva e affettiva, fra pensiero-linguaggio-azione, fra piano individuale e gruppale. Infine, gli autori illustrano i metodi scelti per procedere all’analisi dei dati. Il gruppo di ricerca si è avvalso dell’analisi del contenuto, in particolare di due sue tecniche specifiche: a) quella basata sull’analisi condotta sui testi raccolti dallo stesso ricercatore, dove l’unità di analisi è costituita dalle proposizioni, cioè dalle frasi che compongono la narrazione oggetto di indagine, in questa tecnica le procedure utilizzate sono di tipo qualitativo (la categorie e gli strumenti di interpretazione del testo sono definiti dallo stesso ricercatore); b) quella basata sull’analisi lessicometrica, effettuata in modo automatizzato da specifici software che sottopongono i testi a un trattamento lessicale chesi basa su metodi statistici, quindi quantitativi. Il gruppo di ricerca ha deciso di ricorrere a entrambe le tecniche di analisi del contenuto per poter compensare, nei limiti del possibile, i limiti che ciascuna delle due tecniche presenta nel momento in cui viene utilizzata in modo esclusivo. La scrittura del capitolo è stata così suddivisa: Luciano Cecconi e Andrea Pintus hanno scritto la Premessa, il par. 1 e il par. 3, pp.36-39 e pp.48-51; Laura Cerrocchi ha scritto l'intero paragrafo 2. L’intervista e Il focus group (dunque anche tutti i suoi sottoparagrafi), pp.39-47.

Gli strumenti della ricerca e l'analisi dei dati / Cecconi, Luciano; Cerrocchi, Laura; Pintus, Andrea. - STAMPA. - (2012), pp. 36-51.

Gli strumenti della ricerca e l'analisi dei dati

CECCONI, Luciano;CERROCCHI, Laura;PINTUS, Andrea
2012

Abstract

Gli autori descrivono i diversi strumenti per la raccolta dei dati utilizzati nel corso dell'indagine: la lezione testimonianza; l'intervista; il focus group. Da un punto di vista metodologico, le lezioni-testimonianza possono essere considerate l’aspetto peculiare del progetto CORE, in quanto pur basandosi su esperienze di ricerca ben consolidate – in particolare di tipo etnografico e narrativo – esse rappresentano un contributo del tutto originale del gruppo di ricerca del centro Valfor. Nello specifico, alcuni insegnanti “storici”, cioè rappresentativi per storia personale ed esperienza dei due gradi scolastici, sono stati invitati a narrare a un pubblico di colleghi il proprio modo di “fare scuola” nel contesto di quella che il gruppo di progetto ha definito “lezione-testimonianza”. Tali lezioni, della durata di circa 45 minuti, si sono tenute presso un’aula della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. “Lezione” perché richiama un contesto tradizionale, un’aula universitaria e un pubblico “in formazione” che sostanzialmente si pone in una posizione di ascolto. “Testimonianza” sia perché la finalità della lezione è proprio quella di ricostruire un’esperienza per presentarla a un pubblico che condivide la stessa condizione professionale, sia perché il suo contenuto è strettamente legato all’esperienza professionale del relatore. L'intervista e il focus group vengono descritti nella metodologia e illustrati nel protocollo utilizzato dagli intervistatori con i dodici insegnanti intervistati. Sebbene la scelta del gruppo di ricerca sia stata per un’intervista strutturata, si è inteso costruire una matrice che al suo interno avesse particolare attenzione: da un lato a creare un clima di ascolto e massima fiducia in cui l’astensione del giudizio e la neutralità dell’intervistatore risultavano aspetti irrinunciabili per raccogliere informazioni sull’intervistato e su esperienze, comportamenti, opinioni e atteggiamenti personali; dall’altro lato a lavorare in profondità, sicché da garantire quanto più possibile autenticità e processi revisionali di ristrutturazione del nesso emozione-azione-pensiero tramite una messa in parole/simboli del proprio mondo professionale interno ed esterno, implicito ed esplicito. L’intervista focalizzata di gruppo (focus group) è stata utilizzata per meglio comprendere e, di conseguenza, operare nella realtà, tenuto conto che conoscere e capire differenti punti di vista consente di revisionare prospettive e azioni. Il focus group è stato scelto per il suo potenziale sia conoscitivo e revisionale-formativo di opinioni, idee, atteggiamenti, livello di consapevolezza, comportamenti e valutazioni situato nella tecnica, sia per la ricorsività che innesca fra dimensione cognitiva e affettiva, fra pensiero-linguaggio-azione, fra piano individuale e gruppale. Infine, gli autori illustrano i metodi scelti per procedere all’analisi dei dati. Il gruppo di ricerca si è avvalso dell’analisi del contenuto, in particolare di due sue tecniche specifiche: a) quella basata sull’analisi condotta sui testi raccolti dallo stesso ricercatore, dove l’unità di analisi è costituita dalle proposizioni, cioè dalle frasi che compongono la narrazione oggetto di indagine, in questa tecnica le procedure utilizzate sono di tipo qualitativo (la categorie e gli strumenti di interpretazione del testo sono definiti dallo stesso ricercatore); b) quella basata sull’analisi lessicometrica, effettuata in modo automatizzato da specifici software che sottopongono i testi a un trattamento lessicale chesi basa su metodi statistici, quindi quantitativi. Il gruppo di ricerca ha deciso di ricorrere a entrambe le tecniche di analisi del contenuto per poter compensare, nei limiti del possibile, i limiti che ciascuna delle due tecniche presenta nel momento in cui viene utilizzata in modo esclusivo. La scrittura del capitolo è stata così suddivisa: Luciano Cecconi e Andrea Pintus hanno scritto la Premessa, il par. 1 e il par. 3, pp.36-39 e pp.48-51; Laura Cerrocchi ha scritto l'intero paragrafo 2. L’intervista e Il focus group (dunque anche tutti i suoi sottoparagrafi), pp.39-47.
2012
Le rappresentazioni degli insegnanti. Un'indagine sulla continuità nelle scuole di Reggio Emilia
Cecconi L. (a cura di)
9788820408053
Franco Angeli
ITALIA
Gli strumenti della ricerca e l'analisi dei dati / Cecconi, Luciano; Cerrocchi, Laura; Pintus, Andrea. - STAMPA. - (2012), pp. 36-51.
Cecconi, Luciano; Cerrocchi, Laura; Pintus, Andrea
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
StrumentiCerrocchi in Cecconi.pdf

Accesso riservato

Descrizione: Saggio completo in Volume
Tipologia: Versione pubblicata dall'editore
Dimensione 910.99 kB
Formato Adobe PDF
910.99 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/811101
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact