La consapevolezza dei rischi a cui le risorse genetiche locali di Vitis vinifera sono esposte, da un lato, e le aspettative di produzioni enologiche di qualità e legate al territorio, dall’altro, hanno dato impulso negli ultimi anni ad azioni rivolte alla conoscenza, valorizzazione e tutela del patrimonio genetico locale. Negli interventi di recupero dei vitigni ‘minori’ spesso coltivati su superfici estremamente limitate o costituiti da pochi o da un solo esemplare e nella conservazione della variabilità intravarietale di vitigni più diffusi, nasce la necessità di delineare strategie finalizzate alla conservazione ex situ e in situ per contrastare un reale problema di erosione genetica. La convenzionale metodica di conservazione in campi collezione, oltre che costosa e di difficile gestione, non è in grado di proteggere le piante da quei fattori di rischio biotici e abiotici che minacciano la vitalità e le condizioni fitosanitarie del materiale propagato. Per far fronte alle criticità appena descritte è indispensabile affiancare alle collezioni in campo forme di conservazione ex situ quali la coltura in vitro e la crioconservazione. Nell’ambito di progetti volti alla tutela del patrimonio varietale autoctono dell’Emilia Romagna è stato effettuato uno studio preliminare allo scopo di stabilizzare in vitro accessioni di cultivar emiliane di Vitis vinifera destinate ad essere conservate nella Criobanca del Germoplasma Unimore. Lo scopo della sperimentazione è stato quello di mettere a punto un protocollo di base per la micropropagazione di alcune cultivar di vite e studiarne la risposta morfogenetica alle condizioni colturali applicate. Gemme ascellari sono state prelevate da germogli ottenuti dalla forzatura di gemme dormienti in serra per un periodo di circa tre settimane. Dopo la sterilizzazione le gemme sono state poste su substrato di coltura addizionato con citochinine per favorire la fuoriuscita e l’allungamento dei germogli, utilizzati in seguito per le prove di radicazione. Le piantine così ottenute sono state trasferite su un substrato privo di ormoni e lasciate crescere in cella climatica. Nel corso dello studio, l’applicazione dello stesso protocollo di micropropagazione a tutte le cultivar in esame ha permesso di raccogliere informazioni sulle risposte delle varietà ai trattamenti. Durante la fase di sviluppo delle gemme sono state osservate differenze significative riguardo alle percentuali di espianti in grado di sviluppare fusticini. Nella fase di radicazione sono emerse ulteriori differenze sia fra le varietà, confrontando il numero di fusti in grado di radicare, sia fra i replicati della stessa cultivar, paragonando il numero di espianti radicati in condizioni di luce differenti. Le piante ottenute sono ad oggi conservate in vitro e costituiscono la prima collezione di vite da destinare alla Criobanca del Germoplasma Unimore.

Micropropagazione di Vitis Vinifera L.: conservazione ex situ di cultivar emiliane / Gatti, Enrico; Bignami, Cristina; Sgarbi, Elisabetta. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 30-30.

Micropropagazione di Vitis Vinifera L.: conservazione ex situ di cultivar emiliane

GATTI, ENRICO;BIGNAMI, Cristina;SGARBI, Elisabetta
2012

Abstract

La consapevolezza dei rischi a cui le risorse genetiche locali di Vitis vinifera sono esposte, da un lato, e le aspettative di produzioni enologiche di qualità e legate al territorio, dall’altro, hanno dato impulso negli ultimi anni ad azioni rivolte alla conoscenza, valorizzazione e tutela del patrimonio genetico locale. Negli interventi di recupero dei vitigni ‘minori’ spesso coltivati su superfici estremamente limitate o costituiti da pochi o da un solo esemplare e nella conservazione della variabilità intravarietale di vitigni più diffusi, nasce la necessità di delineare strategie finalizzate alla conservazione ex situ e in situ per contrastare un reale problema di erosione genetica. La convenzionale metodica di conservazione in campi collezione, oltre che costosa e di difficile gestione, non è in grado di proteggere le piante da quei fattori di rischio biotici e abiotici che minacciano la vitalità e le condizioni fitosanitarie del materiale propagato. Per far fronte alle criticità appena descritte è indispensabile affiancare alle collezioni in campo forme di conservazione ex situ quali la coltura in vitro e la crioconservazione. Nell’ambito di progetti volti alla tutela del patrimonio varietale autoctono dell’Emilia Romagna è stato effettuato uno studio preliminare allo scopo di stabilizzare in vitro accessioni di cultivar emiliane di Vitis vinifera destinate ad essere conservate nella Criobanca del Germoplasma Unimore. Lo scopo della sperimentazione è stato quello di mettere a punto un protocollo di base per la micropropagazione di alcune cultivar di vite e studiarne la risposta morfogenetica alle condizioni colturali applicate. Gemme ascellari sono state prelevate da germogli ottenuti dalla forzatura di gemme dormienti in serra per un periodo di circa tre settimane. Dopo la sterilizzazione le gemme sono state poste su substrato di coltura addizionato con citochinine per favorire la fuoriuscita e l’allungamento dei germogli, utilizzati in seguito per le prove di radicazione. Le piantine così ottenute sono state trasferite su un substrato privo di ormoni e lasciate crescere in cella climatica. Nel corso dello studio, l’applicazione dello stesso protocollo di micropropagazione a tutte le cultivar in esame ha permesso di raccogliere informazioni sulle risposte delle varietà ai trattamenti. Durante la fase di sviluppo delle gemme sono state osservate differenze significative riguardo alle percentuali di espianti in grado di sviluppare fusticini. Nella fase di radicazione sono emerse ulteriori differenze sia fra le varietà, confrontando il numero di fusti in grado di radicare, sia fra i replicati della stessa cultivar, paragonando il numero di espianti radicati in condizioni di luce differenti. Le piante ottenute sono ad oggi conservate in vitro e costituiscono la prima collezione di vite da destinare alla Criobanca del Germoplasma Unimore.
2012
Valenzano (Bari)- Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari
5-7 settembre 2012
Gatti, Enrico; Bignami, Cristina; Sgarbi, Elisabetta
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