L'analisi della conversazione studia quello che Schegloff e Sacks (1973) hanno chiamato "everyday talk", il parlato quotidiano che si verifica ogni giorno in situazioni informali, fra amici o estranei, o in situazioni "istituzionali", ad esempio fra medico e paziente o fra cliente e commesso. Si parte dall'osservazione che il parlato quotidiano avviene in forma "ordinata", che, cioè, si parla uno alla volta, con relativamente poche pause e sovrapposizioni. Tale ordine presuppone una organizzazione basata su "meccanismi" che vengono messi in atto di volta in volta dai parlanti nel corso della conversazione. Questa idea ha avuto ampio seguito e la stessa metodologia è stata utilizzata per descrivere la sistematicità di diversi meccanismi conversazionali. I meccanismi che verranno illustrati in questo capitolo sono quelli fondamentali dell'analisi della conversazione cioè quelli su cui si basano pressochè tutte le descrizioni che utilizzano questo metodo. Si tratta innanzitutto dei meccanismi attraverso cui i parlanti gestiscono la presa del turno e si mettono d'accordo su "a chi tocca" parlare (sez. 1), si passerà quindi a vedere cosa succede quando il sistema di alternanza dei turni viene sospeso o alterato (sez. 2). Nella sezione 3 si parlerà invece dei rapporti fra ciò che viene detto in un turno e ciò che viene detto in quello seguente e si vedranno meccanismi analoghi a quelli, accennati sopra, dei saluti o delle presentazioni. Si farà notare che ogni turno ha strette implicazioni rispetto a quelli successivi (sez. 4) e determina la costruzione dell'evento conversazionale finale come evento sociale (sez. 5).
Alcuni meccanismi di base dell'analisi della conversazione / Gavioli, Laura. - STAMPA. - (1999), pp. 38-61.
Alcuni meccanismi di base dell'analisi della conversazione
GAVIOLI, Laura
1999
Abstract
L'analisi della conversazione studia quello che Schegloff e Sacks (1973) hanno chiamato "everyday talk", il parlato quotidiano che si verifica ogni giorno in situazioni informali, fra amici o estranei, o in situazioni "istituzionali", ad esempio fra medico e paziente o fra cliente e commesso. Si parte dall'osservazione che il parlato quotidiano avviene in forma "ordinata", che, cioè, si parla uno alla volta, con relativamente poche pause e sovrapposizioni. Tale ordine presuppone una organizzazione basata su "meccanismi" che vengono messi in atto di volta in volta dai parlanti nel corso della conversazione. Questa idea ha avuto ampio seguito e la stessa metodologia è stata utilizzata per descrivere la sistematicità di diversi meccanismi conversazionali. I meccanismi che verranno illustrati in questo capitolo sono quelli fondamentali dell'analisi della conversazione cioè quelli su cui si basano pressochè tutte le descrizioni che utilizzano questo metodo. Si tratta innanzitutto dei meccanismi attraverso cui i parlanti gestiscono la presa del turno e si mettono d'accordo su "a chi tocca" parlare (sez. 1), si passerà quindi a vedere cosa succede quando il sistema di alternanza dei turni viene sospeso o alterato (sez. 2). Nella sezione 3 si parlerà invece dei rapporti fra ciò che viene detto in un turno e ciò che viene detto in quello seguente e si vedranno meccanismi analoghi a quelli, accennati sopra, dei saluti o delle presentazioni. Si farà notare che ogni turno ha strette implicazioni rispetto a quelli successivi (sez. 4) e determina la costruzione dell'evento conversazionale finale come evento sociale (sez. 5).Pubblicazioni consigliate
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