Il saggio è dedicato all'analisi dei principali problemi che si pongono, all'interno del nostro ordinamento costituzionale, in tema di rapporto tra referendum abrogativo e legislazione successiva.In quest'ottica, pertanto, in primo luogo vengono criticate le premesse di natura dogmatica da cui procede quel filone di pensiero che riconosce alla pronuncia referendaria una sorta di primato o "plusvalore democratico" nei confronti della legislazione successiva.In secondo luogo, inoltre, l'A. individua ed esamina tre diversi "casi" di legislazione superveniens alternativamente ipotizzabili a seguito dell'espletamento di una consultazione referendaria. Vengono quindi tratteggiati e discussi analiticamente i limiti di un possibile intervento successivo del legislatore ordinario - con il quale lo stesso intenda (sostanzialmente) reintrodurre la disciplina abrogata dal voto popolare, oppure viceversa intenda (sostanzialmente) modificare la disciplina "confermata" dalla pronuncia referendaria - a seconda che tale intervento sia giustificato, o meno, dal mutare delle condizioni oggettive relative alla materia sottoposta a referendum e dia vita ad una nuova disciplina che rivesta efficacia ex tunc oppure (esclusivamente) pro futuro.Lo scritto si conclude con alcune riflessioni relative al rapporto intercorrente tra vincoli di natura giuridica e di natura politica insorgenti a carico delle Assemblee legislative a seguito dell'espletamento di un referendum abrogativo.
Brevi note in tema di rapporti tra referendum abrogativo e legislazione successiva / Pinardi, Roberto. - In: GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. - ISSN 0436-0222. - STAMPA. - 3:(1994), pp. 2342-2371.
Brevi note in tema di rapporti tra referendum abrogativo e legislazione successiva
PINARDI, Roberto
1994
Abstract
Il saggio è dedicato all'analisi dei principali problemi che si pongono, all'interno del nostro ordinamento costituzionale, in tema di rapporto tra referendum abrogativo e legislazione successiva.In quest'ottica, pertanto, in primo luogo vengono criticate le premesse di natura dogmatica da cui procede quel filone di pensiero che riconosce alla pronuncia referendaria una sorta di primato o "plusvalore democratico" nei confronti della legislazione successiva.In secondo luogo, inoltre, l'A. individua ed esamina tre diversi "casi" di legislazione superveniens alternativamente ipotizzabili a seguito dell'espletamento di una consultazione referendaria. Vengono quindi tratteggiati e discussi analiticamente i limiti di un possibile intervento successivo del legislatore ordinario - con il quale lo stesso intenda (sostanzialmente) reintrodurre la disciplina abrogata dal voto popolare, oppure viceversa intenda (sostanzialmente) modificare la disciplina "confermata" dalla pronuncia referendaria - a seconda che tale intervento sia giustificato, o meno, dal mutare delle condizioni oggettive relative alla materia sottoposta a referendum e dia vita ad una nuova disciplina che rivesta efficacia ex tunc oppure (esclusivamente) pro futuro.Lo scritto si conclude con alcune riflessioni relative al rapporto intercorrente tra vincoli di natura giuridica e di natura politica insorgenti a carico delle Assemblee legislative a seguito dell'espletamento di un referendum abrogativo.Pubblicazioni consigliate
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