Lo scritto costituisce la relazione presentata dall’Autore al Convegno annuale del Gruppo di Pisa che si è tenuto presso l’Università statale di Milano nei giorni 9 e 10 giugno 2017. Per discutere le tre Relazioni svolte nel corso della seconda sessione dell’Incontro di studi l’A. dapprima esamina, alla luce del ruolo assegnato alla Corte costituzionale nel sistema, il problema della legittimità delle preoccupazioni più volte espresse dalla stessa, in sede di controllo di costituzionalità sulle leggi, circa l’impatto ordinamentale delle proprie pronunce di accoglimento. Soffermandosi, tra l’altro, sulla particolare nozione di illegittimità costituzionale che fa da premessa teorica al ragionamento sviluppato dalla Consulta in casi del genere. In secondo luogo, analizza alcune strategie decisionali oggetto di indagine da parte dei relatori (tra le quali le pronunce di «incostituzionalità differita», recentemente tornate sotto la lente della riflessione giuridica a seguito dell’adozione della assai nota sent. n. 10 del 2015) con le quali la Corte cerca di ovviare agli inconvenienti che potrebbero scaturire dall’adozione di una declaratoria di incostituzionalità che esplichi pienamente i suoi effetti retroattivi. La relazione si conclude con alcune riflessioni di più ampio respiro circa l’atteggiamento tenuto dalla dottrina costituzionalistica nei confronti delle soluzioni elaborate, al riguardo, dal giudice delle leggi.
La declaratoria d’incostituzionalità tra impatto ordinamentale ed effetti sul giudizio a quo: la Corte alla prova dei fatti / Pinardi, Roberto. - (2018), pp. 439-477. (Intervento presentato al convegno La Corte costituzionale e i fatti: istruttoria ed effetti delle decisioni tenutosi a Milano, Università statale nel 9-10 giugno 2017).
La declaratoria d’incostituzionalità tra impatto ordinamentale ed effetti sul giudizio a quo: la Corte alla prova dei fatti
PINARDI, Roberto
2018
Abstract
Lo scritto costituisce la relazione presentata dall’Autore al Convegno annuale del Gruppo di Pisa che si è tenuto presso l’Università statale di Milano nei giorni 9 e 10 giugno 2017. Per discutere le tre Relazioni svolte nel corso della seconda sessione dell’Incontro di studi l’A. dapprima esamina, alla luce del ruolo assegnato alla Corte costituzionale nel sistema, il problema della legittimità delle preoccupazioni più volte espresse dalla stessa, in sede di controllo di costituzionalità sulle leggi, circa l’impatto ordinamentale delle proprie pronunce di accoglimento. Soffermandosi, tra l’altro, sulla particolare nozione di illegittimità costituzionale che fa da premessa teorica al ragionamento sviluppato dalla Consulta in casi del genere. In secondo luogo, analizza alcune strategie decisionali oggetto di indagine da parte dei relatori (tra le quali le pronunce di «incostituzionalità differita», recentemente tornate sotto la lente della riflessione giuridica a seguito dell’adozione della assai nota sent. n. 10 del 2015) con le quali la Corte cerca di ovviare agli inconvenienti che potrebbero scaturire dall’adozione di una declaratoria di incostituzionalità che esplichi pienamente i suoi effetti retroattivi. La relazione si conclude con alcune riflessioni di più ampio respiro circa l’atteggiamento tenuto dalla dottrina costituzionalistica nei confronti delle soluzioni elaborate, al riguardo, dal giudice delle leggi.File | Dimensione | Formato | |
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