Questo breve saggio è dedicato all’illustrazione di un approccio allo stress lavoro-correlato che supera i limiti della prassi prevalente e ristabilisce la centralità dell’organizzazione del lavoro nell’eziologia e conseguentemente nella prevenzione dello stress lavoro-correlato. Secondo gli orientamenti normativi e giurisprudenziali in materia, gli obblighi datoriali di prevenzione sono innanzitutto primari; la valutazione cioè deve essere innanzitutto finalizzata alla diagnosi e all’intervento sulle caratteristiche organizzative della situazione di lavoro che influiscono sull’insorgenza dello stress. Il saggio argomenta che la scelta degli strumenti e delle modalità di valutazione impatta in maniera decisiva sulla capacità di ottemperare a tale obbligo. Gli strumenti e le prassi di valutazione oggi più diffusi hanno certamente una valenza diagnostica della presenza di un problema di stress lavoro-correlato e forniscono informazioni utili a orientare la ricerca delle soluzioni; essi, tuttavia, non bastano per risalire alle cause organizzative dei problemi rilevati, e quindi per individuare quale sia lo specifico intervento organizzativo da realizzare in concreto in quanto adeguato alla prevenzione del problema. Nell’intento di contribuire a colmare questo gap, il saggio propone e illustra un approccio alla valutazione dello stress lavoro-correlato interdisciplinare e mixed-method, che combina in modo razionale ed efficiente indicatori oggettivi e soggettivi, analisi organizzativa (propriamente detta) e intervento nelle situazioni di lavoro stressogene (eventualmente) identificate. In questo approccio la valutazione dei rischi e la diagnosi dei problemi non sono separate dalla individuazione delle scelte organizzative che possono averli generati, e dalla progettazione delle conseguenti misure di prevenzione.
Lo stress lavoro-correlato: dalla valutazione alle misure organizzative di prevenzione / Curzi, Y.; Fabbri, T.; Nardella, C.. - (2013), pp. 6-25.
Lo stress lavoro-correlato: dalla valutazione alle misure organizzative di prevenzione
Curzi, Y.;Fabbri, T.;
2013
Abstract
Questo breve saggio è dedicato all’illustrazione di un approccio allo stress lavoro-correlato che supera i limiti della prassi prevalente e ristabilisce la centralità dell’organizzazione del lavoro nell’eziologia e conseguentemente nella prevenzione dello stress lavoro-correlato. Secondo gli orientamenti normativi e giurisprudenziali in materia, gli obblighi datoriali di prevenzione sono innanzitutto primari; la valutazione cioè deve essere innanzitutto finalizzata alla diagnosi e all’intervento sulle caratteristiche organizzative della situazione di lavoro che influiscono sull’insorgenza dello stress. Il saggio argomenta che la scelta degli strumenti e delle modalità di valutazione impatta in maniera decisiva sulla capacità di ottemperare a tale obbligo. Gli strumenti e le prassi di valutazione oggi più diffusi hanno certamente una valenza diagnostica della presenza di un problema di stress lavoro-correlato e forniscono informazioni utili a orientare la ricerca delle soluzioni; essi, tuttavia, non bastano per risalire alle cause organizzative dei problemi rilevati, e quindi per individuare quale sia lo specifico intervento organizzativo da realizzare in concreto in quanto adeguato alla prevenzione del problema. Nell’intento di contribuire a colmare questo gap, il saggio propone e illustra un approccio alla valutazione dello stress lavoro-correlato interdisciplinare e mixed-method, che combina in modo razionale ed efficiente indicatori oggettivi e soggettivi, analisi organizzativa (propriamente detta) e intervento nelle situazioni di lavoro stressogene (eventualmente) identificate. In questo approccio la valutazione dei rischi e la diagnosi dei problemi non sono separate dalla individuazione delle scelte organizzative che possono averli generati, e dalla progettazione delle conseguenti misure di prevenzione.Pubblicazioni consigliate
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