Tutela del germoplasma laziale : primo passo verso il recupero delle tradizioni agro-alimentari.

La conservazione della biodiversità e la salvaguardia degli ecosistemi sono strettamente associate ed alimentano un vivace dibattito socio-culturale, economico ed ambientale. Sebbene la perdita di biodiversità avvenga in tutti gli ecosistemi terrestri, molte delle azioni al riguardo sono riconducibili all’intensificazione dell’agricoltura. Un’agricoltura sostenibile non può prescindere dal recupero e dall’impiego della biodiversità per migliorare gli ecosistemi e incrementare la diversificazione delle produzioni. In questo contesto si inserisce Legge 1 marzo 2000 n. 15, emanata dalla Regione Lazio, che si propone la tutela delle risorse genetiche di interesse agrario, autoctone del proprio territorio. L’attuazione di tale proposito richiede l’individuazione, la descrizione morfo-fisiologica e la catalogazione delle risorse ancora presenti sul territorio e la verifica del grado di rischio di estinzione cui ciascuna di queste è esposta al fine di esprimere un giudizio sulla necessità e sui criteri di conservazione.In questo lavoro sono riportati i risultati della valutazione extra-situ di tratti fenologici, morfologici e qualitativi di nove accessioni di melo autoctono del Lazio conservati in un campo collezione presso l'azienda sperimentale “Lupori” dell'Università della Tuscia, in comparazione con due cultivar commerciali di riferimento: Red Spur Delicious e Granny Smith. I risultati evidenziano differenze nella pezzatura e nel peso, negli indici qualitativi, nell’epoca di maturazione e raccolta del frutto, e nella vigoria della pianta.Nelle conclusioni sono discusse le possibilità di impiego di tali accessioni in programmi di recupero nell'ambito di una agricoltura sostenibile ed ecocompatibile.