In questo saggio parleremo della serie televisiva House of Cards (Netflix, 2013 – in corso), per ragionare sulle relazioni di potere messe in scena in una fiction di successo battezzata dai critici come un genere ibrido: un political drama . In termini semiotici, si tratta di forme della “manipolazione strategica” e di forme di “aggiustamento” della flessibile gestione del potere dei protagonisti . Un aggiustamento che in House of Cards non è solo intersoggettivo, ma anche intermediale e transmediale. Se la manipolazione dell’altro, che passa dalla seduzione all’adulazione, dal ricatto alla minaccia, è il regime più abusato nelle relazioni tra il protagonista Frank Underwood e il resto del mondo, vedremo come essa si estenda fin dal primo episodio al sapere dello spettatore. Uno spettatore subito sedotto dalla possibilità di vedere il ‘dietro le quinte’ del mondo del potere legato alla Casa Bianca. Ma il regime della manipolazione cognitiva non basta a spiegare il successo del personaggio, che è un politico responsabile dei deputati democratici al Congresso degli USA (detto “Chief Whip”). Quello che rende Underwood interessante è la sua compenetrazione con l’altra protagonista del racconto: la moglie Claire. La coppia cinica e manipolatrice di Frank e Claire agisce infatti di comune accordo nel controllo strategico del mondo e nella scalata al potere, ed è retta da una forma di interazione diversa da quella manipolatoria, che Landowski chiamerebbe “regime di aggiustamento”. Una forma di alleanza sensibile all’altro, in reciproco e continuo riassestamento cognitivo e passionale, che li unisce nelle prime due stagioni, per dividerli invece in modo quasi estremo nella terza (quando Claire proverà a divenire una concorrente politica di Frank), in vista di una nuova alleanza (e nuove divisioni) nelle stagioni successive. Non siamo di fronte però solo a relazioni tra soggetti, ma anche tra dispositivi. La flessibile gestione del potere della coppia degli Underwood, che diverrà alla fine della seconda stagione la coppia presidenziale - e nelle stagioni successive cercherà a tutti i costi di restare tale -, opera nelle prime stagioni della serie una sistematica manipolazione dei media, che diventa gradualmente più raffinata. Nella campagna per le elezioni presidenziali della quarta stagione, infatti, troveremo una sorta di aggiustamento graduale ai nuovi dispositivi mediali digitali e ai social media, con analisi di big data e loro utilizzo per nuove manipolazioni.

"La manipolazione del potere in House of Cards" / Dusi, N.. - 1:(2019), pp. 63-103.

"La manipolazione del potere in House of Cards"

N. Dusi
Writing – Original Draft Preparation
2019

Abstract

In questo saggio parleremo della serie televisiva House of Cards (Netflix, 2013 – in corso), per ragionare sulle relazioni di potere messe in scena in una fiction di successo battezzata dai critici come un genere ibrido: un political drama . In termini semiotici, si tratta di forme della “manipolazione strategica” e di forme di “aggiustamento” della flessibile gestione del potere dei protagonisti . Un aggiustamento che in House of Cards non è solo intersoggettivo, ma anche intermediale e transmediale. Se la manipolazione dell’altro, che passa dalla seduzione all’adulazione, dal ricatto alla minaccia, è il regime più abusato nelle relazioni tra il protagonista Frank Underwood e il resto del mondo, vedremo come essa si estenda fin dal primo episodio al sapere dello spettatore. Uno spettatore subito sedotto dalla possibilità di vedere il ‘dietro le quinte’ del mondo del potere legato alla Casa Bianca. Ma il regime della manipolazione cognitiva non basta a spiegare il successo del personaggio, che è un politico responsabile dei deputati democratici al Congresso degli USA (detto “Chief Whip”). Quello che rende Underwood interessante è la sua compenetrazione con l’altra protagonista del racconto: la moglie Claire. La coppia cinica e manipolatrice di Frank e Claire agisce infatti di comune accordo nel controllo strategico del mondo e nella scalata al potere, ed è retta da una forma di interazione diversa da quella manipolatoria, che Landowski chiamerebbe “regime di aggiustamento”. Una forma di alleanza sensibile all’altro, in reciproco e continuo riassestamento cognitivo e passionale, che li unisce nelle prime due stagioni, per dividerli invece in modo quasi estremo nella terza (quando Claire proverà a divenire una concorrente politica di Frank), in vista di una nuova alleanza (e nuove divisioni) nelle stagioni successive. Non siamo di fronte però solo a relazioni tra soggetti, ma anche tra dispositivi. La flessibile gestione del potere della coppia degli Underwood, che diverrà alla fine della seconda stagione la coppia presidenziale - e nelle stagioni successive cercherà a tutti i costi di restare tale -, opera nelle prime stagioni della serie una sistematica manipolazione dei media, che diventa gradualmente più raffinata. Nella campagna per le elezioni presidenziali della quarta stagione, infatti, troveremo una sorta di aggiustamento graduale ai nuovi dispositivi mediali digitali e ai social media, con analisi di big data e loro utilizzo per nuove manipolazioni.
2019
Confini di genere. Sociosemiotica delle serie tv
N. Dusi
9788893920865
Morlacchi Editore U.P.
ITALIA
"La manipolazione del potere in House of Cards" / Dusi, N.. - 1:(2019), pp. 63-103.
Dusi, N.
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Dusi indice e saggio House of Cards in Confini di genere [pp. 1-6 e 63-103].pdf

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1186536
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