L’aumento continuo nel numero e nella tipologia dei pazienti immunocompromessi comporta un continuo incremento dei casi di infezioni fungine invasive (IFI), il cui esito infausto è spesso ascrivibile al ritardo nella diagnosi e conseguentemente all’impossibilità di instaurare una precoce ed appropriata terapia antifungina. La candidosi invasiva (IC), particolarmente frequente, riveste un ruolo di primaria importanza tra le IFI, visto anche l’elevato tasso di mortalità (30-50%). I metodi comunemente impiegati nella diagnosi di IFI sono spesso caratterizzati da lunghi tempi di indagine oltre che da scarsa sensibilità e specificità. Grazie all’impiego di nuove tecnologie particolarmente versatili e molto sensibili (es: microarray proteici), studi recenti hanno riproposto la sierologia come percorso diagnostico rilevante nella identificazione rapida e precoce di IC. In particolare, sono state fornite le prime evidenze circa la presenza di specifici marker immunologici in grado di portare alla distinzione tra pazienti affetti da IC e soggetti di controllo. Alla luce di questi dati, abbiamo messo a punto un microarray proteico per la rilevazione dei titoli anticorpali IgG nei confronti di 10 diversi antigeni ricombinanti di C. albicans (Adh, Als-3, Bgl-2, Fba, Grp, Hwp-1, Pdc, Pgk e due diverse forme ricombinanti di Eno-1) e di 1 antigene purificato (Eno-1) dalla parete. Mediante questo chip, vengono saggiati sieri da diverse categorie di soggetti (pazienti affetti da IC, pazienti ospedalizzati per patologie non IFI e soggetti sani di controllo). I dati finora ottenuti mostrano come i livelli di anticorpi nei confronti di alcuni antigeni, in particolare Eno-1, Grp e Pgk, siano più alti nei pazienti con IC rispetto alle altre categorie di soggetti considerati. Una volta acquisiti sufficienti dati, verranno fatte valutazioni di tipo statistico e sarà quindi possibile stabilire l’efficacia di questo nuovo percorso di indagine, sia nell’individuazione che nel monitoraggio di soggetti con e/o a rischio di IFI.
PROFILO DELLA RISPOSTA ANTICORPALE A CANDIDA ALBICANS IN DIFFERENTI CATEGORIE DI PAZIENTI A RISCHIO DI INFEZIONI FUNGINE INVASIVE / Baschieri, MARIA CRISTINA; Ardizzoni, Andrea; Manca, Lidia; Saez Roson, Arantza; Bugli, Francesca; Paroni Sterbini, Francesco; Orsi, Carlotta Francesca; Sanguinetti, Maurizio; Posteraro, Brunella; Moragues, Maria Dolores; Blasi, Elisabetta. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 105-105.
PROFILO DELLA RISPOSTA ANTICORPALE A CANDIDA ALBICANS IN DIFFERENTI CATEGORIE DI PAZIENTI A RISCHIO DI INFEZIONI FUNGINE INVASIVE
BASCHIERI, MARIA CRISTINA;ARDIZZONI, Andrea;MANCA, LIDIA;ORSI, Carlotta Francesca;BLASI, Elisabetta
2012
Abstract
L’aumento continuo nel numero e nella tipologia dei pazienti immunocompromessi comporta un continuo incremento dei casi di infezioni fungine invasive (IFI), il cui esito infausto è spesso ascrivibile al ritardo nella diagnosi e conseguentemente all’impossibilità di instaurare una precoce ed appropriata terapia antifungina. La candidosi invasiva (IC), particolarmente frequente, riveste un ruolo di primaria importanza tra le IFI, visto anche l’elevato tasso di mortalità (30-50%). I metodi comunemente impiegati nella diagnosi di IFI sono spesso caratterizzati da lunghi tempi di indagine oltre che da scarsa sensibilità e specificità. Grazie all’impiego di nuove tecnologie particolarmente versatili e molto sensibili (es: microarray proteici), studi recenti hanno riproposto la sierologia come percorso diagnostico rilevante nella identificazione rapida e precoce di IC. In particolare, sono state fornite le prime evidenze circa la presenza di specifici marker immunologici in grado di portare alla distinzione tra pazienti affetti da IC e soggetti di controllo. Alla luce di questi dati, abbiamo messo a punto un microarray proteico per la rilevazione dei titoli anticorpali IgG nei confronti di 10 diversi antigeni ricombinanti di C. albicans (Adh, Als-3, Bgl-2, Fba, Grp, Hwp-1, Pdc, Pgk e due diverse forme ricombinanti di Eno-1) e di 1 antigene purificato (Eno-1) dalla parete. Mediante questo chip, vengono saggiati sieri da diverse categorie di soggetti (pazienti affetti da IC, pazienti ospedalizzati per patologie non IFI e soggetti sani di controllo). I dati finora ottenuti mostrano come i livelli di anticorpi nei confronti di alcuni antigeni, in particolare Eno-1, Grp e Pgk, siano più alti nei pazienti con IC rispetto alle altre categorie di soggetti considerati. Una volta acquisiti sufficienti dati, verranno fatte valutazioni di tipo statistico e sarà quindi possibile stabilire l’efficacia di questo nuovo percorso di indagine, sia nell’individuazione che nel monitoraggio di soggetti con e/o a rischio di IFI.Pubblicazioni consigliate
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