Gli errori terapeutici rappresentano una delle principali cause di eventi avversi in ambito ospedaliero. Garantire la sicurezza dei pazienti è uno dei principali impegni della professione infermieristica e riveste un’assoluta priorità, in particolar modo quando i pazienti sono neonati o bambini. In Italia, il grado di consapevolezza ed interesse che gli infermieri hanno rispetto al tema degli errori in terapia, quali siano per loro i principali fattori di rischio e quali le strategie per prevenirli, sono poco conosciuti. Per tale motivo abbiamo voluto replicare uno studio condotto in alcune TIN della Toscana per indagare tale fenomeno nella realtà pediatrica ospedalizzata di un territorio dell’Emilia Romagna. E’ stato condotto uno studio trasversale sulla popolazione infermieristica di tutte le UO di Pediatria della provincia di Modena mediante la somministrazione di un questionario anonimo predisposto ad hoc e gentilmente concesso dal gruppo di ricerca dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Hanno risposto al questionario 85 infermieri (81,7%). Analogamente alla realtà toscana il concetto di rischio clinico evoca nel 48,9% la prevenzione degli errori ma per quasi un 18,7% ansia e paura di sbagliare. Più del 90% dei professionisti modenesi ritiene il problema degli errori in terapia rilevante o molto rilevante e come i colleghi toscani il 68,5% riporta di non aver fatto mai fatto almeno un’esperienza di audit. Il 90,6% afferma di aver assistito ad errori di terapia. La fase di somministrazione del farmaco risulta la più problematica (39,4%). Solo nel 4,9% dei casi l’evento è stato tenuto nascosto ai medici. I principali fattori di rischio individuati sono di tipo organizzativo (elevati carichi di lavoro, turni stressanti e scarso personale) ed umano (stanchezza, distrazione e stress). Le azioni preventive suggerite sono principalmente rivolte alla limitazione delle interruzioni e del disturbo durante la gestione della terapia, all’aumento del personale e ad una maggiore chiarezza nelle prescrizioni terapeutiche. I dati emersi, in gran parte sovrapponibili a quelli della realtà toscana, evidenziano la sensibilità degli infermieri rispetto alla problematica e la loro capacità di individuare i punti critici nella gestione della terapia fornendo al tempo stesso preziosi suggerimenti volti a limitarli. Tali considerazioni potranno costituire validi spunti per interventi correttivi e di prevenzione del rischio clinico in ambito pediatrico.
Errori di terapia: come gli infermieri della realtà pediatrica modenese percepiscono il problema / R., Cavaleri; Bargellini, Annalisa; F., Cerullo; Ferri, Paola. - In: GLI INFERMIERI DEI BAMBINI. GIORNALE ITALIANO DI SCIENZE INFERMIERISTICHE PEDIATRICHE. - ISSN 2036-2218. - STAMPA. - 3 (suppl 3):(2010), pp. S20-S20. (Intervento presentato al convegno 2° congresso italiano di scienze infermieristiche pediatriche tenutosi a Roma nel 22.10.2010).
Errori di terapia: come gli infermieri della realtà pediatrica modenese percepiscono il problema
BARGELLINI, Annalisa;FERRI, Paola
2010
Abstract
Gli errori terapeutici rappresentano una delle principali cause di eventi avversi in ambito ospedaliero. Garantire la sicurezza dei pazienti è uno dei principali impegni della professione infermieristica e riveste un’assoluta priorità, in particolar modo quando i pazienti sono neonati o bambini. In Italia, il grado di consapevolezza ed interesse che gli infermieri hanno rispetto al tema degli errori in terapia, quali siano per loro i principali fattori di rischio e quali le strategie per prevenirli, sono poco conosciuti. Per tale motivo abbiamo voluto replicare uno studio condotto in alcune TIN della Toscana per indagare tale fenomeno nella realtà pediatrica ospedalizzata di un territorio dell’Emilia Romagna. E’ stato condotto uno studio trasversale sulla popolazione infermieristica di tutte le UO di Pediatria della provincia di Modena mediante la somministrazione di un questionario anonimo predisposto ad hoc e gentilmente concesso dal gruppo di ricerca dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Hanno risposto al questionario 85 infermieri (81,7%). Analogamente alla realtà toscana il concetto di rischio clinico evoca nel 48,9% la prevenzione degli errori ma per quasi un 18,7% ansia e paura di sbagliare. Più del 90% dei professionisti modenesi ritiene il problema degli errori in terapia rilevante o molto rilevante e come i colleghi toscani il 68,5% riporta di non aver fatto mai fatto almeno un’esperienza di audit. Il 90,6% afferma di aver assistito ad errori di terapia. La fase di somministrazione del farmaco risulta la più problematica (39,4%). Solo nel 4,9% dei casi l’evento è stato tenuto nascosto ai medici. I principali fattori di rischio individuati sono di tipo organizzativo (elevati carichi di lavoro, turni stressanti e scarso personale) ed umano (stanchezza, distrazione e stress). Le azioni preventive suggerite sono principalmente rivolte alla limitazione delle interruzioni e del disturbo durante la gestione della terapia, all’aumento del personale e ad una maggiore chiarezza nelle prescrizioni terapeutiche. I dati emersi, in gran parte sovrapponibili a quelli della realtà toscana, evidenziano la sensibilità degli infermieri rispetto alla problematica e la loro capacità di individuare i punti critici nella gestione della terapia fornendo al tempo stesso preziosi suggerimenti volti a limitarli. Tali considerazioni potranno costituire validi spunti per interventi correttivi e di prevenzione del rischio clinico in ambito pediatrico.Pubblicazioni consigliate
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