La Malattia Celiaca è una grave patologia invalidante caratterizzata da atrofia dei villi intestinali e, spesso, da malassorbimento. Le lesioni intestinali sono indotte, attraverso sistemi patologici non ancora chiariti, dalle proteine del glutine che sono contenute nel frumento, orzo, segale ed avena. Da un punto di vista etiologico grande rilevanza ha l'"habitus" genetico del soggetto mentre la teoria patogenetica maggiormente accreditata chiamerebbe in causa un meccanismo disimmunoergico. La componente immunologica anticorpo-mediata è, tuttavia, sicuramente importante per quanto riguarda i test di diagnosi e monitoraggio di questi pazienti. Tra gli anticorpi che presentano un maggior interesse clinico-diagnostico stanno gli Anticorpi Anti-Glutine (AGA) e quelli Anti-Endomisio (EMA). La diagnosi di Celiachia è sempre stata condotta seguendo i criteri fissati dal Gruppo Europeo di Gastroenterologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGAN). Da tempo si sa che esiste un interessante risvolto sintomatologico orale nell'ambito della Malattia Celiaca. Essa, infatti, può presentarsi accompagnata a segni quali afte ricorrenti, malattie francamente autoimmuni e lesioni dentali specifiche individuabili, in particolare riguardo, sulla serie permanente ed in rapporto allo smalto dentario. Tali ultime lesioni sono sicuramente in assoluto maggior rapporto con i periodi embriologici dentali della istodifferenziazione e della mineralizzazione e sono rappresentate da forme particolari di ipoplasie e di opacità. Le lesioni tipiche dentali riscontrabili nella Celiachia ricordano concettualmente l'Ipoplasia Cronologica dello Smalto in quanto la noxa colpsce sistematicamente e simmetricamente le aree di smalto che sono in corso di maturazione durante lo svolgersi della stessa. Al fine di standardizzare le osservazioni dentali abbiamo deciso di adottare la tabella "per Gradi" elaborata da Aine poichè si dimostra semplice, adottabile e ripetibile ovunque ed anche particolarmente adatta a rilevare una simile tipologia di lesioni. Lo scopo di questo studio preliminare è stato quello di compiere una prima ricognizione sulle condizioni specifiche dello smalto dentale nei pazienti affetti da Malattia Celiaca. A tal fine la campionazione dei pazienti e dei controlli è stata estremamente accurata, escludendo tutti coloro in cui patologie intercorrenti od altro potevano interferire nel quadro valutativo, e fissando rigidi paramentri per la valutazione dentale. Lo studio è stato condotto in "doppio cieco". Dai 27 pazienti che componevano la nostra casistica è risultato che il 38% di questi presentavano lesioni specifiche accertate mentre, considerando solo quelli in dentatura mista o permanente, la percentuale di positivi cresceva al 50%. Nessun caso è stato individuato in dentatura decidua nè si sono riscontrate differenze di incidenza, statisticamente accettabili, in rapporto a presentazioni della Celiachia Tipiche od Atipiche o con Sintomatologia forte o debole (in tutte e 4 le possibili combinazioni). E' emerso anche che la dentatura decidua non offre caratteristiche sintomatologiche note, specifiche per la Celiachia per cui per una procedura di screening dentale occorrerà procedere dopo i 7 anni, cioè almeno in fase di dentatura mista. Nel caso in cui si rendesse necessaria un'indagine di Challenge (risomministrando glutine al paziente sospetto celiaco) i protocolli ESPGAN consigliano di eseguirla il più presto possibile noi, invece, riteniamo sia assolutamente indicato agire dopo i 7 anni, quando saranno conclusi i processi amelogenetici dei gruppi principali di denti (tranne gli ottavi), al fine di ridurre al minimo ogni potenziale rischio di danno specifico (anche alla luce delle moderne possibilità di diagnosi anticorpale che potrebbero rendere obsoleta la prova di Challenge). Codice: IT\ICCU\UFI\0356726
Il danno dentale nei soggetti affetti da malattia celiaca: analisi di una sperimentazione clinica / Bertoldi, Carlo; Balli, Fiorella; Chiarini, Luigi; Bertolani, P.; Tanza, D.; Marchi, S.; Melli, P.. - STAMPA. - 2:(1994), pp. 1395-1404. (Intervento presentato al convegno La salute orale nel fanciullo tenutosi a Roma nel 24-27 Marzo 1994).
Il danno dentale nei soggetti affetti da malattia celiaca: analisi di una sperimentazione clinica.
BERTOLDI, Carlo;BALLI, Fiorella;CHIARINI, Luigi;
1994
Abstract
La Malattia Celiaca è una grave patologia invalidante caratterizzata da atrofia dei villi intestinali e, spesso, da malassorbimento. Le lesioni intestinali sono indotte, attraverso sistemi patologici non ancora chiariti, dalle proteine del glutine che sono contenute nel frumento, orzo, segale ed avena. Da un punto di vista etiologico grande rilevanza ha l'"habitus" genetico del soggetto mentre la teoria patogenetica maggiormente accreditata chiamerebbe in causa un meccanismo disimmunoergico. La componente immunologica anticorpo-mediata è, tuttavia, sicuramente importante per quanto riguarda i test di diagnosi e monitoraggio di questi pazienti. Tra gli anticorpi che presentano un maggior interesse clinico-diagnostico stanno gli Anticorpi Anti-Glutine (AGA) e quelli Anti-Endomisio (EMA). La diagnosi di Celiachia è sempre stata condotta seguendo i criteri fissati dal Gruppo Europeo di Gastroenterologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGAN). Da tempo si sa che esiste un interessante risvolto sintomatologico orale nell'ambito della Malattia Celiaca. Essa, infatti, può presentarsi accompagnata a segni quali afte ricorrenti, malattie francamente autoimmuni e lesioni dentali specifiche individuabili, in particolare riguardo, sulla serie permanente ed in rapporto allo smalto dentario. Tali ultime lesioni sono sicuramente in assoluto maggior rapporto con i periodi embriologici dentali della istodifferenziazione e della mineralizzazione e sono rappresentate da forme particolari di ipoplasie e di opacità. Le lesioni tipiche dentali riscontrabili nella Celiachia ricordano concettualmente l'Ipoplasia Cronologica dello Smalto in quanto la noxa colpsce sistematicamente e simmetricamente le aree di smalto che sono in corso di maturazione durante lo svolgersi della stessa. Al fine di standardizzare le osservazioni dentali abbiamo deciso di adottare la tabella "per Gradi" elaborata da Aine poichè si dimostra semplice, adottabile e ripetibile ovunque ed anche particolarmente adatta a rilevare una simile tipologia di lesioni. Lo scopo di questo studio preliminare è stato quello di compiere una prima ricognizione sulle condizioni specifiche dello smalto dentale nei pazienti affetti da Malattia Celiaca. A tal fine la campionazione dei pazienti e dei controlli è stata estremamente accurata, escludendo tutti coloro in cui patologie intercorrenti od altro potevano interferire nel quadro valutativo, e fissando rigidi paramentri per la valutazione dentale. Lo studio è stato condotto in "doppio cieco". Dai 27 pazienti che componevano la nostra casistica è risultato che il 38% di questi presentavano lesioni specifiche accertate mentre, considerando solo quelli in dentatura mista o permanente, la percentuale di positivi cresceva al 50%. Nessun caso è stato individuato in dentatura decidua nè si sono riscontrate differenze di incidenza, statisticamente accettabili, in rapporto a presentazioni della Celiachia Tipiche od Atipiche o con Sintomatologia forte o debole (in tutte e 4 le possibili combinazioni). E' emerso anche che la dentatura decidua non offre caratteristiche sintomatologiche note, specifiche per la Celiachia per cui per una procedura di screening dentale occorrerà procedere dopo i 7 anni, cioè almeno in fase di dentatura mista. Nel caso in cui si rendesse necessaria un'indagine di Challenge (risomministrando glutine al paziente sospetto celiaco) i protocolli ESPGAN consigliano di eseguirla il più presto possibile noi, invece, riteniamo sia assolutamente indicato agire dopo i 7 anni, quando saranno conclusi i processi amelogenetici dei gruppi principali di denti (tranne gli ottavi), al fine di ridurre al minimo ogni potenziale rischio di danno specifico (anche alla luce delle moderne possibilità di diagnosi anticorpale che potrebbero rendere obsoleta la prova di Challenge). Codice: IT\ICCU\UFI\0356726File | Dimensione | Formato | |
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1994 Bertoldi I Congr Naz Coll Doc Danno dentale celiaci.pdf
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