Gli obiettivi più generali dell’educazione scientifica nella scuola primaria sono il consolidamento delle conoscenze già possedute dai bambini e l’ampliamento di tali conoscenze. Il primo obiettivo si può raggiungere aiutando gradualmente i bambini a riconoscere, differenziare, usare e mettere in relazione, nei loro modi di razionalizzare l’esperienza, alcuni elmenti ricorrenti fondamentali, sotto forma di image-schema. Fondamentali a questo scopo sono la metafora e l’analogia, che aiutano a comprendere contesti nuovi a partire dalla conoscenza di contesti noti. Il secondo obiettivo richiede che i bambini siano coinvolti nell’esperienza diretta dell’esplorazione della realtà, dello svolgimento di esperimenti e dell’organizzazione dei risultati. Le storie possono costituire il luogo «naturale» in cui i bambini si sentono coinvolti e, nello stesso tempo, possono essere strumenti di mediazione didattica dell’insegnante. Nelle storie trovano posto sia gli strumenti linguistici e cognitivi sia le attività interdisciplinari e creative per stimolare la mente del bambino. In questo contributo si intende offrire un esempio di adattamento didattico di una storia, con una serie di attività utili al suo svolgimento in una delle prime classi di scuola primaria. Le attività proposte sono corredate di alcune indicazioni didattiche volte a fornire all’insegnante gli elementi per una progettazione personalizzata rispetto al proprio contesto.
Storie per un curricolo interdisciplinare nella scuola primaria: un esempio / Giliberti, Enrico. - STAMPA. - (2013), pp. 175-192.
Storie per un curricolo interdisciplinare nella scuola primaria: un esempio
GILIBERTI, Enrico
2013
Abstract
Gli obiettivi più generali dell’educazione scientifica nella scuola primaria sono il consolidamento delle conoscenze già possedute dai bambini e l’ampliamento di tali conoscenze. Il primo obiettivo si può raggiungere aiutando gradualmente i bambini a riconoscere, differenziare, usare e mettere in relazione, nei loro modi di razionalizzare l’esperienza, alcuni elmenti ricorrenti fondamentali, sotto forma di image-schema. Fondamentali a questo scopo sono la metafora e l’analogia, che aiutano a comprendere contesti nuovi a partire dalla conoscenza di contesti noti. Il secondo obiettivo richiede che i bambini siano coinvolti nell’esperienza diretta dell’esplorazione della realtà, dello svolgimento di esperimenti e dell’organizzazione dei risultati. Le storie possono costituire il luogo «naturale» in cui i bambini si sentono coinvolti e, nello stesso tempo, possono essere strumenti di mediazione didattica dell’insegnante. Nelle storie trovano posto sia gli strumenti linguistici e cognitivi sia le attività interdisciplinari e creative per stimolare la mente del bambino. In questo contributo si intende offrire un esempio di adattamento didattico di una storia, con una serie di attività utili al suo svolgimento in una delle prime classi di scuola primaria. Le attività proposte sono corredate di alcune indicazioni didattiche volte a fornire all’insegnante gli elementi per una progettazione personalizzata rispetto al proprio contesto.File | Dimensione | Formato | |
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