La conservazione di germoplasma, di corrente o potenziale valore, si profila come un sicuro investimento per poter disporre, anche in futuro, di preziose risorse genetiche per le specie di interesse agrario. Si assiste spesso alla scomparsa di antiche varietà locali e di specie selvatiche parentali di nuove cultivars, le quali presentano elevata variabilità genetica e buona adattabilità alle condizioni ambientali del luogo di origine e/o di coltivazione. La severa e continua selezione di sempre nuove varietà infatti, se da un lato ha consentito di disporre di prodotti di elevata qualità, ha inevitabilmente comportato una severa erosione delle risorse genetiche delle piante coltivate, con una diminuzione della resistenza a stress di natura abiotica e biotica. Risultano quindi di fondamentale importanza le attività di conservazione ex situ, come ad esempio la costituzione di banche del germoplasma vegetale che, se affiancate a vivai di campo per il periodico rinnovo del materiale conservato, possono garantire sopravvivenza ai pool genici vegetali. Presso il Centro Interdipartimentale Biogest-Siteia è stato sviluppato, a partire dal 2011, un progetto che prevede la realizzazione di una banca del germoplasma per la conservazione e la valorizzazione di cereali, in particolare di varietà di frumento tenero (Triticum aestivum L.), con diversi scopi congiunti: - effettuare la raccolta, la conservazione e lo scambio delle sementi; - conservare varietà autoctone che possono essere valorizzate attraverso la produzione di prodotti tipici, a tutela delle tradizioni locali; - effettuare descrizioni morfometriche corredate da immagini digitali; - applicare protocolli per l’analisi metabolica delle sementi. Ad ogni accessione della banca del germoplasma è assegnato un codice interno e quindi, dopo una prima fase di pulizia, selezione, misura di volume e peso del campione e stima del numero di cariossidi per campione, si procede all’essicazione e allo stoccaggio. Le cariossidi, confezionate in buste termosaldate, sono stoccate per la conservazione a medio (4 °C) e a lungo termine (-20 °C). Parte del materiale viene conservato in contenitori plastici in modo tale da avere sementi fruibili per l’analisi morfometrica, basata su descrittori standard e corredata da immagini digitali, e per le analisi biochimiche, i cui protocolli, in corso di perfezionamento, permetteranno di effettuare una caratterizzazione quali-quantitativa dei metaboliti secondari e del profilo aminoacidico. Sulla base di una convenzione con l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE), è inoltre disponibile un appezzamento di terreno presso l’annesso Parco Agroambientale, sul quale sono in atto sperimentazioni di campo e il rinnovo delle collezioni. Tutte le attività sono illustrate tramite adeguata cartellonistica per fornire informazioni sul materiale in coltivazione e per valorizzare il progetto anche a fini divulgativi e didattici.

“Banca del Germoplasma” per la conservazione della biodiversità dei cereali: progetto e prospettive future / Olmi, Linda; Sgarbi, Elisabetta. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 41-41.

“Banca del Germoplasma” per la conservazione della biodiversità dei cereali: progetto e prospettive future

OLMI, Linda;SGARBI, Elisabetta
2012

Abstract

La conservazione di germoplasma, di corrente o potenziale valore, si profila come un sicuro investimento per poter disporre, anche in futuro, di preziose risorse genetiche per le specie di interesse agrario. Si assiste spesso alla scomparsa di antiche varietà locali e di specie selvatiche parentali di nuove cultivars, le quali presentano elevata variabilità genetica e buona adattabilità alle condizioni ambientali del luogo di origine e/o di coltivazione. La severa e continua selezione di sempre nuove varietà infatti, se da un lato ha consentito di disporre di prodotti di elevata qualità, ha inevitabilmente comportato una severa erosione delle risorse genetiche delle piante coltivate, con una diminuzione della resistenza a stress di natura abiotica e biotica. Risultano quindi di fondamentale importanza le attività di conservazione ex situ, come ad esempio la costituzione di banche del germoplasma vegetale che, se affiancate a vivai di campo per il periodico rinnovo del materiale conservato, possono garantire sopravvivenza ai pool genici vegetali. Presso il Centro Interdipartimentale Biogest-Siteia è stato sviluppato, a partire dal 2011, un progetto che prevede la realizzazione di una banca del germoplasma per la conservazione e la valorizzazione di cereali, in particolare di varietà di frumento tenero (Triticum aestivum L.), con diversi scopi congiunti: - effettuare la raccolta, la conservazione e lo scambio delle sementi; - conservare varietà autoctone che possono essere valorizzate attraverso la produzione di prodotti tipici, a tutela delle tradizioni locali; - effettuare descrizioni morfometriche corredate da immagini digitali; - applicare protocolli per l’analisi metabolica delle sementi. Ad ogni accessione della banca del germoplasma è assegnato un codice interno e quindi, dopo una prima fase di pulizia, selezione, misura di volume e peso del campione e stima del numero di cariossidi per campione, si procede all’essicazione e allo stoccaggio. Le cariossidi, confezionate in buste termosaldate, sono stoccate per la conservazione a medio (4 °C) e a lungo termine (-20 °C). Parte del materiale viene conservato in contenitori plastici in modo tale da avere sementi fruibili per l’analisi morfometrica, basata su descrittori standard e corredata da immagini digitali, e per le analisi biochimiche, i cui protocolli, in corso di perfezionamento, permetteranno di effettuare una caratterizzazione quali-quantitativa dei metaboliti secondari e del profilo aminoacidico. Sulla base di una convenzione con l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE), è inoltre disponibile un appezzamento di terreno presso l’annesso Parco Agroambientale, sul quale sono in atto sperimentazioni di campo e il rinnovo delle collezioni. Tutte le attività sono illustrate tramite adeguata cartellonistica per fornire informazioni sul materiale in coltivazione e per valorizzare il progetto anche a fini divulgativi e didattici.
2012
Valenzano (Bari)- Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari
5-7 settembre 2012
Olmi, Linda; Sgarbi, Elisabetta
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