Se numerosi sono i dati di letteratura relativi agli infortuni sul lavoro dei professionisti sanitari in generale e degli infermieri in particolare, poco conosciuto è il fenomeno che interessa gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica in Italia. Eppure diversi studi evidenziano la particolare vulnerabilità di questi studenti, in particolare rispetto agli infortuni biologici. Tale vulnerabilità sarebbe determinata dalla limitata esperienza clinica, dalle scarse abilità tecniche, da un background di conoscenze ancora insufficiente per riconoscere il livello di rischio di un particolare paziente e i principi per il controllo delle infezioni. Nell’indagine realizzata abbiamo analizzato la frequenza e le caratteristiche del fenomeno degli infortuni occorsi agli studenti iscritti al Corso di Laurea in Infermieristica di Modena dal 2002 al 2009, utilizzando un disegno di ricerca osservazionale e retrospettivo. Nel periodo di osservazione sono stati registrati 217 infortuni su 2.756 studenti iscritti al corso. La percentuale d’infortuni per anno accademico è andata da un massimo del 10,6% ad un minimo del 6,5%, attestandosi negli ultimi 2 anni al 7%.Tipologia di infortuni occorsi: le punture da aghi si classificano al primo posto con 124 casi (57%), seguono poi il contatto e lo schizzo con sangue ed altri materiali biologici a rischio infettivo con 49 casi (23%), al terzo posto troviamo altri tipi d’infortunio quali fratture, ferite, escoriazioni, sincopi, con 27 casi (12%) e infine 17 casi (8%) d’infortunio in itinere.La frequenza degli infortuni biologici sembra, fortunatamente, interessare un numero abbastanza limitato di studenti (6,2%), anche se il Center for Disease Control and Prevention (CDC, 2007) asserisce che almeno la metà degli infortuni biologici non vengono denunciati dagli operatori sanitari. Una ricerca svolta presso l’Università di Chieti riporta una percentuale di infortuni biologici del 6,6% su un campione di 2.047 studenti infermieri, nel periodo 2002-2006. Altre ricerche che hanno esplorato la frequenza degli infortuni biologici negli studenti infermieri, però mediante questionario anonimo, indicano percentuali più elevate 13,9% (Smith & Leggat), 18% (Massaro et al.), 49% (Talas) e il 100% (Yao WX et al.). Similarmente alla letteratura di riferimento l’80% degli infortuni riguarda una esposizione biologica (puntura da ago, tagliente o contatto mucocutaneo con liquidi e materiale biologico). In considerazione del rischio infettivo a cui le punture da ago espongono, si ritiene importante proseguire con il monitoraggio degli incidenti, incentivare gli studenti a denunciare gli infortuni occorsi, ma soprattutto promuovere una cultura della sicurezza tra gli stessi e una attività tutoriale di supporto ed educazione in ambito clinico.

Indagine conoscitiva sugli infortuni occorsi agli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di Modena dal 2002 al 2009 / Ferri, Paola; C., Giudice; N., Panzera; L. F., De Donno; Rovesti, Sergio. - In: NOTIZIE DAL COLLEGIO. - STAMPA. - 30:(2011), pp. 17-17. (Intervento presentato al convegno La qualità formativa dell'infermiere. I valori, le competenze, le risorse ed i modelli organizzativi dell'assistenza infermieristica per la salute dei cittadini tenutosi a Bologna nel 27-28/05/2010).

Indagine conoscitiva sugli infortuni occorsi agli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di Modena dal 2002 al 2009

FERRI, Paola;ROVESTI, Sergio
2011

Abstract

Se numerosi sono i dati di letteratura relativi agli infortuni sul lavoro dei professionisti sanitari in generale e degli infermieri in particolare, poco conosciuto è il fenomeno che interessa gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica in Italia. Eppure diversi studi evidenziano la particolare vulnerabilità di questi studenti, in particolare rispetto agli infortuni biologici. Tale vulnerabilità sarebbe determinata dalla limitata esperienza clinica, dalle scarse abilità tecniche, da un background di conoscenze ancora insufficiente per riconoscere il livello di rischio di un particolare paziente e i principi per il controllo delle infezioni. Nell’indagine realizzata abbiamo analizzato la frequenza e le caratteristiche del fenomeno degli infortuni occorsi agli studenti iscritti al Corso di Laurea in Infermieristica di Modena dal 2002 al 2009, utilizzando un disegno di ricerca osservazionale e retrospettivo. Nel periodo di osservazione sono stati registrati 217 infortuni su 2.756 studenti iscritti al corso. La percentuale d’infortuni per anno accademico è andata da un massimo del 10,6% ad un minimo del 6,5%, attestandosi negli ultimi 2 anni al 7%.Tipologia di infortuni occorsi: le punture da aghi si classificano al primo posto con 124 casi (57%), seguono poi il contatto e lo schizzo con sangue ed altri materiali biologici a rischio infettivo con 49 casi (23%), al terzo posto troviamo altri tipi d’infortunio quali fratture, ferite, escoriazioni, sincopi, con 27 casi (12%) e infine 17 casi (8%) d’infortunio in itinere.La frequenza degli infortuni biologici sembra, fortunatamente, interessare un numero abbastanza limitato di studenti (6,2%), anche se il Center for Disease Control and Prevention (CDC, 2007) asserisce che almeno la metà degli infortuni biologici non vengono denunciati dagli operatori sanitari. Una ricerca svolta presso l’Università di Chieti riporta una percentuale di infortuni biologici del 6,6% su un campione di 2.047 studenti infermieri, nel periodo 2002-2006. Altre ricerche che hanno esplorato la frequenza degli infortuni biologici negli studenti infermieri, però mediante questionario anonimo, indicano percentuali più elevate 13,9% (Smith & Leggat), 18% (Massaro et al.), 49% (Talas) e il 100% (Yao WX et al.). Similarmente alla letteratura di riferimento l’80% degli infortuni riguarda una esposizione biologica (puntura da ago, tagliente o contatto mucocutaneo con liquidi e materiale biologico). In considerazione del rischio infettivo a cui le punture da ago espongono, si ritiene importante proseguire con il monitoraggio degli incidenti, incentivare gli studenti a denunciare gli infortuni occorsi, ma soprattutto promuovere una cultura della sicurezza tra gli stessi e una attività tutoriale di supporto ed educazione in ambito clinico.
2011
30
17
17
Ferri, Paola; C., Giudice; N., Panzera; L. F., De Donno; Rovesti, Sergio
Indagine conoscitiva sugli infortuni occorsi agli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di Modena dal 2002 al 2009 / Ferri, Paola; C., Giudice; N., Panzera; L. F., De Donno; Rovesti, Sergio. - In: NOTIZIE DAL COLLEGIO. - STAMPA. - 30:(2011), pp. 17-17. (Intervento presentato al convegno La qualità formativa dell'infermiere. I valori, le competenze, le risorse ed i modelli organizzativi dell'assistenza infermieristica per la salute dei cittadini tenutosi a Bologna nel 27-28/05/2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/648007
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