L’attivita del platelet-rich plasma (PRP) sulla rigenerazione ossea è stata valutata su colture cellulari “in vitro” ed “in vivo”. Una volta compiuto un espianto osseo, parte di questo materiale, con il preventivo consenso informato del paziente, era posto in coltura cellulare con 2 modalità: coltivando l’intero trabecolato, senza estrarne la cellularità e coltivando la cellularità, estratta con metodi fisici dall’osso raccolto. In entrambi i casi si sviluppavano colture in terreni arricchiti o meno con PRP. Su tali espianti si eseguono valutazioni morfologiche, micromorfologiche, antigeniche, per mezzo della citofluorimetria, e biomolecolari, andando ad analizzare la produzione di mRNA per le BMP2 e 7 tramite la REAL TIME PCR. In vivo, il PRP era appilicato su una popolazione di 30 difetti cistici odontogeni apicali (resistenti alla terapia endodontica e di diametro * di 2cm) e di 12 siti atrofici mascellari bilaterali (grado IV-VI secondo Cawood e Howell) sovrapponibili. In alcuni difetti cistici il PRP è testato da solo come gel di riempimento, , addizionato ad osso autologo in altri difetti cistici ed in uno dei due seni mascellari. Tali interventi vengono confrontati tra loro ed in rapporto al solo osso autologo, rispettivamente, impiegato come riempitivo in altri difetti cistici e nei sinus lift nel seno mascellare controlaterale a quello in cui l’osso era utilizzato con PRP. I confronti, in questo campo, avvengono su base clinica, radiologica (completa di analisi densitometrica) ed istologica Le colture presentano risultati morfologici contrastanti nei due diversi casi in cui nelle fiasche si coltivi l’intero trabecolato o le sole cellule estratte dall’espianto osseo. Nel primo caso il PRP parrebbe favorire la formazione di tessuto calcifico; non così nel secondo caso in cui le colture hanno un aspetto del tutto sovrapponibile. I risultari micromorfologici ed antigenici citofluorimentrici parrebbero indicare la presenza di una popolazione cellulare attivata pro-osteogenetica nelle colture trattate con PRP. I risultati derivanti dalla REAL TIME PCR rilevano capacità di induzione delle BMPs studiate, da parte del PRP, presente ma non eclatante. I risultati “in vivo” sembrerebbero confermare la capacità del PRP di causare una accelerazione dei processi di guarigione e di osteogenesi nel caso in cui l’ambiente sia “condizionato” dalla presenza di tessuto osseo. I limiti temporali, tuttavia parrebbero essere molto importanti e l’azione del PRP sembrerebbe vantaggiosa fino a non oltre i 4/5 mesi dall’intervento di innesto. Tali risultati, che potrebbero essere contigui a quelli ottenuti “in vitro”, necessitano tuttavia di ulteriori studi e conferme.

Efficacia del PRP nella riparazione dei difetti ossei / Consolo, Ugo; Bertoldi, Carlo; Ceccherelli, G.; Cossarizza, Andrea; Zaffe, Davide. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - XIII-3 (Suppl):(2002), pp. 154-154. (Intervento presentato al convegno L'odontoiatria del III millennio tenutosi a Roma nel 10-13 Aprile).

Efficacia del PRP nella riparazione dei difetti ossei.

CONSOLO, Ugo;BERTOLDI, Carlo;COSSARIZZA, Andrea;ZAFFE, Davide
2002

Abstract

L’attivita del platelet-rich plasma (PRP) sulla rigenerazione ossea è stata valutata su colture cellulari “in vitro” ed “in vivo”. Una volta compiuto un espianto osseo, parte di questo materiale, con il preventivo consenso informato del paziente, era posto in coltura cellulare con 2 modalità: coltivando l’intero trabecolato, senza estrarne la cellularità e coltivando la cellularità, estratta con metodi fisici dall’osso raccolto. In entrambi i casi si sviluppavano colture in terreni arricchiti o meno con PRP. Su tali espianti si eseguono valutazioni morfologiche, micromorfologiche, antigeniche, per mezzo della citofluorimetria, e biomolecolari, andando ad analizzare la produzione di mRNA per le BMP2 e 7 tramite la REAL TIME PCR. In vivo, il PRP era appilicato su una popolazione di 30 difetti cistici odontogeni apicali (resistenti alla terapia endodontica e di diametro * di 2cm) e di 12 siti atrofici mascellari bilaterali (grado IV-VI secondo Cawood e Howell) sovrapponibili. In alcuni difetti cistici il PRP è testato da solo come gel di riempimento, , addizionato ad osso autologo in altri difetti cistici ed in uno dei due seni mascellari. Tali interventi vengono confrontati tra loro ed in rapporto al solo osso autologo, rispettivamente, impiegato come riempitivo in altri difetti cistici e nei sinus lift nel seno mascellare controlaterale a quello in cui l’osso era utilizzato con PRP. I confronti, in questo campo, avvengono su base clinica, radiologica (completa di analisi densitometrica) ed istologica Le colture presentano risultati morfologici contrastanti nei due diversi casi in cui nelle fiasche si coltivi l’intero trabecolato o le sole cellule estratte dall’espianto osseo. Nel primo caso il PRP parrebbe favorire la formazione di tessuto calcifico; non così nel secondo caso in cui le colture hanno un aspetto del tutto sovrapponibile. I risultari micromorfologici ed antigenici citofluorimentrici parrebbero indicare la presenza di una popolazione cellulare attivata pro-osteogenetica nelle colture trattate con PRP. I risultati derivanti dalla REAL TIME PCR rilevano capacità di induzione delle BMPs studiate, da parte del PRP, presente ma non eclatante. I risultati “in vivo” sembrerebbero confermare la capacità del PRP di causare una accelerazione dei processi di guarigione e di osteogenesi nel caso in cui l’ambiente sia “condizionato” dalla presenza di tessuto osseo. I limiti temporali, tuttavia parrebbero essere molto importanti e l’azione del PRP sembrerebbe vantaggiosa fino a non oltre i 4/5 mesi dall’intervento di innesto. Tali risultati, che potrebbero essere contigui a quelli ottenuti “in vitro”, necessitano tuttavia di ulteriori studi e conferme.
2002
XIII-3 (Suppl)
154
154
Consolo, Ugo; Bertoldi, Carlo; Ceccherelli, G.; Cossarizza, Andrea; Zaffe, Davide
Efficacia del PRP nella riparazione dei difetti ossei / Consolo, Ugo; Bertoldi, Carlo; Ceccherelli, G.; Cossarizza, Andrea; Zaffe, Davide. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - XIII-3 (Suppl):(2002), pp. 154-154. (Intervento presentato al convegno L'odontoiatria del III millennio tenutosi a Roma nel 10-13 Aprile).
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