Il ritardo mentale o disabilità intellettiva è secondario o associato a molte differenti patologie croniche che si manifestano principalmente durante lo sviluppo. Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse nei confronti delle conseguenze neurocognitive derivanti da condizioni mediche o da terapie ad esse conseguenti, che coinvolgono, direttamente o indirettamente, il Sistema Nervoso Centrale (SNC). Gli effetti di condizioni mediche, come la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), l’asma o il diabete non sono né trasparenti né diretti. Le conseguenze sul versante neurocognitivo e neurocomportamentale sono il risultato non solo della condizione medica ma anche dell’interazione di quest’ultima e delle terapie ad essa necessarie con lo sviluppo, il tempo e le capacità di resilience. Le attuali ricerche suggeriscono che i profili neurocognitivi e i fenotipi comportamentali risultanti da una determinata condizione medica debbano essere considerati come la risultate di un algoritmo che esprime il rischio biologico, associato alle condizioni mediche, moderate dallo sviluppo del bambino, dall’età e dal periodo di insorgenza della malattia e, non ultima, dalla capacità di resilience del bambino, della famiglia, della scuola e della società in generale. In presenza di un danno al SNC la domanda che ci dobbiamo porre è: alla base del declino vi è un processo di natura biologica, psicologica o entrambi? E, più specificamente: la patologia o il trattamento hanno deteriorato un processo psicologico elementare (memoria, attenzione, funzioni esecutive), che svolge un ruolo critico nello sviluppo futuro del soggetto.
CONDIZIONI MEDICHE CHE POSSONO DETERMINARE DISABILITA' INTELLETTIVA / Blom, Johanna Maria Catharina; Ciotti, F; Lassi, S.. - STAMPA. - (2010), pp. 223-246.
CONDIZIONI MEDICHE CHE POSSONO DETERMINARE DISABILITA' INTELLETTIVA
BLOM, Johanna Maria Catharina;
2010
Abstract
Il ritardo mentale o disabilità intellettiva è secondario o associato a molte differenti patologie croniche che si manifestano principalmente durante lo sviluppo. Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse nei confronti delle conseguenze neurocognitive derivanti da condizioni mediche o da terapie ad esse conseguenti, che coinvolgono, direttamente o indirettamente, il Sistema Nervoso Centrale (SNC). Gli effetti di condizioni mediche, come la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), l’asma o il diabete non sono né trasparenti né diretti. Le conseguenze sul versante neurocognitivo e neurocomportamentale sono il risultato non solo della condizione medica ma anche dell’interazione di quest’ultima e delle terapie ad essa necessarie con lo sviluppo, il tempo e le capacità di resilience. Le attuali ricerche suggeriscono che i profili neurocognitivi e i fenotipi comportamentali risultanti da una determinata condizione medica debbano essere considerati come la risultate di un algoritmo che esprime il rischio biologico, associato alle condizioni mediche, moderate dallo sviluppo del bambino, dall’età e dal periodo di insorgenza della malattia e, non ultima, dalla capacità di resilience del bambino, della famiglia, della scuola e della società in generale. In presenza di un danno al SNC la domanda che ci dobbiamo porre è: alla base del declino vi è un processo di natura biologica, psicologica o entrambi? E, più specificamente: la patologia o il trattamento hanno deteriorato un processo psicologico elementare (memoria, attenzione, funzioni esecutive), che svolge un ruolo critico nello sviluppo futuro del soggetto.Pubblicazioni consigliate
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