Tumori ginecologici

Introduzione: Le neoplasie ginecologiche, ovvero le neoplasie che insorgono nell’apparato riproduttivo femminile sono, con più di un milione di nuovi casi all’anno il secondo tipo di neoplasia più diffuso nel mondo dopo il carcinoma della mammella e la prima causa di morte con circa 500.000 decessi annui. In Italia, con 14.949 nuovi casi e 5.719 decessi all’anno rappresentano il terzo tipo di neoplasia più diffuso dopo il carcinoma della mammella e del colon-retto e la quarta causa di morte dopo il carcinoma della mammella, del colon-retto e del polmone (GLOBOCAN 2008). I cinque tipi più frequenti di neoplasie ginecologiche sono il carcinoma della cervice uterina, il carcinoma del corpo dell’utero, il carcinoma dell’ovaio, il carcinoma della vulva ed il carcinoma della vagina. Sebbene spesso si tenda a raggruppare questo tipo di neoplasie con il termine di neoplasie ginecologiche, è opportuno ricordare che ognuna di queste neoplasie costituisce un’entità unica, che esordisce con segni e sintomi propri e che presenta prognosi e possibilità terapeutiche differenti. Tutte le donne sono a rischio di sviluppare una neoplasia ginecologica, ma il rischio tende ad incrementare in rapporto all’età. Tra i fattori di rischio, l’unico agente con un rapporto etiopatogenetico certo è l’HPV per il carcinoma della cervice uterina e per alcuni carcinomi della vulva e della vagina. I segni e sintomi più comuni di esordio delle neoplasie ginecologiche sono il sanguinamento vaginale anomalo, intermestruale o post-coitale, il dolore pelvico o addominale, il cambiamento dell’alvo, il bruciore in sede vulvo-vaginale. Il trattamento delle neoplasie ginecologiche si basa sulla chirurgia, sulla chemioterapia e sulla radioterapia, le cui modalità di impiego e finalità sono stabiliti solo dopo un’accurata stadiazione di malattia.