OBIETTIVI: L’ipotermia intraoperatoria, definita come una temperatura centrale (Tc) <36°C, è un evento indissociabile dall’anestesia, frequente in assenza di prevenzione ed importante perché favorisce la comparsa di complicanze (ischemia miocardica e turbe del ritmo, aumento del sanguinamento intraoperatorio, infezione e ritardata cicatrizzazione della ferita chirurgica) che possono allungare il ricovero ospedaliero.Ciononostante, spesso l’ipotermia non è conosciuta od affrontata come si dovrebbe. L’indagine ha inteso verificare la Tc nel periodo perioperatorio, la relazione tra Tc ed estensione della superficie corporea esposta al riscaldamento con termocoperte e la temperatura dell’aria della sala operatoria.METODI: La Tc è stata monitorata durante interventi chirurgici laparotomici di lunga durata (>4 ore) su pazienti adulti effettuati in una delle sale dell’AOU Policlinico di Modena. La Tc è stata misurata prima dell’induzione e dopo il risveglio dall’anestesia mediante termometro digitale auricolare e nel periodo post-induzione–pre-risveglio tramite sonda esofagea monousoconnessa al monitor di anestesia. Per la prevenzione dell’ipotermia sono stati utilizzati i dispositivi scaldaliquidi e il sistema di riscaldamento ad aria forzata, con copertura del paziente limitata al torace, agli arti superiori e al capo od estesa anche agli arti inferiori. La temperatura dell’aria è stata rilevata con un multiacquisitore microclimatico e i dati sono stati confrontati con quelli riportati nel DPR 14.1.97.RISULTATI: Prima dell’induzione e dopo il risveglio dall’anestesia, la Tc era >36°C in tutti i pazienti finora studiati. Durante l’anestesia, invece, la Tc era scesa al di sotto dei 36°C in tutti i pazienti. Nei pazienti con riscaldamento limitato alla parte superiore del corpo, rispetto a quelli con riscaldamento esteso anche alla parte inferiore, la Tc rimaneva <36°C (valore minimo più basso 34,7°C vs 35,2°C) per un periodo di tempo più lungo. I valori medi della temperatura dell’aria (21,4-21,6°C) erano all’interno del range previsto (20-24°C).CONCLUSIONI: I pazienti sono in condizioni di normotermia primadell’induzione e dopo il risveglio dall’anestesia, in linea con le più recenti raccomandazioni della letteratura. L’aumento della superficie corporea esposta al riscaldamento, con la copertura anche degli arti inferiori, assicura un migliore controllo dell’ipotermia intraoperatoria e quindi del brivido postoperatorio. L’ipotermia si verifica anche quando la temperatura dell’ariaè nella norma. È opportuno monitorare la Tc negli interventi di lunga durata e diffondere le conoscenze sull’ipotermia fra gli operatori sanitari.
Prevenzione dell’ipotermia intraoperatorianon provocata nell’adulto / Rompianesi, Maria Chiara; S., Benini; P., Giacobazzi; Begliomini, Bruno; Rovesti, Sergio; Ferri, Paola; G., Andreoli; E., Longhitano; M., Miselli; S., Cencetti. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - STAMPA. - LXVII (supplemento al n° 3/2011):(2011), pp. 611-611. (Intervento presentato al convegno XII Conferenza Nazionale tenutosi a ROMA nel 12-15 ottobre 2011).
Prevenzione dell’ipotermia intraoperatorianon provocata nell’adulto
ROMPIANESI, Maria Chiara;BEGLIOMINI, Bruno;ROVESTI, Sergio;FERRI, Paola;
2011
Abstract
OBIETTIVI: L’ipotermia intraoperatoria, definita come una temperatura centrale (Tc) <36°C, è un evento indissociabile dall’anestesia, frequente in assenza di prevenzione ed importante perché favorisce la comparsa di complicanze (ischemia miocardica e turbe del ritmo, aumento del sanguinamento intraoperatorio, infezione e ritardata cicatrizzazione della ferita chirurgica) che possono allungare il ricovero ospedaliero.Ciononostante, spesso l’ipotermia non è conosciuta od affrontata come si dovrebbe. L’indagine ha inteso verificare la Tc nel periodo perioperatorio, la relazione tra Tc ed estensione della superficie corporea esposta al riscaldamento con termocoperte e la temperatura dell’aria della sala operatoria.METODI: La Tc è stata monitorata durante interventi chirurgici laparotomici di lunga durata (>4 ore) su pazienti adulti effettuati in una delle sale dell’AOU Policlinico di Modena. La Tc è stata misurata prima dell’induzione e dopo il risveglio dall’anestesia mediante termometro digitale auricolare e nel periodo post-induzione–pre-risveglio tramite sonda esofagea monousoconnessa al monitor di anestesia. Per la prevenzione dell’ipotermia sono stati utilizzati i dispositivi scaldaliquidi e il sistema di riscaldamento ad aria forzata, con copertura del paziente limitata al torace, agli arti superiori e al capo od estesa anche agli arti inferiori. La temperatura dell’aria è stata rilevata con un multiacquisitore microclimatico e i dati sono stati confrontati con quelli riportati nel DPR 14.1.97.RISULTATI: Prima dell’induzione e dopo il risveglio dall’anestesia, la Tc era >36°C in tutti i pazienti finora studiati. Durante l’anestesia, invece, la Tc era scesa al di sotto dei 36°C in tutti i pazienti. Nei pazienti con riscaldamento limitato alla parte superiore del corpo, rispetto a quelli con riscaldamento esteso anche alla parte inferiore, la Tc rimaneva <36°C (valore minimo più basso 34,7°C vs 35,2°C) per un periodo di tempo più lungo. I valori medi della temperatura dell’aria (21,4-21,6°C) erano all’interno del range previsto (20-24°C).CONCLUSIONI: I pazienti sono in condizioni di normotermia primadell’induzione e dopo il risveglio dall’anestesia, in linea con le più recenti raccomandazioni della letteratura. L’aumento della superficie corporea esposta al riscaldamento, con la copertura anche degli arti inferiori, assicura un migliore controllo dell’ipotermia intraoperatoria e quindi del brivido postoperatorio. L’ipotermia si verifica anche quando la temperatura dell’ariaè nella norma. È opportuno monitorare la Tc negli interventi di lunga durata e diffondere le conoscenze sull’ipotermia fra gli operatori sanitari.Pubblicazioni consigliate
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