L’infraumanizzazione – il fatto di assegnare all’outgroup uno status umano inferiore rispetto all’ingroup (Leyens, Demoulin, Vaes, Gaunt, & Paladino, 2007) – e la deumanizzazione – l’assimilazione dell’outgroup ad animali o enti inanimati (Haslam, 2006) – sono fenomeni ampiamente diffusi e coinvolgono vari gruppi e contesti sociali (Haslam & Loughnan, 2014). Infraumanizzazione e deumanizzazione deteriorano le relazioni intergruppi: favoriscono azioni aggressive verso l’outgroup e consentono di giustificarle (Viki, Osgood, & Phillips, 2013), frenano i comportamenti di aiuto (Cuddy, Rock, & Norton, 2007), sono usate per legittimare azioni negative commesse nel passato dall’ingroup (Castano & Giner-Sorolla, 2006). I ricercatori hanno analizzato quali tattiche sociali possano ridurre le inclinazioni deumanizzanti. La strategia più studiata è stata il contatto positivo con i membri del gruppo estraneo (Capozza, Falvo, Di Bernardo, Vezzali, & Visintin, 2014). Le amicizie intergruppi, ad esempio, – dirette o estese – promuovono la percezione dell’outgroup come caratterizzato dai tratti distintivi dell’umanità. In questo lavoro facciamo riferimento alla teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1969/1982); ipotizziamo cioè che l’umanizzazione del gruppo estraneo possa essere favorita dal fatto di rendere accessibili persone o interazioni che nel passato hanno fornito protezione e sostegno (priming di sicurezza). La ricerca ha infatti dimostrato come il ricordo di tali persone o interazioni aumenti la compassione e l’altruismo (Mikulincer, Shaver, Gillath, & Nitzberg, 2005), accentui l’universalismo (preoccupazione per il bene dell’umanità; Mikulincer et al., 2003), riduca l’ansia (Mikulincer, Shaver, & Horesh, 2006), tutti fattori che dovrebbero indurre il riconoscimento di maggiore umanità. Per verificare la relazione ipotizzata tra priming di sicurezza e umanizzazione dell’outgroup, abbiamo condotto due studi. Nel primo, l’outgroup era rappresentato dai senzatetto, nel secondo dai Rom.

Può l’attivazione dell’attaccamento sicuro favorire l’umanizzazione di outgroup stigmatizzati? / Falvo, Rossella; Di Bernardo, Gian Antonio; Boin, Jessica; Capozza, Dora. - (2018). (Intervento presentato al convegno XV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia tenutosi a Bari nel 19 - 21 Settembre 2018).

Può l’attivazione dell’attaccamento sicuro favorire l’umanizzazione di outgroup stigmatizzati?

Di Bernardo, Gian Antonio
;
2018

Abstract

L’infraumanizzazione – il fatto di assegnare all’outgroup uno status umano inferiore rispetto all’ingroup (Leyens, Demoulin, Vaes, Gaunt, & Paladino, 2007) – e la deumanizzazione – l’assimilazione dell’outgroup ad animali o enti inanimati (Haslam, 2006) – sono fenomeni ampiamente diffusi e coinvolgono vari gruppi e contesti sociali (Haslam & Loughnan, 2014). Infraumanizzazione e deumanizzazione deteriorano le relazioni intergruppi: favoriscono azioni aggressive verso l’outgroup e consentono di giustificarle (Viki, Osgood, & Phillips, 2013), frenano i comportamenti di aiuto (Cuddy, Rock, & Norton, 2007), sono usate per legittimare azioni negative commesse nel passato dall’ingroup (Castano & Giner-Sorolla, 2006). I ricercatori hanno analizzato quali tattiche sociali possano ridurre le inclinazioni deumanizzanti. La strategia più studiata è stata il contatto positivo con i membri del gruppo estraneo (Capozza, Falvo, Di Bernardo, Vezzali, & Visintin, 2014). Le amicizie intergruppi, ad esempio, – dirette o estese – promuovono la percezione dell’outgroup come caratterizzato dai tratti distintivi dell’umanità. In questo lavoro facciamo riferimento alla teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1969/1982); ipotizziamo cioè che l’umanizzazione del gruppo estraneo possa essere favorita dal fatto di rendere accessibili persone o interazioni che nel passato hanno fornito protezione e sostegno (priming di sicurezza). La ricerca ha infatti dimostrato come il ricordo di tali persone o interazioni aumenti la compassione e l’altruismo (Mikulincer, Shaver, Gillath, & Nitzberg, 2005), accentui l’universalismo (preoccupazione per il bene dell’umanità; Mikulincer et al., 2003), riduca l’ansia (Mikulincer, Shaver, & Horesh, 2006), tutti fattori che dovrebbero indurre il riconoscimento di maggiore umanità. Per verificare la relazione ipotizzata tra priming di sicurezza e umanizzazione dell’outgroup, abbiamo condotto due studi. Nel primo, l’outgroup era rappresentato dai senzatetto, nel secondo dai Rom.
2018
XV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia
Bari
19 - 21 Settembre 2018
Falvo, Rossella; Di Bernardo, Gian Antonio; Boin, Jessica; Capozza, Dora
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1166143
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