Abstract Gypsum (CaSO4 ∙ 2H2O) is a relatively common mineral forming mainly by evaporation of seawater. The Mediterranean basin has been the cradle for the use of gypsum in art because large outcrops are widespread throughout the entire region. The gypsum here is mainly a result of the “salinity crisis”, which about 6 million years ago (Messinian) deposited a succession of up to 400 m in total thickness, divided into two main units: the Lower and the Upper Gypsum. This relatively younger deposits together with older minor deposits of Permian, Triassic, Cretaceous and Miocene age can be found in Albania, Algeria, Austria, Cyprus, Egypt, France, Greece, Israel, Italy, Jordan, Spain, Tunisia, Turkey. Outside the Mediterranean basin significant gypsum rocks with an archaeological interest are present in Iraq. Gypsum was quarried in ancient time for in three main uses: 1) construction stone and sculptures, 2) windows panels (lapis specularis) and 3) binder for mortar, plaster and stucco works. 1) As construction stone, gypsum rocks were used because of their candid (microcrystalline alabaster) or sparkling (selenite large crystals) attractive appearance and because these rocks are light, soft, easy to cut, shape and carve. Examples are the Minoan Crete (since the middle Bronze Age), including the famous Minos throne (alabaster), the palaces and temples of ancient Assyria (alabaster, 9th-7th century BCE), the walls in Eraclea Minoa in Sicily (selenite, 6th-1st BCE), the Etruscan cinerary urns in Tuscany (alabaster 5th-1st BCE), the ancient city wall of Bologna (selenite, 5th-8th CE). 2) cleavage fragments of large transparent crystals (lapis specularis) were used by the Romans in windows panels instead of glass; the crystals were quarried in Cyprus, Italy, Spain, Turkey and Northern Africa. Best examples are from Pompeii (1st CE, Italy). 3) the property of gypsum to harden when mixed with water after being dehydrated in kilns gave rise to its use as a binder in mortar, stucco and plasterworks; prestigious examples are: the art of carved stucco works of the Islamic world such as the Moroccan Medersas (14th-16th CE), the royal palace of the Alhambra in Granada (Spain, 14th CE), the pink mortars prepared from the Triassic gypsum of Albarracín (Spain) and Sologno (Italy) and the Scagliola colorata handicrafts panels imitating semiprecious stone works in Carpi (Italy, 17th-18th CE); ornamental stones were imitate in panels and entire columns in Germany and Italy starting since the 16th CE; stucco decorations were one of the distinguishing features of the exuberance of the Baroque and Rococo art. Riassunto Il gesso (CaSO4 ∙ 2H2O) è un minerale relativamente comune che si forma principalmente per evaporazione dell'acqua di mare. Il bacino del Mediterraneo è stato la culla per l'uso del gesso nell'arte perché estesi affioramenti sono diffusi in tutta la regione. Il gesso nell’area mediterranea è principalmente il risultato della "crisi della salinità", che circa 6 milioni di anni fa (Messiniano) ha depositato una successione di fino a 400 m di spessore totale, suddivisa in due unità principali: i Gessi Inferiori e i Gessi Superiori. Questi depositi relativamente più giovani insieme a depositi minori di età permiana, triassica, cretacea e miocenica si trovano in Albania, Algeria, Austria, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Spagna, Tunisia, Turchia. Al di fuori del bacino del Mediterraneo rocce di gesso di interesse geoarcheologico sono presenti in Iraq. Il gesso veniva estratto nei tempi antichi per tre usi principali: 1) pietra da costruzione e sculture, 2) pannelli di finestre (lapis specularis) e 3) leganti per malte, intonaci e stucchi. 1) Come pietra da costruzione, le rocce gessose sono state utilizzate a causa del loro aspetto candido (alabastro microcristallino) o scintillante di grandi cristalli (selenite) e perché queste rocce sono leggere e tenere, quindi facili da tagliare, modellare e scolpire. Troviamo esempi significativi nella Creta minoica (dall'età del bronzo medio), tra cui il famoso trono Minosse (alabastro), i palazzi e i templi dell'antica Assiria (alabastro, IX-VII secolo a.C.), le mura di Eraclea Minoa in Sicilia (selenite, VI-I a.C.), le urne cinerarie etrusche in Toscana (alabastro V-I a.C.), l'antica cinta muraria di Bologna (selenite, V-VIII d.C.). 2) frammenti di sfaldatura di grandi cristalli trasparenti, lapis specularis, furono usati dai Romani in pannelli di finestre al posto del vetro; i cristalli venivano estratti a Cipro, Italia, Spagna, Turchia e Nord Africa. I migliori esempi si trovano a Pompei (I secolo d.C.). 3) la proprietà del gesso da indurire una volta mescolato con acqua dopo essere stato disidratato nelle fornaci ha dato origine al suo utilizzo come legante in malte, stucchi e intonaci; esempi prestigiosi sono l'arte dello stucco intagliato del mondo islamico, come nelle mederse marocchine (XIV-XVI secolo), il palazzo reale dell'Alhambra a Granada (Spagna, XIV secolo), gli intonaci rosa preparati con il gesso Triassico ad Albarracín (Spagna) e Sologno (Italia) e i pannelli in scagliola colorata ad imitazione dei commessi in pietra dura a Carpi (Italia, XVIII-XVIII secolo); i primi esempi di imitazione delle pietre ornamentali in pannelli e intere colonne sono documentati in Germania e in Italia a partire dal XVI secolo; le decorazioni in stucco di gesso erano veri e propri tratti distintivi dell'esuberanza dell'arte barocca e rococò.

Il gesso in natura e nell’arte / Lugli, Stefano. - (2019). (Intervento presentato al convegno GeoArcheoGypsum2019, Geologia e archeologia del gesso: dal lapis specularis alla scagliola tenutosi a Agrigento nel 26-28/9/2019).

Il gesso in natura e nell’arte

Stefano Lugli
Writing – Review & Editing
2019

Abstract

Abstract Gypsum (CaSO4 ∙ 2H2O) is a relatively common mineral forming mainly by evaporation of seawater. The Mediterranean basin has been the cradle for the use of gypsum in art because large outcrops are widespread throughout the entire region. The gypsum here is mainly a result of the “salinity crisis”, which about 6 million years ago (Messinian) deposited a succession of up to 400 m in total thickness, divided into two main units: the Lower and the Upper Gypsum. This relatively younger deposits together with older minor deposits of Permian, Triassic, Cretaceous and Miocene age can be found in Albania, Algeria, Austria, Cyprus, Egypt, France, Greece, Israel, Italy, Jordan, Spain, Tunisia, Turkey. Outside the Mediterranean basin significant gypsum rocks with an archaeological interest are present in Iraq. Gypsum was quarried in ancient time for in three main uses: 1) construction stone and sculptures, 2) windows panels (lapis specularis) and 3) binder for mortar, plaster and stucco works. 1) As construction stone, gypsum rocks were used because of their candid (microcrystalline alabaster) or sparkling (selenite large crystals) attractive appearance and because these rocks are light, soft, easy to cut, shape and carve. Examples are the Minoan Crete (since the middle Bronze Age), including the famous Minos throne (alabaster), the palaces and temples of ancient Assyria (alabaster, 9th-7th century BCE), the walls in Eraclea Minoa in Sicily (selenite, 6th-1st BCE), the Etruscan cinerary urns in Tuscany (alabaster 5th-1st BCE), the ancient city wall of Bologna (selenite, 5th-8th CE). 2) cleavage fragments of large transparent crystals (lapis specularis) were used by the Romans in windows panels instead of glass; the crystals were quarried in Cyprus, Italy, Spain, Turkey and Northern Africa. Best examples are from Pompeii (1st CE, Italy). 3) the property of gypsum to harden when mixed with water after being dehydrated in kilns gave rise to its use as a binder in mortar, stucco and plasterworks; prestigious examples are: the art of carved stucco works of the Islamic world such as the Moroccan Medersas (14th-16th CE), the royal palace of the Alhambra in Granada (Spain, 14th CE), the pink mortars prepared from the Triassic gypsum of Albarracín (Spain) and Sologno (Italy) and the Scagliola colorata handicrafts panels imitating semiprecious stone works in Carpi (Italy, 17th-18th CE); ornamental stones were imitate in panels and entire columns in Germany and Italy starting since the 16th CE; stucco decorations were one of the distinguishing features of the exuberance of the Baroque and Rococo art. Riassunto Il gesso (CaSO4 ∙ 2H2O) è un minerale relativamente comune che si forma principalmente per evaporazione dell'acqua di mare. Il bacino del Mediterraneo è stato la culla per l'uso del gesso nell'arte perché estesi affioramenti sono diffusi in tutta la regione. Il gesso nell’area mediterranea è principalmente il risultato della "crisi della salinità", che circa 6 milioni di anni fa (Messiniano) ha depositato una successione di fino a 400 m di spessore totale, suddivisa in due unità principali: i Gessi Inferiori e i Gessi Superiori. Questi depositi relativamente più giovani insieme a depositi minori di età permiana, triassica, cretacea e miocenica si trovano in Albania, Algeria, Austria, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Spagna, Tunisia, Turchia. Al di fuori del bacino del Mediterraneo rocce di gesso di interesse geoarcheologico sono presenti in Iraq. Il gesso veniva estratto nei tempi antichi per tre usi principali: 1) pietra da costruzione e sculture, 2) pannelli di finestre (lapis specularis) e 3) leganti per malte, intonaci e stucchi. 1) Come pietra da costruzione, le rocce gessose sono state utilizzate a causa del loro aspetto candido (alabastro microcristallino) o scintillante di grandi cristalli (selenite) e perché queste rocce sono leggere e tenere, quindi facili da tagliare, modellare e scolpire. Troviamo esempi significativi nella Creta minoica (dall'età del bronzo medio), tra cui il famoso trono Minosse (alabastro), i palazzi e i templi dell'antica Assiria (alabastro, IX-VII secolo a.C.), le mura di Eraclea Minoa in Sicilia (selenite, VI-I a.C.), le urne cinerarie etrusche in Toscana (alabastro V-I a.C.), l'antica cinta muraria di Bologna (selenite, V-VIII d.C.). 2) frammenti di sfaldatura di grandi cristalli trasparenti, lapis specularis, furono usati dai Romani in pannelli di finestre al posto del vetro; i cristalli venivano estratti a Cipro, Italia, Spagna, Turchia e Nord Africa. I migliori esempi si trovano a Pompei (I secolo d.C.). 3) la proprietà del gesso da indurire una volta mescolato con acqua dopo essere stato disidratato nelle fornaci ha dato origine al suo utilizzo come legante in malte, stucchi e intonaci; esempi prestigiosi sono l'arte dello stucco intagliato del mondo islamico, come nelle mederse marocchine (XIV-XVI secolo), il palazzo reale dell'Alhambra a Granada (Spagna, XIV secolo), gli intonaci rosa preparati con il gesso Triassico ad Albarracín (Spagna) e Sologno (Italia) e i pannelli in scagliola colorata ad imitazione dei commessi in pietra dura a Carpi (Italia, XVIII-XVIII secolo); i primi esempi di imitazione delle pietre ornamentali in pannelli e intere colonne sono documentati in Germania e in Italia a partire dal XVI secolo; le decorazioni in stucco di gesso erano veri e propri tratti distintivi dell'esuberanza dell'arte barocca e rococò.
2019
GeoArcheoGypsum2019, Geologia e archeologia del gesso: dal lapis specularis alla scagliola
Agrigento
26-28/9/2019
Lugli, Stefano
Il gesso in natura e nell’arte / Lugli, Stefano. - (2019). (Intervento presentato al convegno GeoArcheoGypsum2019, Geologia e archeologia del gesso: dal lapis specularis alla scagliola tenutosi a Agrigento nel 26-28/9/2019).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Lugli 2019 gesso natura e arte GeoArcheoGypsum.pdf

Open access

Tipologia: Versione pubblicata dall'editore
Dimensione 11.85 MB
Formato Adobe PDF
11.85 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1199045
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact