Nel contributo si presenta la continuità educativa e didattica all'interno del più complesso rapporto che si stabilisce tra cultura ed educazione. La scuola, infatti, è un prodotto culturale (un artefatto). La transizione tra un contesto educativo (la scuola dell'infanzia) e l'altro (la scuola primaria) riguarda anche questo rapporto. L’aspetto problematico della transizione che si vuole indagare sta nel fatto che mentre l’elemento naturale si sviluppa senza soluzioni di continuità, su una linea continua, un continuum (il bambino è sempre lo stesso anche se cambiano le sue caratteristiche, psico-fisiche, sociali, culturali e affettive), l’elemento artificiale (cioè il curricolo, l’organizzazione didattica, i tempi e gli spazi dell’azione educativa, la formazione e l’azione degli insegnanti, i metodi di valutazione, la normativa ecc.) si presenta invece con elementi di forte discontinuità, come un sistema discreto. In questa prospettiva la continuità è rappresentata dal bambino stesso e dal suo mondo, la discontinuità dalla scuola, che a ogni passaggio cambia più o meno radicalmente il suo assetto (curricolo, organizzazione didattica, funzione docente, tempi e spazi dell’azione educativa, metodi di valutazione ecc.). Uno dei passaggi dove la soluzione di continuità (la discontinuità) è più forte è proprio quello che avviene tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Si tratta, appunto, di una transizione importante, da ogni punto di vista, sia da quello del bambino sia da quello della società e dell’istituzione scolastica.
Continuità, discontinuità e punti di vista / Cecconi, Luciano. - STAMPA. - (2012), pp. 15-21.
Continuità, discontinuità e punti di vista
CECCONI, Luciano
2012
Abstract
Nel contributo si presenta la continuità educativa e didattica all'interno del più complesso rapporto che si stabilisce tra cultura ed educazione. La scuola, infatti, è un prodotto culturale (un artefatto). La transizione tra un contesto educativo (la scuola dell'infanzia) e l'altro (la scuola primaria) riguarda anche questo rapporto. L’aspetto problematico della transizione che si vuole indagare sta nel fatto che mentre l’elemento naturale si sviluppa senza soluzioni di continuità, su una linea continua, un continuum (il bambino è sempre lo stesso anche se cambiano le sue caratteristiche, psico-fisiche, sociali, culturali e affettive), l’elemento artificiale (cioè il curricolo, l’organizzazione didattica, i tempi e gli spazi dell’azione educativa, la formazione e l’azione degli insegnanti, i metodi di valutazione, la normativa ecc.) si presenta invece con elementi di forte discontinuità, come un sistema discreto. In questa prospettiva la continuità è rappresentata dal bambino stesso e dal suo mondo, la discontinuità dalla scuola, che a ogni passaggio cambia più o meno radicalmente il suo assetto (curricolo, organizzazione didattica, funzione docente, tempi e spazi dell’azione educativa, metodi di valutazione ecc.). Uno dei passaggi dove la soluzione di continuità (la discontinuità) è più forte è proprio quello che avviene tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Si tratta, appunto, di una transizione importante, da ogni punto di vista, sia da quello del bambino sia da quello della società e dell’istituzione scolastica.File | Dimensione | Formato | |
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