L'A. analizza le forme giuridiche con cui il fattore età influenza lo svolgimento del rapporto di lavoro nell'ordinamento italiano, ponendole in relazione con la legislazione comunitaria sul divieto di discriminazioni legate all'età e con la legislazione nazionale derivata. Sia discipline più risalenti, anche di rango costituzionale (art. 37), sia la recente riforma del mercato del lavoro, contengono norme che tengono in considerazione l'elemento dell'età, alternativamente vietando o ammettendo che questo possa costituire un fattore di differenziazione di trattamento per i lavoratori. In particolare, nel d. lgs. n. 276/2003 il richiamo all'età come fattore di differenziazione opera secondo un doppio binario: da un lato attraverso l'inquadramento degli istituti dedicati a specifiche classi di età di lavoratori nel contesto comunitario, grazie al ricorso alla nozione di "lavoratore svantaggiato"; dall'altro mediante la definizione di norme rivolte a soggetti non compresi in tale nozione, ma tuttavia ammessi a fruire di discipline differenziate. In quest'ultimo caso, la legittimità delle differenziazioni trova sostegno nella disciplina comunitaria antidiscriminatoria, che concede ai legislatori nazionali margini di manovra abbastanza ampi per emanare disposizioni contenenti misure di differenziazione basate sull'età purché ubbidiscano ai canoni di ragionevolezza e proporzionalità.

Lo svolgimento del rapporto di lavoro e le discriminazioni relative all'età / Galantino, Luisa. - In: DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI. - ISSN 1121-8762. - STAMPA. - 4:(2005), pp. 954-963.

Lo svolgimento del rapporto di lavoro e le discriminazioni relative all'età

GALANTINO, Luisa
2005

Abstract

L'A. analizza le forme giuridiche con cui il fattore età influenza lo svolgimento del rapporto di lavoro nell'ordinamento italiano, ponendole in relazione con la legislazione comunitaria sul divieto di discriminazioni legate all'età e con la legislazione nazionale derivata. Sia discipline più risalenti, anche di rango costituzionale (art. 37), sia la recente riforma del mercato del lavoro, contengono norme che tengono in considerazione l'elemento dell'età, alternativamente vietando o ammettendo che questo possa costituire un fattore di differenziazione di trattamento per i lavoratori. In particolare, nel d. lgs. n. 276/2003 il richiamo all'età come fattore di differenziazione opera secondo un doppio binario: da un lato attraverso l'inquadramento degli istituti dedicati a specifiche classi di età di lavoratori nel contesto comunitario, grazie al ricorso alla nozione di "lavoratore svantaggiato"; dall'altro mediante la definizione di norme rivolte a soggetti non compresi in tale nozione, ma tuttavia ammessi a fruire di discipline differenziate. In quest'ultimo caso, la legittimità delle differenziazioni trova sostegno nella disciplina comunitaria antidiscriminatoria, che concede ai legislatori nazionali margini di manovra abbastanza ampi per emanare disposizioni contenenti misure di differenziazione basate sull'età purché ubbidiscano ai canoni di ragionevolezza e proporzionalità.
2005
4
954
963
Lo svolgimento del rapporto di lavoro e le discriminazioni relative all'età / Galantino, Luisa. - In: DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI. - ISSN 1121-8762. - STAMPA. - 4:(2005), pp. 954-963.
Galantino, Luisa
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