Nonostante la sempre più massiccia presenza commerciale di materiali alloplastici ed eterologhi per la chirurgia oro-maxillo-facciale, l'impiego di osso autologo è, comunque, universalmente ritenuto il più affidabile, sicuro e quello che offre i migliori risultati. L'unico inconveniente legato all'uso di quest'ultimo materiale è il costo biologico (necessità, quasi costante, di prelievo in sedi secondarie rispetto a quella d'intervento) e sociale (legato all'allungarsi dei tempi di intervento). Da queste considerazioni sono scaturite le proposte più diverse di zone donatrici. Gli autori hanno studiato la tecnica di prelievo osseo dall'olecrano applicata in campo Oro-Maxillo-Facciale per fini eminentemente pre-protesici. Il prelievo dall'olecrano, infatti, è comunemente utilizzato in campo ortopedico ed otorinolaringologico, ma non è stato mai proposto nel nostro settore di ricerca. Gli autori studiano le caratteristiche dell'accesso alla zona olecranica con tassello osseo corticale che può arrivare a dimensioni di 25x10 mm e con un volume di osso spongioso prelevabile che varia tra i 2 e i 4 CC. Lo studio è stato condotto in 9 casi di rialzo del pavimento del seno mascellare ed in 3 casi per riempimenti di difetti ossei di varia natura. Secondo le valutazioni degli autori il prelievo osseo olecranico può rappresentare, in una tale tipologia di interventi e nei casi in cui la carenza ossea sia compatibile, un metodo di elezione. Codice: IT\ICCU\AQ1\0020032

Prelievo d'osso dall'olecrano: proposta d'utilizzo in campo oro-maxillo-facciale." / Chiarini, Luigi; DE SANTIS, Giorgio; Bertoldi, Carlo. - STAMPA. - 1:(1996), pp. 105-108. (Intervento presentato al convegno Dalla ricerca alla clinica tenutosi a Roma nel 27-30 Marzo 1996).

Prelievo d'osso dall'olecrano: proposta d'utilizzo in campo oro-maxillo-facciale."

CHIARINI, Luigi;DE SANTIS, Giorgio;BERTOLDI, Carlo
1996

Abstract

Nonostante la sempre più massiccia presenza commerciale di materiali alloplastici ed eterologhi per la chirurgia oro-maxillo-facciale, l'impiego di osso autologo è, comunque, universalmente ritenuto il più affidabile, sicuro e quello che offre i migliori risultati. L'unico inconveniente legato all'uso di quest'ultimo materiale è il costo biologico (necessità, quasi costante, di prelievo in sedi secondarie rispetto a quella d'intervento) e sociale (legato all'allungarsi dei tempi di intervento). Da queste considerazioni sono scaturite le proposte più diverse di zone donatrici. Gli autori hanno studiato la tecnica di prelievo osseo dall'olecrano applicata in campo Oro-Maxillo-Facciale per fini eminentemente pre-protesici. Il prelievo dall'olecrano, infatti, è comunemente utilizzato in campo ortopedico ed otorinolaringologico, ma non è stato mai proposto nel nostro settore di ricerca. Gli autori studiano le caratteristiche dell'accesso alla zona olecranica con tassello osseo corticale che può arrivare a dimensioni di 25x10 mm e con un volume di osso spongioso prelevabile che varia tra i 2 e i 4 CC. Lo studio è stato condotto in 9 casi di rialzo del pavimento del seno mascellare ed in 3 casi per riempimenti di difetti ossei di varia natura. Secondo le valutazioni degli autori il prelievo osseo olecranico può rappresentare, in una tale tipologia di interventi e nei casi in cui la carenza ossea sia compatibile, un metodo di elezione. Codice: IT\ICCU\AQ1\0020032
1996
Dalla ricerca alla clinica
Roma
27-30 Marzo 1996
1
105
108
Chiarini, Luigi; DE SANTIS, Giorgio; Bertoldi, Carlo
Prelievo d'osso dall'olecrano: proposta d'utilizzo in campo oro-maxillo-facciale." / Chiarini, Luigi; DE SANTIS, Giorgio; Bertoldi, Carlo. - STAMPA. - 1:(1996), pp. 105-108. (Intervento presentato al convegno Dalla ricerca alla clinica tenutosi a Roma nel 27-30 Marzo 1996).
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