Il saggio intende dimostrare l'incostituzionalità dell'art. 7 della l. n. 186 del 1982, nella parte in cui non prevede la presenza di membri "laici" all'interno del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa (C.P.G.A.). Due, al riguardo, le censure principali.Con la prima, si sottolinea l'esistenza di un contrasto tra la composizione prevista per il C.P.G.A. ed il principio sancito nell'art. 101, comma 1 Cost. E questo sulla base di una lettura di questa disposizione costituzionale che fa discendere dalla stessa l'esigenza di evitare che gli organi di "autogoverno" delle diverse magistrature (e quindi anche il C.P.G.A.) possano assumere un ruolo di rappresentanza meramente corporativa del rispettivo ordine giudiziario.Con la seconda, invece, l'A. - dopo aver argomentato, più in generale, la tesi secondo cui la disciplina prevista per gli organi di "autogoverno" delle magistrature speciali può (legittimamente) discostarsi dallo schema costituzionale tratteggiato per il C.S.M. solo laddove le modifiche di volta in volta apportate risultino ragionevoli in rapporto alle peculiarità che contraddistinguono ciascuna giurisdizione o all'esigenza di tutelare l'indipendenza dei singoli giudici (art. 108, comma 2 Cost.) - pone in evidenza come talune caratteristiche della giurisdizione amministrativa rendano, viceversa, opportuna e finanche indispensabile la presenza di membri "laici" all'interno del C.P.G.A.: risultando così dimostrata l'incostituzionalità dell'art. 7 cit. (anche) sulla base del combinato disposto degli artt. 108, comma 2 e 104, comma 4 della Carta costituzionale.Lo scritto si conclude con alcune riflessioni sugli strumenti utilizzabili dal giudice delle leggi al fine di censurare la composizione prevista per il C.P.G.A. senza per questo ledere il principio di "continuità" dell'ordinamento normativo.
«Autogoverno» ed indipendenza dei giudici speciali: riflessioni sulla composizione prevista per il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa / Pinardi, Roberto. - In: GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. - ISSN 0436-0222. - STAMPA. - 5:(1996), pp. 3307-3333.
«Autogoverno» ed indipendenza dei giudici speciali: riflessioni sulla composizione prevista per il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa
PINARDI, Roberto
1996
Abstract
Il saggio intende dimostrare l'incostituzionalità dell'art. 7 della l. n. 186 del 1982, nella parte in cui non prevede la presenza di membri "laici" all'interno del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa (C.P.G.A.). Due, al riguardo, le censure principali.Con la prima, si sottolinea l'esistenza di un contrasto tra la composizione prevista per il C.P.G.A. ed il principio sancito nell'art. 101, comma 1 Cost. E questo sulla base di una lettura di questa disposizione costituzionale che fa discendere dalla stessa l'esigenza di evitare che gli organi di "autogoverno" delle diverse magistrature (e quindi anche il C.P.G.A.) possano assumere un ruolo di rappresentanza meramente corporativa del rispettivo ordine giudiziario.Con la seconda, invece, l'A. - dopo aver argomentato, più in generale, la tesi secondo cui la disciplina prevista per gli organi di "autogoverno" delle magistrature speciali può (legittimamente) discostarsi dallo schema costituzionale tratteggiato per il C.S.M. solo laddove le modifiche di volta in volta apportate risultino ragionevoli in rapporto alle peculiarità che contraddistinguono ciascuna giurisdizione o all'esigenza di tutelare l'indipendenza dei singoli giudici (art. 108, comma 2 Cost.) - pone in evidenza come talune caratteristiche della giurisdizione amministrativa rendano, viceversa, opportuna e finanche indispensabile la presenza di membri "laici" all'interno del C.P.G.A.: risultando così dimostrata l'incostituzionalità dell'art. 7 cit. (anche) sulla base del combinato disposto degli artt. 108, comma 2 e 104, comma 4 della Carta costituzionale.Lo scritto si conclude con alcune riflessioni sugli strumenti utilizzabili dal giudice delle leggi al fine di censurare la composizione prevista per il C.P.G.A. senza per questo ledere il principio di "continuità" dell'ordinamento normativo.Pubblicazioni consigliate
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