L'incidenza dei disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) in età evolutiva è stimata essere compresa tra il 2,5 e il 3,5 % (Consensus Conference, 2010), mentre quella delle più generiche difficoltà di apprendimento (di natura ambientale e non endogena) sono stimate da Cornoldi (1999) intorno al 20% della popolazione scolastica. Numerosi studi hanno analizzato l'efficacia delle tecnologie didattiche basate sulla fluenza (Binder, 1996; Johnson e Layng, 1992; Kubina e Morris, 2000), sottolineandone inoltre le ripercussioni positive a livello delle competenze apprese, espresse attraverso l'acronimo REAPS (retention, endurance, application performance standards) ovvero: il mantenimento nel tempo degli apprendimenti, la capacità di applicare tali competenze per periodi di tempo prolungati e la maggiore facilità di acquisizione di nuove competenze sovraordinate. Le metodologie afferenti a questo filone si caratterizzano per la scomposizione di compiti complessi in sotto-unità corrispondenti alle abilità prerequisite, hanno come obiettivo comune il raggiungimento della fluenza (ovvero di accuratezza associata a velocità di esecuzione) e misurano le prestazioni riportandole su grafici che rappresentano gli apprendimenti al fine di poter prendere decisioni educative basate sui dati (Hughes, Beverly, Whitehead, 2007). Viene inizialmente presentato un protocollo di screening delle difficoltà di lettura, seguito da 3 interventi volti a mostrare l'applicazione della didattica basata sulla fluenza alle abilità strumentali di lettura e scrittura; il successivo lavoro offre invece spunti rispetto all'applicazione del metodo ad abilità più complesse quali lo svolgimento dei compiti.
Dallo screening alla riabilitazione dei disturbi specifici dell'apprendimento: una prospettiva di integrazione di studi neuropsicologici e comportamentali / Scortichini, Francesca; Scorza, Maristella; Stella, Giacomo. - ELETTRONICO. - (2013), pp. 516-517. (Intervento presentato al convegno XXVI CONGRESSO AIP SEZIONE DIPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE tenutosi a Università Cattolica del Sacro Cuore Milano nel 19-21 Settembre).
Dallo screening alla riabilitazione dei disturbi specifici dell'apprendimento: una prospettiva di integrazione di studi neuropsicologici e comportamentali.
SCORZA, Maristella;STELLA, GIACOMO
2013
Abstract
L'incidenza dei disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) in età evolutiva è stimata essere compresa tra il 2,5 e il 3,5 % (Consensus Conference, 2010), mentre quella delle più generiche difficoltà di apprendimento (di natura ambientale e non endogena) sono stimate da Cornoldi (1999) intorno al 20% della popolazione scolastica. Numerosi studi hanno analizzato l'efficacia delle tecnologie didattiche basate sulla fluenza (Binder, 1996; Johnson e Layng, 1992; Kubina e Morris, 2000), sottolineandone inoltre le ripercussioni positive a livello delle competenze apprese, espresse attraverso l'acronimo REAPS (retention, endurance, application performance standards) ovvero: il mantenimento nel tempo degli apprendimenti, la capacità di applicare tali competenze per periodi di tempo prolungati e la maggiore facilità di acquisizione di nuove competenze sovraordinate. Le metodologie afferenti a questo filone si caratterizzano per la scomposizione di compiti complessi in sotto-unità corrispondenti alle abilità prerequisite, hanno come obiettivo comune il raggiungimento della fluenza (ovvero di accuratezza associata a velocità di esecuzione) e misurano le prestazioni riportandole su grafici che rappresentano gli apprendimenti al fine di poter prendere decisioni educative basate sui dati (Hughes, Beverly, Whitehead, 2007). Viene inizialmente presentato un protocollo di screening delle difficoltà di lettura, seguito da 3 interventi volti a mostrare l'applicazione della didattica basata sulla fluenza alle abilità strumentali di lettura e scrittura; il successivo lavoro offre invece spunti rispetto all'applicazione del metodo ad abilità più complesse quali lo svolgimento dei compiti.File | Dimensione | Formato | |
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