Il contributo esamina gli studi critici identificati sotto il nome di Critical Race Theory, che, a partire dallo specifico contesto statunitense, hanno avanzato negli ultimi anni una nuova visione della società, e delle differenze che l’attraversano, fissando alcuni elementi di particolare impatto per lo studio delle relazioni tra razza e politica, nonché tra razza e istituzioni.Quella della ‘razza’ si presenta come una nozione che ha certamente mantenuto una specifica e rilevante connotazione nel peculiare contesto statunitense (con nuove forme al comparire delle teorie della differenza razziale proposte da studiosi afroamericani, i quali hanno rimarcato la necessità di ricorrere alla "race consciousness" in chiave politica), ma che, in ambito europeo, è ancora come ‘oscurata’ da un velo che ne impedisca la risorgenza dopo gli indicibili drammi generati dal razzismo e dalle pratiche mostruose dei regimi nazi-fascisti. Del resto, tale stessa nozione, come entità tassonomica, è stata destituita di fondamento scientifico da genetisti come Luigi L. Cavalli Sforza e ancora, di recente, Guido Barbujani. Si delinea così una costitutiva ambivalenza su cui si soffermano in maniera analitica alcune parti del saggio.
Nuove frontiere degli studi sulla razza: una messa a punto concettuale / Zanetti, Gianfrancesco. - In: IRIDE. - ISSN 1122-7893. - STAMPA. - 19:49(2006), pp. 551-560. [10.1414/23638]
Nuove frontiere degli studi sulla razza: una messa a punto concettuale
ZANETTI, Gianfrancesco
2006
Abstract
Il contributo esamina gli studi critici identificati sotto il nome di Critical Race Theory, che, a partire dallo specifico contesto statunitense, hanno avanzato negli ultimi anni una nuova visione della società, e delle differenze che l’attraversano, fissando alcuni elementi di particolare impatto per lo studio delle relazioni tra razza e politica, nonché tra razza e istituzioni.Quella della ‘razza’ si presenta come una nozione che ha certamente mantenuto una specifica e rilevante connotazione nel peculiare contesto statunitense (con nuove forme al comparire delle teorie della differenza razziale proposte da studiosi afroamericani, i quali hanno rimarcato la necessità di ricorrere alla "race consciousness" in chiave politica), ma che, in ambito europeo, è ancora come ‘oscurata’ da un velo che ne impedisca la risorgenza dopo gli indicibili drammi generati dal razzismo e dalle pratiche mostruose dei regimi nazi-fascisti. Del resto, tale stessa nozione, come entità tassonomica, è stata destituita di fondamento scientifico da genetisti come Luigi L. Cavalli Sforza e ancora, di recente, Guido Barbujani. Si delinea così una costitutiva ambivalenza su cui si soffermano in maniera analitica alcune parti del saggio.File | Dimensione | Formato | |
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