Cosa hanno in comune Tuvalu, Taipei, la Val Di Fiemme, Taranto, il Salento, i territori Sami al Nord della Norvegia o, piuttosto, la città di Milano in preda all’emergenza pandemica? Il filo rosso che lega questi contesti è proprio l’esperienza della caduta, che spinge forzatamente le nostre società a vivere, agire e immaginare la fine possibile dei propri orizzonti di senso. Il tempo inquieto della crisi può presentarsi nella veste di una minaccia epidemica oppure di un evento “naturale”, di un cambiamento ambientale o climatico. Questo libro raccoglie esperienze antropologiche in cui il senso di inquietudine che accompagna la caduta si palesa in modo dirompente. Alla paura di precipitare e all’incertezza fanno da contrappunto i modi di immaginare possibili modalità di atterraggio e strategie di sopravvivenza. L’antropologia viene così assunta come una pratica di conoscenza che può contribuire a costruire modi alternativi per immaginare e abitare il mondo, storicizzando la catastrofe, rileggendo l’urgenza climatica come questione culturale, attraversando narrative altre sull’attuale pandemia o guardando ai futurismi indigeni quali meccanismi di resilienza planetaria.

Introduzione. Il problema non è la caduta ma l’atterraggio. Sulle temporalità della crisi e gli antidoti per superarla / Banadusi, Mara; Giuffrè, Martina; Marabello, Selenia; Turci, Mario. - (2023), pp. 9-48.

Introduzione. Il problema non è la caduta ma l’atterraggio. Sulle temporalità della crisi e gli antidoti per superarla

Marabello Selenia
;
2023

Abstract

Cosa hanno in comune Tuvalu, Taipei, la Val Di Fiemme, Taranto, il Salento, i territori Sami al Nord della Norvegia o, piuttosto, la città di Milano in preda all’emergenza pandemica? Il filo rosso che lega questi contesti è proprio l’esperienza della caduta, che spinge forzatamente le nostre società a vivere, agire e immaginare la fine possibile dei propri orizzonti di senso. Il tempo inquieto della crisi può presentarsi nella veste di una minaccia epidemica oppure di un evento “naturale”, di un cambiamento ambientale o climatico. Questo libro raccoglie esperienze antropologiche in cui il senso di inquietudine che accompagna la caduta si palesa in modo dirompente. Alla paura di precipitare e all’incertezza fanno da contrappunto i modi di immaginare possibili modalità di atterraggio e strategie di sopravvivenza. L’antropologia viene così assunta come una pratica di conoscenza che può contribuire a costruire modi alternativi per immaginare e abitare il mondo, storicizzando la catastrofe, rileggendo l’urgenza climatica come questione culturale, attraversando narrative altre sull’attuale pandemia o guardando ai futurismi indigeni quali meccanismi di resilienza planetaria.
2023
nov-2023
La caduta. Antropologia per i tempi inquieti.
Benadusi M.; Giuffrè M.; Marabello S.; Turci M.
979-12-80675-33-0
Ed-it Press
ITALIA
Introduzione. Il problema non è la caduta ma l’atterraggio. Sulle temporalità della crisi e gli antidoti per superarla / Banadusi, Mara; Giuffrè, Martina; Marabello, Selenia; Turci, Mario. - (2023), pp. 9-48.
Banadusi, Mara; Giuffrè, Martina; Marabello, Selenia; Turci, Mario
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1329652
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