Il Decreto Sicurezza del febbraio 2009, divenuto Legge 94, Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, è stato ampiamente dibattuto; l’elemento principale, che ha toccato da vicino le professioni della salute, è stato la proposta di abrogazione del divieto di segnalazione della persona immigrata in condizione di irregolarità, contenuto nel Decreto Legislativo 286 del 1998 (TU). Dopo lunghi dibattiti e mobilitazioni da parte degli addetti ai lavori, ampiamente documentati da tutti i mezzi dell’informazione, l'approvazione definitiva della legge ha introdotto il reato di clandestinità con dovere di denuncia all'autorità giudiziaria, ma ha mantenuto l’esenzione, a tale obbligo, degli operatori sanitari e dei presidi della scuola dell'obbligo. Il quadro normativo lascia un margine di ambiguità: l’obbligo di denuncia non esclude medici e infermieri, in quanto pubblico ufficiali/incaricati di pubblico servizio, ma la persistenza in vigore dell’articolo del TU vieta la denuncia, per queste figure professionali. Tali elementi lasciano dubbi in merito all’effettiva conoscenza di quanto sopra, da parte degli operatori della salute. L’obiettivo della ricerca è di analizzare la conoscenza degli infermieri riguardo la normativa vigente che regola l’accesso alle prestazioni per gli stranieri irregolari. E' stato somministrato un questionario strutturato ex novo e testato su un gruppo di infermieri ospedalieri, estraneo al campione. L'indagine si è svolta su un campione di duecento infermieri ospedalieri selezionati con modalità random. Risultati I risultati mostrano che dai cinquantatre questionari rientrati, la maggior parte degli infermieri riferisce contatti con la popolazione immigrata con frequenza giornaliera (62%). Il 25% degli infermieri è a conoscenza della nuova legge; il 47% riferisce di conoscere la legge parzialmente, il 28% di non esserne a conoscenza. Quasi il 70% degli infermieri ha ricevuto informazioni dai media. Alla domanda che indaga a quali figure professionali la legge fa riferimento, il 51% ha risposto “medico, in quanto pubblico ufficiale, e infermiere in quanto incaricato di pubblico servizio”. Il 24% risponde che la nuova legge riguarda solo il medico. Il 26% riporta che il paziente irregolare, in accesso ai servizi, è tenuto a esibire i propri documenti, il 40% risponde che non esiste tale obbligo; per il 15% non c’è chiarezza sull’argomento. Il 17% dichiara l’obbligo, da parte degli operatori, di segnalare lo straniero irregolare, il 19% risponde che è prevista segnalazione solo in caso di obbligatorietà di referto, il 64% riferisce mancanza di chiarezza. L’81% degli infermieri, dunque, non è a conoscenza delle predisposizioni della legge e a conferma di ciò, solo tre infermieri su cinquantatre si ritengono adeguatamente informati (6% versus 92%). Conclusione Nonostante i riferiti contatti quotidiani con la popolazione immigrata, solo un quarto del campione riferisce di conoscere la regolamentazione agli accessi prevista dalla legge in oggetto. Solo il 19% degli infermieri risulta a conoscenza di quanto previsto dalla legge effettiva concernente l’accesso alle prestazioni. La poca responsività del campione (rientro del 26.5% dei questionari) reca un’ulteriore riflessione relativa a un’ulteriore sottostima del dato: è, infatti, possibile che gli operatori che hanno collaborato siano in un qualche modo maggiormente interessati (dunque informati) sull’argomento.

Gli infermieri e la Legge Sicurezza. Indagine sul livello di conoscenza della normativa / I., Cortesi; Mecugni, Daniela; M., Iemmi; C., Gradellini. - STAMPA. - (2012), pp. 228-228. (Intervento presentato al convegno XII Congresso nazionale SIMM. Migrazione, salute e crisi. Coesione sociale, partecipazione e reti per una salute senza esclusioni. tenutosi a Viterbo nel 10 -12 ottobre).

Gli infermieri e la Legge Sicurezza. Indagine sul livello di conoscenza della normativa

MECUGNI, Daniela;
2012

Abstract

Il Decreto Sicurezza del febbraio 2009, divenuto Legge 94, Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, è stato ampiamente dibattuto; l’elemento principale, che ha toccato da vicino le professioni della salute, è stato la proposta di abrogazione del divieto di segnalazione della persona immigrata in condizione di irregolarità, contenuto nel Decreto Legislativo 286 del 1998 (TU). Dopo lunghi dibattiti e mobilitazioni da parte degli addetti ai lavori, ampiamente documentati da tutti i mezzi dell’informazione, l'approvazione definitiva della legge ha introdotto il reato di clandestinità con dovere di denuncia all'autorità giudiziaria, ma ha mantenuto l’esenzione, a tale obbligo, degli operatori sanitari e dei presidi della scuola dell'obbligo. Il quadro normativo lascia un margine di ambiguità: l’obbligo di denuncia non esclude medici e infermieri, in quanto pubblico ufficiali/incaricati di pubblico servizio, ma la persistenza in vigore dell’articolo del TU vieta la denuncia, per queste figure professionali. Tali elementi lasciano dubbi in merito all’effettiva conoscenza di quanto sopra, da parte degli operatori della salute. L’obiettivo della ricerca è di analizzare la conoscenza degli infermieri riguardo la normativa vigente che regola l’accesso alle prestazioni per gli stranieri irregolari. E' stato somministrato un questionario strutturato ex novo e testato su un gruppo di infermieri ospedalieri, estraneo al campione. L'indagine si è svolta su un campione di duecento infermieri ospedalieri selezionati con modalità random. Risultati I risultati mostrano che dai cinquantatre questionari rientrati, la maggior parte degli infermieri riferisce contatti con la popolazione immigrata con frequenza giornaliera (62%). Il 25% degli infermieri è a conoscenza della nuova legge; il 47% riferisce di conoscere la legge parzialmente, il 28% di non esserne a conoscenza. Quasi il 70% degli infermieri ha ricevuto informazioni dai media. Alla domanda che indaga a quali figure professionali la legge fa riferimento, il 51% ha risposto “medico, in quanto pubblico ufficiale, e infermiere in quanto incaricato di pubblico servizio”. Il 24% risponde che la nuova legge riguarda solo il medico. Il 26% riporta che il paziente irregolare, in accesso ai servizi, è tenuto a esibire i propri documenti, il 40% risponde che non esiste tale obbligo; per il 15% non c’è chiarezza sull’argomento. Il 17% dichiara l’obbligo, da parte degli operatori, di segnalare lo straniero irregolare, il 19% risponde che è prevista segnalazione solo in caso di obbligatorietà di referto, il 64% riferisce mancanza di chiarezza. L’81% degli infermieri, dunque, non è a conoscenza delle predisposizioni della legge e a conferma di ciò, solo tre infermieri su cinquantatre si ritengono adeguatamente informati (6% versus 92%). Conclusione Nonostante i riferiti contatti quotidiani con la popolazione immigrata, solo un quarto del campione riferisce di conoscere la regolamentazione agli accessi prevista dalla legge in oggetto. Solo il 19% degli infermieri risulta a conoscenza di quanto previsto dalla legge effettiva concernente l’accesso alle prestazioni. La poca responsività del campione (rientro del 26.5% dei questionari) reca un’ulteriore riflessione relativa a un’ulteriore sottostima del dato: è, infatti, possibile che gli operatori che hanno collaborato siano in un qualche modo maggiormente interessati (dunque informati) sull’argomento.
2012
XII Congresso nazionale SIMM. Migrazione, salute e crisi. Coesione sociale, partecipazione e reti per una salute senza esclusioni.
Viterbo
10 -12 ottobre
228
228
I., Cortesi; Mecugni, Daniela; M., Iemmi; C., Gradellini
Gli infermieri e la Legge Sicurezza. Indagine sul livello di conoscenza della normativa / I., Cortesi; Mecugni, Daniela; M., Iemmi; C., Gradellini. - STAMPA. - (2012), pp. 228-228. (Intervento presentato al convegno XII Congresso nazionale SIMM. Migrazione, salute e crisi. Coesione sociale, partecipazione e reti per una salute senza esclusioni. tenutosi a Viterbo nel 10 -12 ottobre).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/815489
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