L’Osservatorio di Modena è l’unica istituzione che, voluta dagli Estensi, è ancora nel Palazzo da loro costruito nel Seicento nella capitale del Ducato estense, essendo rimasto a disposizione dell’Università anche dopo l’Unità d’Italia, quando il resto del Palazzo è diventato sede dell’Accademia Militare. Si intende presentare il progetto di valorizzazione delle collezioni del Museo astronomico e astrofisico dell’Osservatorio, finalizzato alla sua riapertura nella sede storica, il torrione di levante del Palazzo Ducale, ceduto da Francesco IV d’Austria Este all’Università nel 1826. La catalogazione informatizzata degli strumenti, con l’utilizzo del tracciato standard per il patrimonio scientifico tecnologico nell’ambito del Sistema Informativo Generale del Catalogo, attraverso la messa in rete dei dati delle collezioni, consentirà di avviare un progetto per una prima rete tematica del patrimonio astronomico, fisico e astrofisico. Il monitoraggio e lo studio delle collezioni daranno la possibilità di documentare e raccontare la storia di questa istituzione la cui attività iniziò nel 1827 come Osservatorio Astronomico sotto la direzione di Giuseppe Bianchi (1791-1866) che poté avvalersi di un buon numero di strumenti, alcuni dei quali appositamente realizzati da Giovanni Battista Amici (1786-1863). Tra il 1850 e il 1859 l’Osservatorio divenne anche sede dell’Officina Metrica o Gabinetto di Metrologia per l’introduzione del sistema metrico decimale nello Stato estense. A partire dal 1863, sotto la direzione di Domenico Ragona (1820-1892), le misure meteorologiche, per le quali vennero realizzati nuovi strumenti, costituirono l’attività prevalente per cui nel 1876 prese il nome di Osservatorio meteorologico che divenne anche Geofisico sotto la direzione di Ciro Chistoni (1852-1929). Attualmente l’Osservatorio fa parte della rete udometrica nazionale.
Le collezioni del museo testimonianza dello sviluppo delle attività dell’Osservatorio e Officina Metrica / Corradini, Elena. - STAMPA. - 11:(2012), pp. 50-60. (Intervento presentato al convegno Il Patrimonio Culturale dei Musei Scientifici - XXII Congresso Associazione Nazionale Musei Scientific tenutosi a Firenze, Museo di Storia Naturale nel 14-16 novembre 2012).
Le collezioni del museo testimonianza dello sviluppo delle attività dell’Osservatorio e Officina Metrica
CORRADINI, Elena
2012
Abstract
L’Osservatorio di Modena è l’unica istituzione che, voluta dagli Estensi, è ancora nel Palazzo da loro costruito nel Seicento nella capitale del Ducato estense, essendo rimasto a disposizione dell’Università anche dopo l’Unità d’Italia, quando il resto del Palazzo è diventato sede dell’Accademia Militare. Si intende presentare il progetto di valorizzazione delle collezioni del Museo astronomico e astrofisico dell’Osservatorio, finalizzato alla sua riapertura nella sede storica, il torrione di levante del Palazzo Ducale, ceduto da Francesco IV d’Austria Este all’Università nel 1826. La catalogazione informatizzata degli strumenti, con l’utilizzo del tracciato standard per il patrimonio scientifico tecnologico nell’ambito del Sistema Informativo Generale del Catalogo, attraverso la messa in rete dei dati delle collezioni, consentirà di avviare un progetto per una prima rete tematica del patrimonio astronomico, fisico e astrofisico. Il monitoraggio e lo studio delle collezioni daranno la possibilità di documentare e raccontare la storia di questa istituzione la cui attività iniziò nel 1827 come Osservatorio Astronomico sotto la direzione di Giuseppe Bianchi (1791-1866) che poté avvalersi di un buon numero di strumenti, alcuni dei quali appositamente realizzati da Giovanni Battista Amici (1786-1863). Tra il 1850 e il 1859 l’Osservatorio divenne anche sede dell’Officina Metrica o Gabinetto di Metrologia per l’introduzione del sistema metrico decimale nello Stato estense. A partire dal 1863, sotto la direzione di Domenico Ragona (1820-1892), le misure meteorologiche, per le quali vennero realizzati nuovi strumenti, costituirono l’attività prevalente per cui nel 1876 prese il nome di Osservatorio meteorologico che divenne anche Geofisico sotto la direzione di Ciro Chistoni (1852-1929). Attualmente l’Osservatorio fa parte della rete udometrica nazionale.Pubblicazioni consigliate
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