Commento alla sentenza della Corte di Giustizia sul caso "Volkswagen" C 112/05. alla Corte venne chiesto se alcune specifiche norme della Legge Volkswagen, che derogavano alla disciplina generale delle società per azioni, fossero compatibili con la libera circolazione dei capitali. Queste norme erano: (i) la previsione di un tetto ai diritti di voto nell’assemblea di Volkswagen AG, pari al 20% dei diritti di voto complessivi ; (ii) la necessità di approvare ogni modifica statutaria con una maggioranza pari all’80% del capitale rappresentato in assemblea , invece del 75% previsto dal AktG ; (iii) il diritto attribuito al Governo federale e al Land della Bassa Sassonia di nominare due membri ciascuno nel consiglio di sorveglianza, sin tanto. La Corte considera come “restrizione” ogni misura nazionale idonea “a impedire o a limitare l’acquisizione di azioni nelle imprese interessate o che possano dissuadere gli investitori”degli altri Stati Membri dall’investire nel capitale di queste ultime” che detengono azioni nella società . L'articolo confronta la sentenza Volkswagen con quelle in materia di Golden Shares e col caso "AEM-Federconsumatori" e trae la conclusione che il ragionamento della Corte rischia di estendersi a tutti i diritti societari nazionali e che non è chiaro il confine tra le norme ammesse e quelle contrastanti con la libertà comunitaria.

La sentenza “Volkswagen” e il pericolo di una “convergenza” forzata tra gli ordinamenti societari / Mucciarelli, Federico Maria. - In: GIURISPRUDENZA COMMERCIALE. - ISSN 0390-2269. - STAMPA. - 36:(2009), pp. 273/II-282/II.

La sentenza “Volkswagen” e il pericolo di una “convergenza” forzata tra gli ordinamenti societari

MUCCIARELLI, Federico Maria
2009

Abstract

Commento alla sentenza della Corte di Giustizia sul caso "Volkswagen" C 112/05. alla Corte venne chiesto se alcune specifiche norme della Legge Volkswagen, che derogavano alla disciplina generale delle società per azioni, fossero compatibili con la libera circolazione dei capitali. Queste norme erano: (i) la previsione di un tetto ai diritti di voto nell’assemblea di Volkswagen AG, pari al 20% dei diritti di voto complessivi ; (ii) la necessità di approvare ogni modifica statutaria con una maggioranza pari all’80% del capitale rappresentato in assemblea , invece del 75% previsto dal AktG ; (iii) il diritto attribuito al Governo federale e al Land della Bassa Sassonia di nominare due membri ciascuno nel consiglio di sorveglianza, sin tanto. La Corte considera come “restrizione” ogni misura nazionale idonea “a impedire o a limitare l’acquisizione di azioni nelle imprese interessate o che possano dissuadere gli investitori”degli altri Stati Membri dall’investire nel capitale di queste ultime” che detengono azioni nella società . L'articolo confronta la sentenza Volkswagen con quelle in materia di Golden Shares e col caso "AEM-Federconsumatori" e trae la conclusione che il ragionamento della Corte rischia di estendersi a tutti i diritti societari nazionali e che non è chiaro il confine tra le norme ammesse e quelle contrastanti con la libertà comunitaria.
2009
36
273/II
282/II
La sentenza “Volkswagen” e il pericolo di una “convergenza” forzata tra gli ordinamenti societari / Mucciarelli, Federico Maria. - In: GIURISPRUDENZA COMMERCIALE. - ISSN 0390-2269. - STAMPA. - 36:(2009), pp. 273/II-282/II.
Mucciarelli, Federico Maria
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