Introduzione I modelli nutrizionali delle prime fasi della vita possono condizionare la salute futura dell’individuo, influenzando il rischio di sviluppare malattie croniche. Tuttavia, le numerose indicazioni sull’Alimentazione Complementare (AC) non risultano univoche ed evidence based e questo si traduce spesso in comportamenti eterogenei. Lo scopo dello studio è quello di descrivere l’AC di un gruppo di bambini modenesi nelle primissime fasi dello svezzamento e la loro aderenza alle raccomandazioni italiane ed europee. Materiali e metodi Nel triennio 2019-2021 le abitudini alimentari di 75 bambini (età media 6,2 ± 0,6 mesi) sono state investigate tramite un questionario compilato dalle mamme su base volontaria dopo rilascio di consenso informato. rilascio di consenso informato. I dati raccolti sono stati sintetizzati tramite statistiche descrittive. Risultati Oltre il 93% e il 96% dei bambini consuma giornalmente rispettivamente frutta e verdura e il 44% ha introdotto questi alimenti da più di un mese. Il 78% assume cereali, il 42% quotidianamente. Il 67% ha già iniziato a consumare carne mentre i legumi compaiono nella dieta solamente nel 51.4% del campione, spesso saltuariamente. Anche il consumo di pesce risulta limitato: il 72% dei bambini non lo mangia o lo assume raramente. Solamente 6 bambini (8%) mangiano uova. Relativamente ai derivati del latte, yogurt e formaggi sono assunti rispettivamente dal 51% e 47% del campione. Il 63% prosegue con l’allattamento materno. Infine, 8 bambini bevono camomilla mentre nessun bambino assume tè. Conclusioni Complessivamente, nonostante sia all’inizio percorso alimentare, il campione presenta un’AC varia e sembra aderire alla dieta mediterranea, raccomandata per adulti e bambini a partire dall’inizio dello svezzamento. Si nota tuttavia ancora una certa prudenza nell’introduzione di alcuni cibi non supportata dalle LG più recenti. Riguardo al ferro, ad esempio, le attuali LG europee raccomandano l’assunzione sia di carne che di legumi, ma il consumo di questi ultimi appare limitato. Non tutto il campione segue, inoltre, le raccomandazioni di non assumere fino ai 3 anni thè e camomilla perché tannino e altre sostanze riducono la biodisponibilità di ferro. Gli alimenti tradizionalmente considerati allergizzanti appaiono poco diffusi, nonostante l’indicazione di introdurli in tempi successivi sia ormai ampiamente superata. Interventi di Sanità pubblica mirati a fornire alla famiglia indicazioni sulla corretta alimentazione, varia e rispettosa dei contesti socioculturali, sempre aggiornate e in accordo con corretti modelli nutrizionali per la prima infanzia, potrebbero rappresentare un valido sostegno per pediatri e famiglie in una fase così delicata della crescita del bambino.
Alimentazione complementare nella prima infanzia e aderenza alle raccomandazioni: uno studio cross-sectional nella provincia di Modena / Casalucci, Ma; Palandri, L; De Pasquale, L; Fasano, M; Ferrari, A; Rizzi, C; Trevisani, V; Passini, E; Lucaccioni, L; Righi, E. - In: JOURNAL OF PREVENTIVE MEDICINE AND HYGIENE. - ISSN 2421-4248. - 63:2 (supplement 1 June 2022)(2022), pp. 320-320. (Intervento presentato al convegno 55 Congresso Nazionale Società Italiana di igiene medicina Preventiva e sanità Pubblica (SItI) "Rerum conoscere causa" costruire sapere e competenze in prospettiva One Health tenutosi a Padova nel 28 settembre - 1 ottobre 2022).
Alimentazione complementare nella prima infanzia e aderenza alle raccomandazioni: uno studio cross-sectional nella provincia di Modena
Casalucci MA;Palandri L;De Pasquale L;Fasano M;Ferrari A;Rizzi C;Trevisani V;Passini E;Lucaccioni L;Righi E
2022
Abstract
Introduzione I modelli nutrizionali delle prime fasi della vita possono condizionare la salute futura dell’individuo, influenzando il rischio di sviluppare malattie croniche. Tuttavia, le numerose indicazioni sull’Alimentazione Complementare (AC) non risultano univoche ed evidence based e questo si traduce spesso in comportamenti eterogenei. Lo scopo dello studio è quello di descrivere l’AC di un gruppo di bambini modenesi nelle primissime fasi dello svezzamento e la loro aderenza alle raccomandazioni italiane ed europee. Materiali e metodi Nel triennio 2019-2021 le abitudini alimentari di 75 bambini (età media 6,2 ± 0,6 mesi) sono state investigate tramite un questionario compilato dalle mamme su base volontaria dopo rilascio di consenso informato. rilascio di consenso informato. I dati raccolti sono stati sintetizzati tramite statistiche descrittive. Risultati Oltre il 93% e il 96% dei bambini consuma giornalmente rispettivamente frutta e verdura e il 44% ha introdotto questi alimenti da più di un mese. Il 78% assume cereali, il 42% quotidianamente. Il 67% ha già iniziato a consumare carne mentre i legumi compaiono nella dieta solamente nel 51.4% del campione, spesso saltuariamente. Anche il consumo di pesce risulta limitato: il 72% dei bambini non lo mangia o lo assume raramente. Solamente 6 bambini (8%) mangiano uova. Relativamente ai derivati del latte, yogurt e formaggi sono assunti rispettivamente dal 51% e 47% del campione. Il 63% prosegue con l’allattamento materno. Infine, 8 bambini bevono camomilla mentre nessun bambino assume tè. Conclusioni Complessivamente, nonostante sia all’inizio percorso alimentare, il campione presenta un’AC varia e sembra aderire alla dieta mediterranea, raccomandata per adulti e bambini a partire dall’inizio dello svezzamento. Si nota tuttavia ancora una certa prudenza nell’introduzione di alcuni cibi non supportata dalle LG più recenti. Riguardo al ferro, ad esempio, le attuali LG europee raccomandano l’assunzione sia di carne che di legumi, ma il consumo di questi ultimi appare limitato. Non tutto il campione segue, inoltre, le raccomandazioni di non assumere fino ai 3 anni thè e camomilla perché tannino e altre sostanze riducono la biodisponibilità di ferro. Gli alimenti tradizionalmente considerati allergizzanti appaiono poco diffusi, nonostante l’indicazione di introdurli in tempi successivi sia ormai ampiamente superata. Interventi di Sanità pubblica mirati a fornire alla famiglia indicazioni sulla corretta alimentazione, varia e rispettosa dei contesti socioculturali, sempre aggiornate e in accordo con corretti modelli nutrizionali per la prima infanzia, potrebbero rappresentare un valido sostegno per pediatri e famiglie in una fase così delicata della crescita del bambino.Pubblicazioni consigliate
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