Simbolo e metafora in Paul Ricœur

The theory of metaphor that Ricœur elaborates from his analysis of the symbol is among the most relevant in 20th century thought. Criticizing the reduction of metaphor to a stylistic ornament, Ricœur privileges the study of living metaphor and his creative and original power, defining it as “a calculated category error”. This contribution aims to elucidate the transition from symbol to metaphor by examining a peculiar but emblematic case: Ricœur’s reading of Nietzsche. The analysis thus provides an opportunity to deepen Ricœur’s attempt to overcome the tropological reduction with which the "Genealogy of Morals" would be permeated, by appealing to the idea that consciousness is the place of an original form of dialectic between ipseity and otherness that would be expressed in the metaphor of the voice and the call, that is, in the so-called “voice of consciousness”.

La teoria della metafora che Ricœur elabora a partire dalla sua analisi del simbolo è tra le più rilevanti del pensiero del XX secolo. Criticando la riduzione della metafora a ornamento stilistico, Ricœur privilegia lo studio della metafora viva e del suo potere creativo e originale, definendola “un errore di categoria calcolato”. Questo contributo si propone di chiarire il passaggio dal simbolo alla metafora esaminando un caso particolare ma emblematico: la lettura di Nietzsche da parte di Ricœur. L'analisi offre così l'opportunità di approfondire il tentativo di Ricœur di superare la riduzione tropologica di cui sarebbe permeata la "Genealogia della morale", facendo appello all'idea che la coscienza sia il luogo di una forma originaria di dialettica tra ipseità e alterità che si esprimerebbe nella metafora della voce e dell'appello, cioè nella cosiddetta “voce della coscienza”.