In una fase preliminare rispetto all'utilizzo di dispositivi biomedici, deve essere previsto che la loro libera distribuzione avvenga solo dopo averne accertato la sicurezza sul paziente. Il presente lavoro vuole cercare di individuare quello che potrebbe essere un modello di validazione "in vitro" ed "in vivo", preliminare all'impiego sull'uomo, al fine di poter scongiurare la possibile presenza di effetti citotossici, irritativi e di intolleranza integrativa tissutale. Nella fattispecie viene valutata una lega metallica per protesi scheletrate in Cr-Mo-Ni. Vengono compiuti in triplo i test di citotossicità, per contatto diretto ed indiretto, utilizzando la linea immortalizzata murina L-929. Vengono impiegati come confronti "positivi" e "negativi", per i test per contatto diretto, rispettivamente, dei dischi di rame e il disco di polietilene, per i test per contatto indiretto, rispettivamente, una soluzione di fenolo ed il terreno di coltura. Ai normali conteggi si aggiunge lo svolgimento dei test con rosso neutro e dei test di riduzione dei sali di tetrazolio (MTT test) per valutare sotto diversi aspetti la vitalità cellulare. Si eseguono, poi, su conigli New Zeland i test di irritazione cutanea, di sensibilizzazione cutanea e d'impianto. Nella fattispecie la lega studiata ha mostrato buona biocompatibilità nei test di irritazione e di impianto. Risultati un po' meno lusinghieri, ma sempre accettabili, si sono ottenuti nelle valutazioni della citotossicità e di sensibilizzazione cutanea. Ciò potrebbe indicare un effetto di passivizzazione che la lega subisce a contatto con l'ambiente esterno, anche se questo effetto desiderato pare essere tutt'altro che completo. In ogni caso un siffatto studio multicentrico in fase preclinica ci parrebbe pressochè completo e doveroso, poichè in grado di porre in evidenza un buon numero di pregi, ma anche possibili difetti dei materiali impiegabili che spesso sono stati incolpati quale origine di svariate patologie orali e sistemiche. Codice: IT\ICCU\BVE\0121041
Valutazione della biocompatibilità di una lega non nobile per uso dentale / Monari, Emanuela; Bertoldi, Carlo; Gatti, Antonietta. - STAMPA. - 2:(1997), pp. 875-883. (Intervento presentato al convegno Dalla prevenzione alla riabilitazione tenutosi a Roma nel 16-19 Aprile 1997).
Valutazione della biocompatibilità di una lega non nobile per uso dentale.
MONARI, Emanuela;BERTOLDI, Carlo;GATTI, Antonietta
1997
Abstract
In una fase preliminare rispetto all'utilizzo di dispositivi biomedici, deve essere previsto che la loro libera distribuzione avvenga solo dopo averne accertato la sicurezza sul paziente. Il presente lavoro vuole cercare di individuare quello che potrebbe essere un modello di validazione "in vitro" ed "in vivo", preliminare all'impiego sull'uomo, al fine di poter scongiurare la possibile presenza di effetti citotossici, irritativi e di intolleranza integrativa tissutale. Nella fattispecie viene valutata una lega metallica per protesi scheletrate in Cr-Mo-Ni. Vengono compiuti in triplo i test di citotossicità, per contatto diretto ed indiretto, utilizzando la linea immortalizzata murina L-929. Vengono impiegati come confronti "positivi" e "negativi", per i test per contatto diretto, rispettivamente, dei dischi di rame e il disco di polietilene, per i test per contatto indiretto, rispettivamente, una soluzione di fenolo ed il terreno di coltura. Ai normali conteggi si aggiunge lo svolgimento dei test con rosso neutro e dei test di riduzione dei sali di tetrazolio (MTT test) per valutare sotto diversi aspetti la vitalità cellulare. Si eseguono, poi, su conigli New Zeland i test di irritazione cutanea, di sensibilizzazione cutanea e d'impianto. Nella fattispecie la lega studiata ha mostrato buona biocompatibilità nei test di irritazione e di impianto. Risultati un po' meno lusinghieri, ma sempre accettabili, si sono ottenuti nelle valutazioni della citotossicità e di sensibilizzazione cutanea. Ciò potrebbe indicare un effetto di passivizzazione che la lega subisce a contatto con l'ambiente esterno, anche se questo effetto desiderato pare essere tutt'altro che completo. In ogni caso un siffatto studio multicentrico in fase preclinica ci parrebbe pressochè completo e doveroso, poichè in grado di porre in evidenza un buon numero di pregi, ma anche possibili difetti dei materiali impiegabili che spesso sono stati incolpati quale origine di svariate patologie orali e sistemiche. Codice: IT\ICCU\BVE\0121041File | Dimensione | Formato | |
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