Lo scritto, che riproduce un intervento svolto nell'ambito dell'annuale Convegno del Gruppo di Pisa, è dedicato all'analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale in tema di procedimento disciplinare a carico dei magistrati. Esso si compone di una prima parte di carattere ricostruttivo delle principali motivazioni di ordine logico-argomentativo che la Corte è solita porre a fondamento delle sue decisioni in materia e di una seconda in cui l’A. espone i motivi del suo dissenso nei confronti dell'operazione di bilanciamento tra valori che appare tipicamente sottesa all'orientamento giurisprudenziale in parola. Questo, infatti, appare criticabile sia in ragione della nozione meramente formale del concetto di "prestigio" dell'ordine giudiziario che emerge dall'analisi del ragionaento condotto dal giudice delle leggi, sia perchè la Consulta non sembra tenere nella dovuta considerazione il fatto che la tutela della posizione processuale del giudice incolpato risulta funzionale, nel caso di specie, alla garanzia di altri (e ben più ampi) beni di rilievo costituzionale.
Prestigio dell'ordine giudiziario vs. tutela dei diritti del giudice incolpato: il procedimento disciplinare a carico dei magistrati nella giurisprudenza della Corte costituzionale / Pinardi, Roberto. - STAMPA. - (1997), pp. 273-286. (Intervento presentato al convegno Giudici e giurisdizioni nella giurisprudenza della Corte costituzionale tenutosi a Cagliari nel 24-25 maggio 1996).
Prestigio dell'ordine giudiziario vs. tutela dei diritti del giudice incolpato: il procedimento disciplinare a carico dei magistrati nella giurisprudenza della Corte costituzionale
PINARDI, Roberto
1997
Abstract
Lo scritto, che riproduce un intervento svolto nell'ambito dell'annuale Convegno del Gruppo di Pisa, è dedicato all'analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale in tema di procedimento disciplinare a carico dei magistrati. Esso si compone di una prima parte di carattere ricostruttivo delle principali motivazioni di ordine logico-argomentativo che la Corte è solita porre a fondamento delle sue decisioni in materia e di una seconda in cui l’A. espone i motivi del suo dissenso nei confronti dell'operazione di bilanciamento tra valori che appare tipicamente sottesa all'orientamento giurisprudenziale in parola. Questo, infatti, appare criticabile sia in ragione della nozione meramente formale del concetto di "prestigio" dell'ordine giudiziario che emerge dall'analisi del ragionaento condotto dal giudice delle leggi, sia perchè la Consulta non sembra tenere nella dovuta considerazione il fatto che la tutela della posizione processuale del giudice incolpato risulta funzionale, nel caso di specie, alla garanzia di altri (e ben più ampi) beni di rilievo costituzionale.Pubblicazioni consigliate
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