Naltrexone: basi farmacologiche ed impiego clinico nella prevenzione delle recidive della tossicodipendenza da eroina

Il naltrexone è utilizzato soprattutto come farmaco aggiuntivo nella terapia integrata di riabilitazione psicosociale per il recupero dei dipendenti da morfinici. Un protocollo prevede la somministrazione giornaliera di 50 mg/os ma il Naltrexone può essere somministrato anche con altri protocolli. In un trattamento di mantenimento quello più utilizzato è il seguente: 1) Verificare preliminarmente con accertamenti urinari che il paziente è rimasto drug-free; questo stato dovrebbe essere verificato anche con il test al Narcan (Naloxone 0,4-0,8 mg i.v. o 0,8 mg sotto cute) 2) iniziare il trattamento aumentando progressivamente e lentamente la dose: questa fase viene di norma definita “induzione al naltrexone”. Un protocollo prevede di iniziare l’induzione al naltrexone con 10 mg il 1° giorno, 20 mg il 2° giorno, 30 mg il 3° giorno, 40 mg il 4° giorno e 50 mg il 5° giorno. Secondo altri autori il raggiungimento della dose di 50 mg in 5 giorni comporta un aumento dei “drop-outs” dovuto al fatto che i pazienti verificano se effettivamente l’effetto dell’eroina è bloccato fin dalla fase iniziale del trattamento, cioè quando la dose non è ancora sufficiente a produrre un blocco totale della durata di 24 ore. Questi autori consigliano quindi di iniziare il trattamento con 25 mg/os e, se non compaiono entro 1-2 ore segni di astinenza, di aumentare la dose fino a 50 mg nella stessa giornata. 3) Il trattamento può quindi proseguire con 50 mg/die/os o con 100 mg il Lunedì, 100 mg il Mercoledì e 150 mg il Venerdì/os/settimana e proseguire per mesi.