Con la sentenza n. 6745/2020 del 2 novembre 2020 il Consiglio di Stato riforma la decisione del T.A.R. Lazio e riconosce validità ai provvedimenti con cui il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali aveva modificato i disciplinari dei vini IGT “Terre Siciliane” e DOC “SICILIA”. La riforma restringe la possibilità di usare alcuni toponimi, legati a certi vitigni e ritenuti di qualità superiore, nella commercializzazione di vini non certificati come DOC. In tal modo, seppur danneggiando alcuni produttori di vini che non possono più indicare in etichetta quelle uve, innalza la tutela di prodotti di qualità e legati al territorio; rafforza la protezione del consumatore riducendo le asimmetrie informative e si conforma alla politica agricola europea e alle strategie commerciali dell’Unione in ambito internazionale. Tale approccio va a confermare alcune peculiarità della governance europea e nazionale dell’agro-alimentare, segnatamente di quello di qualità: molteplicità degli interessi pubblici da bilanciare; presenza rilevante dell’intervento regolatorio dei poteri amministrativi; visione strategica del comparto; rapporti di forza peculiari con la tutela della concorrenza, con una maggiore centralità per la tutela dei consumatori
La tutela delle denominazioni di origine: concorrenza, affidamento dei consumatori e PAC / Bevilacqua, Dario. - In: GIORNALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO. - ISSN 1591-559X. - 4:4(2021).
La tutela delle denominazioni di origine: concorrenza, affidamento dei consumatori e PAC
Dario Bevilacqua
2021
Abstract
Con la sentenza n. 6745/2020 del 2 novembre 2020 il Consiglio di Stato riforma la decisione del T.A.R. Lazio e riconosce validità ai provvedimenti con cui il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali aveva modificato i disciplinari dei vini IGT “Terre Siciliane” e DOC “SICILIA”. La riforma restringe la possibilità di usare alcuni toponimi, legati a certi vitigni e ritenuti di qualità superiore, nella commercializzazione di vini non certificati come DOC. In tal modo, seppur danneggiando alcuni produttori di vini che non possono più indicare in etichetta quelle uve, innalza la tutela di prodotti di qualità e legati al territorio; rafforza la protezione del consumatore riducendo le asimmetrie informative e si conforma alla politica agricola europea e alle strategie commerciali dell’Unione in ambito internazionale. Tale approccio va a confermare alcune peculiarità della governance europea e nazionale dell’agro-alimentare, segnatamente di quello di qualità: molteplicità degli interessi pubblici da bilanciare; presenza rilevante dell’intervento regolatorio dei poteri amministrativi; visione strategica del comparto; rapporti di forza peculiari con la tutela della concorrenza, con una maggiore centralità per la tutela dei consumatoriFile | Dimensione | Formato | |
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51. Commento CdS Vino DOC - GDA_4_2021.pdf
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