Il saggio analizza l'opera del videoartista M. Barney, CREMASTER Cycle, da un punto di vista intermediale. I cinque film d'artista e l'universo poliepressivo che li circonda (foto, oggetti di scena, sculture, esposizioni museali, performance, ecc) sono studiati come un macrotesto che mira ad una coerenza profonda, nonostante la sua multiforme visionarietà. Un insieme organizzato che presenta problemi di traduzione e di reinterpretazione, sia dal punto di vista "figurativo" sia da quello "figurale". Polimorfismo e multimodalità sono alla base del processo creativo del CREMASTER Cycle, sia nelle sue relazioni intratestuali, interne ai vari livelli, che nelle sue relazioni intertestuali, sempre giocate sulla traduzione e la reinterpretazione. Il saggio lo argomenta indagando l'esplicita operazione di rifacimento dei generi del cinema classico hollywoodiano, tra il western e il musical, l'horror e il gangster, ma anche l'uso della danza nelle sue forme più codificate. L'analisi della costruzione di un mutuo dispositivo di "attivazione" tra il cinema e gli altri sistemi artistici, permette di definire l'opera di Barney come transmediale, poiché ogni arte, o meglio ogni medium, entra in un processo di reciproca fusione e trasformazione, in una logica del rifacimento e del remix.
Cremaster Cycle tra cinema e danza / Dusi, Nicola Maria. - STAMPA. - 32:(2012), pp. 103-132.
Cremaster Cycle tra cinema e danza
DUSI, Nicola Maria
2012
Abstract
Il saggio analizza l'opera del videoartista M. Barney, CREMASTER Cycle, da un punto di vista intermediale. I cinque film d'artista e l'universo poliepressivo che li circonda (foto, oggetti di scena, sculture, esposizioni museali, performance, ecc) sono studiati come un macrotesto che mira ad una coerenza profonda, nonostante la sua multiforme visionarietà. Un insieme organizzato che presenta problemi di traduzione e di reinterpretazione, sia dal punto di vista "figurativo" sia da quello "figurale". Polimorfismo e multimodalità sono alla base del processo creativo del CREMASTER Cycle, sia nelle sue relazioni intratestuali, interne ai vari livelli, che nelle sue relazioni intertestuali, sempre giocate sulla traduzione e la reinterpretazione. Il saggio lo argomenta indagando l'esplicita operazione di rifacimento dei generi del cinema classico hollywoodiano, tra il western e il musical, l'horror e il gangster, ma anche l'uso della danza nelle sue forme più codificate. L'analisi della costruzione di un mutuo dispositivo di "attivazione" tra il cinema e gli altri sistemi artistici, permette di definire l'opera di Barney come transmediale, poiché ogni arte, o meglio ogni medium, entra in un processo di reciproca fusione e trasformazione, in una logica del rifacimento e del remix.File | Dimensione | Formato | |
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