Un ampio numero di studi ha recentemente analizzato il legame tra creatività e sviluppo economico evidenziando l’importante ruolo svolto dai territori come luoghi di produzione e scambio di conoscenza e di idee. Questa rivalutazione del ruolo del territorio è coerente con l’interpretazione della creatività come un processo sociale fortemente influenzato anche dal contesto economico, sociale e culturale di riferimento [Florida 2002; Perry-Smith e Shalley 2003]. In tal senso, un territorio può svolgere un ruolo molto importante sia attraverso le conoscenze accumulate in loco nel corso del tempo, sia attraverso i processi di clustering e di interazione sociale che in esso si sviluppano (e.g., Lazzeretti, Boix, Capone 2008; Rullani 2004; Sacco, Tavano Blessi 2005). Coerentemente con i risultati emersi dai numerosi studi condotti sul tema, è importante capire quali fattori possono influenzare positivamente le interazioni tra gli attori presenti in un territorio al fine di favorire la condivisione delle conoscenze, l’apprendimento reciproco e la contaminazione, tutte condizioni fondamentali per supportare la creatività e lo sviluppo economico di un territorio. Il presente capitolo si propone di adottare una prospettiva relazionale e di applicare alcuni dei modelli teorici e metodologici sviluppati dalla letteratura sul capitale sociale e sui network allo studio delle agglomerazioni delle attività creative presenti in un contesto urbano. L’obiettivo è quello di condurre uno studio esplorativo che possa contribuire al dibattito sulla relazione tra creatività e sviluppo economico, mostrando come la comprensione delle caratteristiche della struttura relazionale esistente tra i diversi attori presenti in un’area urbana possa essere un importante fattore da tenere in considerazione nell’implementazione di efficaci politiche pubbliche. In particolare, dopo aver discusso le caratteristiche salienti della concezione di creatività come processo sociale, focalizzeremo la nostra attenzione su come il capitale relazionale di una città possa costituire una risorsa critica su cui fare leva per sostenere lo sviluppo economico attraverso la creatività. Nel fare ciò, faremo riferimento ai modelli teorici sviluppati dalla letteratura sui network e sul capitale sociale e analizzeremo il caso di alcune città dell’Emilia-Romagna. In particolare, combineremo metodologie quantitative fondate su principi della Social Network Analysis (applicate al caso di Reggio Emilia) e metodi qualitativi della semiotica narrativa (applicati ai casi delle città di Modena e Parma). L’ultimo paragrafo discuterà le possibili implicazioni dei risultati evidenziando anche possibili future aree di ricerca.
Le città come reti creative / Montanari, Fabrizio; Bigi, Nicola. - STAMPA. - (2012), pp. 111-129.
Le città come reti creative
MONTANARI, Fabrizio;BIGI, nicola
2012
Abstract
Un ampio numero di studi ha recentemente analizzato il legame tra creatività e sviluppo economico evidenziando l’importante ruolo svolto dai territori come luoghi di produzione e scambio di conoscenza e di idee. Questa rivalutazione del ruolo del territorio è coerente con l’interpretazione della creatività come un processo sociale fortemente influenzato anche dal contesto economico, sociale e culturale di riferimento [Florida 2002; Perry-Smith e Shalley 2003]. In tal senso, un territorio può svolgere un ruolo molto importante sia attraverso le conoscenze accumulate in loco nel corso del tempo, sia attraverso i processi di clustering e di interazione sociale che in esso si sviluppano (e.g., Lazzeretti, Boix, Capone 2008; Rullani 2004; Sacco, Tavano Blessi 2005). Coerentemente con i risultati emersi dai numerosi studi condotti sul tema, è importante capire quali fattori possono influenzare positivamente le interazioni tra gli attori presenti in un territorio al fine di favorire la condivisione delle conoscenze, l’apprendimento reciproco e la contaminazione, tutte condizioni fondamentali per supportare la creatività e lo sviluppo economico di un territorio. Il presente capitolo si propone di adottare una prospettiva relazionale e di applicare alcuni dei modelli teorici e metodologici sviluppati dalla letteratura sul capitale sociale e sui network allo studio delle agglomerazioni delle attività creative presenti in un contesto urbano. L’obiettivo è quello di condurre uno studio esplorativo che possa contribuire al dibattito sulla relazione tra creatività e sviluppo economico, mostrando come la comprensione delle caratteristiche della struttura relazionale esistente tra i diversi attori presenti in un’area urbana possa essere un importante fattore da tenere in considerazione nell’implementazione di efficaci politiche pubbliche. In particolare, dopo aver discusso le caratteristiche salienti della concezione di creatività come processo sociale, focalizzeremo la nostra attenzione su come il capitale relazionale di una città possa costituire una risorsa critica su cui fare leva per sostenere lo sviluppo economico attraverso la creatività. Nel fare ciò, faremo riferimento ai modelli teorici sviluppati dalla letteratura sui network e sul capitale sociale e analizzeremo il caso di alcune città dell’Emilia-Romagna. In particolare, combineremo metodologie quantitative fondate su principi della Social Network Analysis (applicate al caso di Reggio Emilia) e metodi qualitativi della semiotica narrativa (applicati ai casi delle città di Modena e Parma). L’ultimo paragrafo discuterà le possibili implicazioni dei risultati evidenziando anche possibili future aree di ricerca.Pubblicazioni consigliate
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