La perdita di credibilità dei sistemi di controllo sociale induce a temere che l'assommarsi delle garanzie, dell'umanizzazione delle pene e del reinserimento delle persone condannate indebolisca gli strumenti che inducono al rispetto delle norme, e questo determina ondeggiamenti ed arretramenti rispetto alle conquiste raggiunte dai sistemi penali umanizzati.Non si può sostenere come fanno i fautori della "tolleranza zero" che abbia efficacia un sistema che minaccia pene che fanno paura per ogni sorta di divieto. Solo per i crimini gravi e quelli che riguardano offese ai beni giuridici importanti la minaccia di pena che incute paura non si porta dietro controproducenti conseguenze e si mantiene in un quadro di equilibrio e di ragionevolezza. Con l'insicurezza urbana della società contemporanea i cittadini vedono aumentare le loro paure e la rappresentanza politica cerca di interpretare la nuova situazione, dando vita a due diverse forme di sicurezza. Quella incentrata sul welfare state che si fonda sul senso di appartenenza sociale e che produce sicurezza in quanto crea solidarietà e quella che induce aspettative fondate sulla risposta puntiva e cioé sulla paura. In rapporto ai temi della sicurezza urbana la paura che prende forma sul rischio sociale ha davanti a sé le due strade del sistemna di protezione e prevenzione e del sistema penale che devono trovare equilibrio. La paura è espressione del disagio profondo presente nella società in cui il fallimento delle aspettative ricade interamente sulle spalle dell'individuo, fino a fare coincidere le prospettive soggettive del governo della paura con quelle oggettive del governo della sicurezza.
La paura: uno strumento politico attuale / Pighi, Giorgio. - STAMPA. - (2011), pp. 63-75. (Intervento presentato al convegno Voci dalla paura. Riflessioni e analisi di un'emozione complessa tenutosi a Modena nel 12 aprile 2011).
La paura: uno strumento politico attuale
PIGHI, Giorgio
2011
Abstract
La perdita di credibilità dei sistemi di controllo sociale induce a temere che l'assommarsi delle garanzie, dell'umanizzazione delle pene e del reinserimento delle persone condannate indebolisca gli strumenti che inducono al rispetto delle norme, e questo determina ondeggiamenti ed arretramenti rispetto alle conquiste raggiunte dai sistemi penali umanizzati.Non si può sostenere come fanno i fautori della "tolleranza zero" che abbia efficacia un sistema che minaccia pene che fanno paura per ogni sorta di divieto. Solo per i crimini gravi e quelli che riguardano offese ai beni giuridici importanti la minaccia di pena che incute paura non si porta dietro controproducenti conseguenze e si mantiene in un quadro di equilibrio e di ragionevolezza. Con l'insicurezza urbana della società contemporanea i cittadini vedono aumentare le loro paure e la rappresentanza politica cerca di interpretare la nuova situazione, dando vita a due diverse forme di sicurezza. Quella incentrata sul welfare state che si fonda sul senso di appartenenza sociale e che produce sicurezza in quanto crea solidarietà e quella che induce aspettative fondate sulla risposta puntiva e cioé sulla paura. In rapporto ai temi della sicurezza urbana la paura che prende forma sul rischio sociale ha davanti a sé le due strade del sistemna di protezione e prevenzione e del sistema penale che devono trovare equilibrio. La paura è espressione del disagio profondo presente nella società in cui il fallimento delle aspettative ricade interamente sulle spalle dell'individuo, fino a fare coincidere le prospettive soggettive del governo della paura con quelle oggettive del governo della sicurezza.Pubblicazioni consigliate
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