Scopo dello studio prospettico era la valutazione dello stato anatomo-funzionale e del comportamento degli innesti ossei prelevati da metafisi tibiale, cresta iliaca, sinfisi mentoniera e calvaria in rapporto alla tipologia degli interventi sui mascellari nell’ambito della chirurgia pre-protesica. Si sono scelte, a questo scopo, 2 tipologie di innesto: ad “onlay “ sul mascellare superiore e “particolato” per sinus lift. Al fine di inquadrare correttamente l’età ossea di riferimento per lo studio si è compiuta una valutazione preliminare su ossa di cadaveri utilizzando gli archivi del Dipartimento di Anatomia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Da tale studio si è evidenziata una grossa differenza nella strutturazione ossea tra l’individuo giovane e l’anziano (tranne che per la cresta iliaca in soggetti sani) per cui si è stabilito di restringere lo studio su soggetti sani in una fasca di età compresa tra i 20 ed i 65 anni. Valutazioni cliniche, radiologiche, istologiche e mediante tecniche biomolecolari (individuazione dei mRNA per le BMP-2 e BMP-7 mediante Real Time PCR) sono state compiute sugli innesti subito dopo il prelievo ed in fase di riapertura a scopo implantologico (circa 4 mesi dopo). Per quanto riguarda gli innesti ad “onlay” dal punto di vista istologico, istomorfometrico e biomolecolare pare regnare una situazione di rimodellamento osseo assai ridotta in tutti i casi e la produzione delle BMPs esaminate non pare essere significatamene differente tra i campioni neppure con stimolo mediante PRP. Dal punto di vista del Trabecular Bone Volume (TBV), invece, si distingue dagli altri l’innesto di origine mentoniera che appare significativamente più denso. I migliori risultati clinici che, secondo diversi studi, sono propri della calvaria in rapporto ad un suo migliore rimodellamento non possono essare ascritti a situazioni anatomiche di partenza né a differente attività di rimodellamento (quantitativamente parlando) o a una diversa situazione biomolecolare in rapporto alle BMP-2 & BMP-7.
Studio comparativo di innesti autologhi da siti di prelievo diversi / Bertoldi, Carlo; Consolo, Ugo; Zaffe, Davide; Cossarizza, Andrea; Ceccherelli, G.. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - XV-3 (Suppl.):(2004), pp. 226-226. (Intervento presentato al convegno La prevenzione e la sicurezza per il professionista e l'utenza in odontoiatria tenutosi a Roma nel 21-24 Aprile - 2004).
Studio comparativo di innesti autologhi da siti di prelievo diversi.
BERTOLDI, Carlo;CONSOLO, Ugo;ZAFFE, Davide;COSSARIZZA, Andrea;
2004
Abstract
Scopo dello studio prospettico era la valutazione dello stato anatomo-funzionale e del comportamento degli innesti ossei prelevati da metafisi tibiale, cresta iliaca, sinfisi mentoniera e calvaria in rapporto alla tipologia degli interventi sui mascellari nell’ambito della chirurgia pre-protesica. Si sono scelte, a questo scopo, 2 tipologie di innesto: ad “onlay “ sul mascellare superiore e “particolato” per sinus lift. Al fine di inquadrare correttamente l’età ossea di riferimento per lo studio si è compiuta una valutazione preliminare su ossa di cadaveri utilizzando gli archivi del Dipartimento di Anatomia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Da tale studio si è evidenziata una grossa differenza nella strutturazione ossea tra l’individuo giovane e l’anziano (tranne che per la cresta iliaca in soggetti sani) per cui si è stabilito di restringere lo studio su soggetti sani in una fasca di età compresa tra i 20 ed i 65 anni. Valutazioni cliniche, radiologiche, istologiche e mediante tecniche biomolecolari (individuazione dei mRNA per le BMP-2 e BMP-7 mediante Real Time PCR) sono state compiute sugli innesti subito dopo il prelievo ed in fase di riapertura a scopo implantologico (circa 4 mesi dopo). Per quanto riguarda gli innesti ad “onlay” dal punto di vista istologico, istomorfometrico e biomolecolare pare regnare una situazione di rimodellamento osseo assai ridotta in tutti i casi e la produzione delle BMPs esaminate non pare essere significatamene differente tra i campioni neppure con stimolo mediante PRP. Dal punto di vista del Trabecular Bone Volume (TBV), invece, si distingue dagli altri l’innesto di origine mentoniera che appare significativamente più denso. I migliori risultati clinici che, secondo diversi studi, sono propri della calvaria in rapporto ad un suo migliore rimodellamento non possono essare ascritti a situazioni anatomiche di partenza né a differente attività di rimodellamento (quantitativamente parlando) o a una diversa situazione biomolecolare in rapporto alle BMP-2 & BMP-7.File | Dimensione | Formato | |
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