L'alloro e l'oblio: poetesse estemporanee e canone letterario nel Settecento

L'articolo ricostruisce il peculiare statuto socio-culturale delle poetesse improvvisatrici nel corso del XVIII secolo. A partire da un aggiornamento del loro censimento rispetto alla bibliografia esistente, l'articolo dimostra, sulla base di testimonianze d'epoca, come la poesia estemporanea fungesse nel Settecento da mezzo socialmente accettabile per l'affermazione delle donne in campo letterario rispetto alla più autorevole attività poetica "al tavolino", prerogativa in prevalenza maschile; al contempo, però, si dimostra come la scelta di tale alternativa costituisse per le donne una strada senza uscita, che nei fatti impedì a pressoché tutte quelle che la imboccarono di ottenere riconoscimenti nel campo della poesia scritta equiparabili a quelli dei loro omologhi di sesso opposto.