L’attenzione e l’interesse nel proteggere i diritti, la salute e il benessere delle persone, adolescenti e bambini e del loro sviluppo è cresciuta in modo esponenziale nell’ultimo decennio. La trasformazione sociale che hanno subito l’infanzia e l’adolescenza nella società moderna riflette, e nello stesso tempo ritrae, il passaggio da una concezione che vede i genitori con piena e illimitata giurisdizione nei confronti dei loro figli, ad una visione nella quale il benessere dei minori e di persone con disabilita intellettiva è concepito sempre più come una distinta e indipendente responsabilità sociale per la quale sono richiesti investimenti nell’ambito dell’educazione, della salute e di altre istituzioni. Contemporaneamente, si è assistito ad una sempre più crescente mole di evidenze che il loro benessere e sviluppo è influenzato sia dalla famiglia che dalle istituzioni sociali, dalle norme e dai valori culturali prodotti dalla società stessa. Questa prospettiva vede la persona e il suo sviluppo come condizionata da ciascuna delle istituzioni presenti, la scuola, i servizi sociali e il sistema sanitario, i quali giocano un ruolo estremamente importante nel preparare l’individuo ad affrontare la società moderna e a diventare adulti, preparandoli alla vita che si fa strada in un mondo sempre più complesso. Considerando le numerose evidenze che vedono il benessere e la qualità di vita come un costrutto complesso e molto particolare, emerge la necessità di avere una concezione di salute comprensiva e integrata che rifletta le dinamiche (che influenzano la persona nell’arco della vita) proprie della natura dell’età dello sviluppo. Questo concetto dovrebbe essere basato sulle migliori evidenze scientifiche e fornire le basi sia per misurare sia per migliorare la qualità di vita e la salute delle persone con DI. Il riconoscimento che la salute ed il benessere sono il risultato di un’interazione tra fattori biologici psicologici socioculturali e fisici richiede che la qualità di vita venga promossa usando il legame tra i persone con DI, la famiglia e la comunità. Di conseguenza la QdV viene vista come una risorsa di ogni giorno non come un oggetto di vita. Questa definizione vede la QdV come una risorsa positiva che dà all’individuo la possibilità di interagire con il proprio ambiente e di rispondere alle necessità e ai cambiamenti della vita in modo suo. Inoltre, questa prospettiva incorpora la concezione di sviluppo e in particolare di uno dei principi fondamentali: l’ottimizzazione e il mantenimento del funzionamento nel corso del tempo.

Il concetto di qualità di vita nelle diverse età / Bertelli, M; Blom, Johanna Maria Catharina; Manzotti, S; Verri, A.. - STAMPA. - (2010), pp. 307-319.

Il concetto di qualità di vita nelle diverse età

BLOM, Johanna Maria Catharina;
2010

Abstract

L’attenzione e l’interesse nel proteggere i diritti, la salute e il benessere delle persone, adolescenti e bambini e del loro sviluppo è cresciuta in modo esponenziale nell’ultimo decennio. La trasformazione sociale che hanno subito l’infanzia e l’adolescenza nella società moderna riflette, e nello stesso tempo ritrae, il passaggio da una concezione che vede i genitori con piena e illimitata giurisdizione nei confronti dei loro figli, ad una visione nella quale il benessere dei minori e di persone con disabilita intellettiva è concepito sempre più come una distinta e indipendente responsabilità sociale per la quale sono richiesti investimenti nell’ambito dell’educazione, della salute e di altre istituzioni. Contemporaneamente, si è assistito ad una sempre più crescente mole di evidenze che il loro benessere e sviluppo è influenzato sia dalla famiglia che dalle istituzioni sociali, dalle norme e dai valori culturali prodotti dalla società stessa. Questa prospettiva vede la persona e il suo sviluppo come condizionata da ciascuna delle istituzioni presenti, la scuola, i servizi sociali e il sistema sanitario, i quali giocano un ruolo estremamente importante nel preparare l’individuo ad affrontare la società moderna e a diventare adulti, preparandoli alla vita che si fa strada in un mondo sempre più complesso. Considerando le numerose evidenze che vedono il benessere e la qualità di vita come un costrutto complesso e molto particolare, emerge la necessità di avere una concezione di salute comprensiva e integrata che rifletta le dinamiche (che influenzano la persona nell’arco della vita) proprie della natura dell’età dello sviluppo. Questo concetto dovrebbe essere basato sulle migliori evidenze scientifiche e fornire le basi sia per misurare sia per migliorare la qualità di vita e la salute delle persone con DI. Il riconoscimento che la salute ed il benessere sono il risultato di un’interazione tra fattori biologici psicologici socioculturali e fisici richiede che la qualità di vita venga promossa usando il legame tra i persone con DI, la famiglia e la comunità. Di conseguenza la QdV viene vista come una risorsa di ogni giorno non come un oggetto di vita. Questa definizione vede la QdV come una risorsa positiva che dà all’individuo la possibilità di interagire con il proprio ambiente e di rispondere alle necessità e ai cambiamenti della vita in modo suo. Inoltre, questa prospettiva incorpora la concezione di sviluppo e in particolare di uno dei principi fondamentali: l’ottimizzazione e il mantenimento del funzionamento nel corso del tempo.
2010
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE NELLA DISABILITA' INTELLETTIVA
9788861377042
Erickson
ITALIA
Il concetto di qualità di vita nelle diverse età / Bertelli, M; Blom, Johanna Maria Catharina; Manzotti, S; Verri, A.. - STAMPA. - (2010), pp. 307-319.
Bertelli, M; Blom, Johanna Maria Catharina; Manzotti, S; Verri, A.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/835489
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